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I cattolici e la politica oggi: dal disagio crescente a un impegno nuovo

commento di mons. Duilio Bonifazi

Riteniamo opportuno che la nostra Chiesa locale presti attenzione a un mutamento culturale e socio-politico che si sta verificando anche nel nostro mondo fermano,come in tutta Italia: sta crescendo il disagio dei cattolici di fronte alla politica, con il rischio che approdi ad atteggiamenti di indifferenza e di disimpegno politico, e ad un astensionismo elettorale diffuso. Un approdo deprecato da esponenti di area sia cattolica che non cattolica, perché significherebbe un forte impoverimento anche delle dinamiche culturali e socio-politiche del nostro territorio e dell’Italia in generale, che si priverebbe dell’apporto rilevante che viene dalla presenza e dal contributo attivo dei cattolici. Questa constatazione. corrisponde all’analisi recentemente fatta da vari centri di ricerca socio-politica in Italia e anche da molti analisti dei fenomeni culturali e socio-politici del nostro Paese. Ora ci limitiamo a citarne due: il rapporto Ipsos presentato alla Camera il 24 settembre; l’articolo di Panebianco sul Corriere della sera del 6 settembre dal titolo: “I costi di una frattura imprevista. Le scelte politiche dei cattolici”. Il rapporto Ipsos, con ampia documentazione tradotta anche in termini numerici, afferma che sta emergendo tra i cattolici un calo di fiducia nel premier e nella sua coalizione, fiducia che invece precedentemente era molto vasta. Lo stesso accade anche per il PD, che registra un robusto calo di consensi cattolici in tutti i tipi di rilevazione elaborati dal centro di ricerca, mentre precedentemente la nascita del PD aveva suscitato notevoli speranze in vari settori del mondo cattolico, che tuttavia oggi trova difficoltà ad avere spazio adeguato all’interno di questo partito. L’UDC,che si segnala come potenziale beneficiario di questi fenomeni, in realtà se ne avvantaggia in misura molto ridotta. Panebianco si ferma soprattutto sul disagio crescente dei cattolici di fronte al centrodestra,che per vario tempo “era rimasto un interlocutore affidabile”, mentre oggi non lo è più, perché “le cose sono in movimento”, e molti cattolici hanno la sensazione che il ciclo politico di Berlusconi sia comunque in fase discendente. Simultaneamente, molti cattolici speravano di trovare nel centro sinistra un nuovo interlocutore, ma si sta diffondendo la sensazione che questa speranza sia velleitaria per il prevalere di atteggiamenti laicisti nell’interpretare la laicità della politica.. La soluzione di un “partito cattolico”di centro (una mini DC) suscita nel mondo cattolico vari consensi, ma anche diffuse perplessità. Rilevante è anche il fatto che tutti gli attuali schieramenti politici vengano ritenuti responsabili del degrado della politica nel nostro Paese: una politica che sta perdendo l’impegno per il bene comune, trasformandosi in personalismi conflittuali tra loro e in ricerca di interessi di parte. Come pure rilevante è il fatto che tra i cattolici c’è un disagio diffuso per tanti politici che si professano credenti, ma non sono credibili per lo scarso impegno di rettitudine intellettuale e morale.
Affinchè questa situazione di disagio crescente nel mondo cattolico di fronte alla politica non approdi ad atteggiamenti di astensionismo e di disimpegno politico, si stanno muovendo sia varie aggregazioni laicali cattoliche, sia lo stesso magistero della Chiesa. Citiamo, a titolo di esempio, l’Azione Cattolica, che sta programmando 16 incontri –uno per ogni regione ecclesiale- per promuovere una riflessione comune tra amministratori locali credenti di entrambe gli schieramenti per accrescere l’impegno dei cattolici nella vita sociale e nella politica. Ricordiamo le recenti parole del Papa che ha affermato che chi ha responsabilità in campo politico ed educativo è chiamato a “un serio impegno di rettitudine intellettuale e morale”, mentre “servono persone credenti e credibili che non cedano al fascino del potere”. Ricordiamo anche il messaggio di Bagnasco in apertura del recente Consiglio permanente della CEI: “ Chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda. Come Vescovi di questo Paese sottolineiamo anche noi con il papa l’importanza dei valori etici e morali nella politica, a ogni livello”. Secondo il Segretario della CEI mons. Crociata, quando ha parlato al convegno di Retinopera, siamo di fronte a una “stagione del ritrovare legami e connessioni” che potrà determinare “nuovi assetti e inedite prospettive”.

 

mons. Duilio Bonifazi

direttore Ufficio Cultura, Università, Scuola
 

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