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firmato un importante accordo tra il Presidente Spacca e Mons. Conti
Governo Regionale e Regione Ecclesiastica Marche hanno definito uno specifico Accordo per il sostegno e l’assistenza ai sacerdoti anziani non autosufficienti.
L’Accordo è stato sottoscritto oggi dal Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, e dal Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, S.E. Mons. Luigi Conti.
“Tutti i nostri anziani - dichiara il Presidente Spacca – meritano di essere ripagati per il grande contributo che hanno offerto alla crescita della nostra regione: nessuno, quindi, può essere lasciato solo. Contrastare la non autosufficienza è impegno prioritario che il Governo regionale sostiene con interventi specifici e diffusi nel territorio.
Nel percorso di potenziamento e qualificazione dell’assistenza residenziale e domiciliare della Regione si inserisce anche questo progetto sperimentale condiviso con la C.E.M.: esso offre risposte appropriate ad una particolare categoria di non autosufficienti, quali i sacerdoti anziani, promuovendo e garantendo l’assistenza nelle stesse comunità dove sono vissuti, salvaguardando così i legami costruiti nel tempo.”
“I sacerdoti anziani delle nostre Diocesi marchigiane – dichiara S.E.Rev.ma mons. Luigi Conti – appartengono ad una generazione connotata di grande generosità e dedizione. Sono portatori di memoria e, pertanto, di speranza per la trasmissione delle fede e dei valori che ne derivano per le nuove generazioni. Hanno speso e, finché possono, continuano a spendere la loro vita per il Popolo di Dio loro affidato. Sono lavoratori infaticabili che non vanno “in pensione” se non quando diventano inabili. Solo in questo caso hanno la grave necessità di fermarsi, di essere assistiti, di ricevere a loro volta qualcosa di quanto hanno dato. Chiedono solo di non essere sradicati dalle loro comunità. Ecco allora il progetto sperimentale pienamente condiviso con la Regione Marche che si è manifestata davvero attenta alla qualità della vita di una particolare categoria di persone. Anche ai sacerdoti si vuol consentire non solo di aggiungere “anni alla vita” ma, soprattutto, “vita agli anni”. L’Accordo che oggi sottoscriviamo corrisponde non solo alle attese di molti sacerdoti ma anche delle comunità di appartenenza sparse nel territorio della nostra Regione. Queste sentono il bisogno di fare strada insieme a loro, di accompagnarli verso la fine naturale della vita e di fruire del ministero che essi esercitano anche “nel silenzio della disabilità”.
IL PROGETTO SPERIMENTALE DI ASSISTENZA
La distribuzione sul territorio dei sacerdoti anziani che hanno bisogno di assistenza socio-sanitaria permanente, non consente l’inserimento nel sistema di accoglienza residenziale “ordinario”, anche per la loro particolare situazione sociale, affettiva e psicologica. Inoltre appare inappropriata e di difficile attuazione la costruzione di uno specifico e separato sistema di offerta residenziale. La proposta sperimentale è propedeutica all’inserimento dell’assistenza ai sacerdoti anziani all’interno dell’ordinario sistema regionale dell’offerta socio-sanitaria e socio-assistenziale gestito dall’Ambito Sociale e dal Distretto Sanitario.
Gli interventi di cura e assistenza previsti nell’Accordo sono principalmente di due tipi.
1. Erogazione di servizi in strutture diocesane con posti letto assimilati a residenza protette
All’interno di Seminari, Case del Clero, ed altre strutture residenziali di accoglienza che abbiano le caratteristiche previste per l’autorizzazione delle Case di Riposo, si identificano nuclei di posti letto che vengono sperimentalmente utilizzati come moduli di Residenze Protette (RP) per i sacerdoti anziani presenti. Al termine della sperimentazione potranno essere inclusi nella rete assistenziale regionale.
2. Cura e assistenza domiciliare integrata e socio-assistenziale
Sono previste forme di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e Servizio Assistenza Domiciliare (SAD) realizzate nella comunità di appartenenza del sacerdote. Inoltre, sarà possibile sperimentare l’”assegno di cura socio-assistenziale” .
Il Governo regionale per tale progetto ha previsto uno stanziamento complessivo di € 600.000.
Quale soggetto gestore e referente istituzionale per l’attuazione degli interventi previsti nell’Accordo viene individuato l’INRCA, per la sua specifica competenza nell’area geriatrica e per la sua funzione di polo nazionale per le problematiche dell’invecchiamento.
E’ previsto, inoltre, un Comitato regionale di indirizzo e coordinamento, con compiti di monitoraggio e valutazione dei progetto tramite un sistema di indicatori. Infine, in ogni Diocesi viene costituito un Gruppo di progettazione diocesano, con il compito di predisporre i singoli interventi assistenziali in base al fabbisogno rilevato.
I SACERDOTI ANZIANI NELLE MARCHE: IL PRIMATO DELL’ETA’ MEDIA
L’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero rileva circa 38.000 sacerdoti diocesani italiani. Di questi circa il 10%, per motivi di età o di salute, non possono più esercitare il ministero attivo e necessitano di assistenza.
(Nelle Marche, il numero dei sacerdoti ammonta a circa 1.200: di questi almeno 130 sono in condizione di riduzione parziale o totale dell’autosufficienza). Uno studio della Fondazione Agnelli ha rilevato che l'età media dei sacerdoti diocesani in Italia è ormai di 60 anni e che il record di anzianità appartiene alle Marche, con un età media pari a 64,2 anni.Eventi dalla diocesi
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