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Notizie dalla Diocesi

Gemellaggio Marche-Abruzzo

primo resoconto dell'esperienza degli operatori marchigiani della Caritas

Dal giorno 15 giugno sono presenti a Pizzoli due operatori, Noemi Tamburrini della diocesi di Fermo e Guerrino Grossi della diocesi di San Benedetto del Tronto. Nella giornata di lunedì 15 giugno si è partecipato ad un incontro proposto dalla Caritas diocesana di L’Aquila e dal coordinamento di Caritas Italiana in Abruzzo, di conoscenza degli operatori delle delegazioni presenti.

Per il momento ci si sta concentrando nel sostenere l’organizzazione di attività di tipo sportivo e ricreativo nella parrocchia di Santo Stefano nel Comune di Pizzoli, nello stile dell’accompagnamento e della promozione del protagonismo della Chiesa locale. Si ipotizza quindi l’impiego dei volontari marchigiani a sostegno della realtà parrocchiale di Pizzoli. Sono stati avviati i contatti con i parroci del Comune di Campotosto, Capitignano e Montereale.

Venerdì 26 giugno si è tenuto un incontro sul tema dell’ascolto al centro di coordinamento di Caritas Italiana, al quale gli operatori parteciperanno, e sabato 27 giugno è arrivata a Pizzoli l’operatrice individuata dalla Caritas della Basilicata e che resterà fino a dicembre. Quindi fattivamente nella zona saranno presenti 2 operatori delle Marche ed un’operatrice della Basilicata.

 

PERCORSI DIOCESANI PER I VOLONTARI:

 

La diocesi rappresenta il primo contatto e riferimento per i volontari.

La diocesi ha il compito, coordinata dalla Caritas diocesana, di attivare percorsi con la pastorale giovanile e tutte le realtà ecclesiali coinvolte di informazione e formazione per i volontari che aderiscono alla proposta di volontariato per il gemellaggio tra la Chiesa delle Marche e la Chiesa abruzzese.

La diocesi informa i volontari sulla natura del gemellaggio, che è un percorso di accompagnamento pastorale che vede i volontari della Chiesa delle Marche a servizio della diocesi di L’Aquila nelle specifiche parrocchie della zona assegnata. I volontari parteciperanno attivamente alle attività organizzate e gestite dalla stesse parrocchie. Il gemellaggio avrà lo stile del servizio e della formazione della persona, per questi motivi sarà importante che i volontari, almeno per questo primo periodo, siano volontari preparati e che abbiano già esperienza di servizio in parrocchia.

La permanenza minima per i volontari è di minimo una settimana, suddivisi in piccoli gruppi di 3 / 4 persone, che saranno ospitati nella casa dove vivono gli operatori a Pizzoli. Sarebbe auspicabile che all’interno di ogni piccolo gruppo fosse presente anche un/a religioso/a o sacerdote.

I volontari dovranno essere autonomi nei trasporti; meglio se ci fosse la possibilità di disporre di un auto durante la loro permanenza.

Tutti i volontari saranno tenuti a partecipare ad un incontro regionale di formazione che si terrà a Montorso presso il Centro Pastorale Giovanni Paolo II e ad un incontro di verifica al ritorno sempre presso il centro di Montorso.

 

Nel corso dei mesi potrebbe variare a seconda della lettura del territorio sia la permanenza che la composizione dei gruppi.

 
 
 

Ad oggi le diocesi che hanno avuto contatti con volontari disponibili e che hanno avuto dei primi incontri di cui hanno dato notizia sono:

 

PESARO tramite don Enrico della pastorale giovanile: 1 adulto disponibile per tutto il mese di agosto, e un gruppo di giovani

 

MACERATA tramite la Caritas diocesana, 1 giovane disponibile per tutto il mese di agosto e un gruppo di giovani e altri volontari

 

ASCOLI PICENO: tramite Don Paolo della pastorale giovanile, diversi giovani, coppie adulte, ecc..

La diocesi di Ascoli Piceno ha organizzato una serie di incontri informativi ed informativi per i giovani che hanno il desiderio di partecipare alle attività del gemellaggio. Tale percorso potrebbe essere interessante da replicare nelle diocesi che non si sono ancora organizzate.

1° incontro con la presenza della sottoscritta e di una volontaria responsabile comunale della protezione civile. L’obiettivo dell’incontro è stato presentare il gemellaggio e far capire bene la differenza tra un intervento di protezione civile e un accompagnamento pastorale.

2° incontro con una psicologa che segue il campo di Arischia (è stato chiesto a Don Paolo di mantenere i contatti con la psicologa anche per eventuali formazioni regionali) e con la Caritas diocesana sul tema dell’ascolto.

Il percorso prevede altri incontri di cui ad oggi non ne conosciamo i temi; comunque i giovani interessati dovranno partecipare all’incontro regionale a Montorso.

 
 

Invitiamo calorosamente tutti a diffondere in diocesi le informazioni e le possibilità di collaborare al gemellaggio tra la Chiesa marchigiana ed abruzzese, coordinando i volontari della propria diocesi in rapporto con il coordinamento diocesano.

 
 
 

Tavolo Unitario di Pastorale Integrata

Coordinamento gemellaggio Delegazione Caritas Marche

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