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Costruire educatori

l'Arcivescovo Conti a Servigliano

Il clero ed i parrocchiani che hanno affollato la collegiata serviglianese  dalle 19 alle 21 di giovedì 1 ottobre, provenivano oltre che da Servigliano, anche da Falerone, da Santa Vittoria in Matenano, da Penna San Giovanni, da Belmonte Piceno, paesi che formano la nuova unità pastorale del medio Tenna nella Vicaria di Amandola. Presiede la riunione l'Arciv. Mons. Luigi Conti, in visita pastorale con l'intento di verificare lo stato di salute delle parrocchie e di favorire l'armonia nel camminare insieme. La sua parola chiara, fiduciosa ha ridestato l'impegno alla formazione.
Il lieto saluto è stato rivolto al presule da don Leandro Nataloni di Falerone che ha testimoniato la gioia dei parroci nel loro riunirsi per  pregare insieme, per dialogare sull'azione pastorale e per il reciproco scambio nel celebrare. Il sindaco Marinozzi ha ringraziato l'arcivescovo, invitandolo a voler avviare nel prossimo anno il pellegrinaggio da Servigliano alla Madonna dell'Ambro, iniziativa che esprime la pietà popolare rinnovata. Anche i vecchi vanno ascoltati.
Le ragioni di questa visita sono state espresse dallo stesso arcivescovo che ha offerto  le Note Pastorali  da lui redatte. Ha incoraggiato il clero a proseguire negli incontri con cui assieme pregano, ascoltano la Parola di Dio, affrontano le situazioni con spirito di famiglia. La condivisione unitaria è necessaria ed efficace. Ha richiamato il Vangelo di Luca cap 24. Due discepoli sono in fuga da Gerusalemme a motivo del loro dubitare. Gesù li rimprovera di stoltezza nel non credere ai profeti che egli ripropone e fa loro comprendere. Allo spezzare il Pane, come nell'ultima Cena, lo riconobbero. Tornati subito nel Cenacolo sentono dirsi: "Il Signore è risorto ed è apparso a Pietro".
L'arcivescovo fa la proposta di rinnovare la catechesi, dare l'annuncio, impegnarsi come nelle antiche comunità nell'iniziazione del catecumenato: far toccare la verità, far esperienza di Gesù Cristo nella comunità che unisce i credenti. Sperimentare nuovi modi, ad esempio il ruolo del padrino o madrina come garanti della formazione alla fede. La Cresima va amministrata non quando i ragazzi non vanno più a Messa, ma in una fase antecedente all'Eucaristia. Per che cosa vale la pena di vivere? L'arcivescovo raccomanda le nuove generazioni alla parrocchia.
Nelle Note Pastorali n. 4 "La carità del Vangelo" si legge la realtà diocesana nelle sue componenti, tra cui gli immigrati. Ad esempio nella nostra diocesi si ha un 23% di persone provenienti dai paesi dell'estrema Asia, soprattutto cinesi, perché nelle attività calzaturiere e tessili sono abili. Il compito cristiano, come fece il missionario Matteo Ricci, è dare loro il Vangelo: Essi, vivendo in mezzo a noi cristiani, per simbiosi, potrebbero chiedere il Battesimo.
Ci sono in diocesi varie unità operative di ascolto e molte risorse, tra cui il ministero dei preti, quello dei diaconi (tre sono nell'unità pastorale), altri ministeri istituiti e l'importante ministero di fatto che è la famiglia. Per la comunità civile ed ecclesiale il ministero degli sposi è indispensabile e va rivalutato, riscoprendone il senso cristiano. Nel catechismo della Chiesa cattolica si spiega come ci sono due specifici sacramenti per il servizio della comunione: l'ordine presbiterale e la famiglia. Dialogare e pregare insieme in famiglia, non succubi della televisione.
L'arcivescovo ha invogliato i presenti ad esprimersi. Il sindaco di Servigliano ha ricordato l'emergenza sociale formativa: Nell'attuale crisi, si debbono recuperare i valori. I ragazzi si sentono dispersi nelle quotidianità. Non solo dar loro regole e punire. Talora ci si distrugge il voler fare;  la risorsa principale è la persona umana. Il Pellegrinaggio da Servigliano all'Ambro è un voler affrontare la solitudine, rimettersi vicini e riprendere i valori cristiani. Servigliano, città di Clemente XIV e di Pio VI offre uno spazio armonioso di incontro e di accoglienza.
Ci sono stati vari interventi per raccontate alcune valide esperienze vissute, ad esempio per  la funzione dei catechismi, per la preparazione a diventare sposi, per lo scoutismo, per la devozione alla Madonna., come nell'ultima 'peregrinatio della Madonna di Fatima' ed anche la tradizione faleronese per la Madonna del Buon Consiglio. Tra le altre risorse, la Comunità Capo  scout in servizio formativo. E' stato ribadito che i Catechisti primari per i figli sono i genitori che esprimono la Chiesa che genera alla fede, annuncia, educa. Affrontiamo la sfida educativa. Occorre costruire educatori.


Carlo Tomassini
 

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