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Notizie dalla Diocesi

Sei mesi in Abruzzo

Primo messaggio di Noemi, Guerrino e Sonia dal comune di Pizzoli

Carissimi tutti,
da lunedì 15 giugno il Gemellaggio della Chiesa delle Marche con la Chiesa abruzzese ha preso forma con la presenza di due operatori nel Comune di Pizzoli, Noemi Tamburrini della diocesi di Fermo e Guerrino Grossi della diocesi di San Benedetto del Tronto.
Durante la stessa giornata di lunedì si è avuto modo di partecipare al primo incontro organizzato dal Centro di Coordinamento di Caritas Italiana e dalla Caritas diocesana dell’Aquila con le delegazioni presenti nel territorio. Sono state presentate alcune delle esperienze, come quella della Caritas Umbra, gemellata con le Caritas piemontesi nella zona dell’Aquila Ovest. La Caritas diocesana dell’Aquila ha inoltre illustrato la propria organizzazione precedente all’evento sismico e l’attuale, sottolineando quello che è accaduto durante i primi momenti successivi alla tragedia.
Nello stesso pomeriggio alla presenza del direttore di Caritas italiana, Don Vittorio Nozza sono state presentate le linee guida comuni per tutti i gemellaggi che si stanno delineando nel territorio aquilano. Gli argomenti affrontati dal direttore sono stati: lo stile di prossimità come vicinanza e accompagnamento alla Chiesa locale; la gratuità come espressione dello stile di presenza dei volontari; la presenza costante di un’ equipe che garantisca continuità e gradualità dell’esperienza e coinvolgimento delle comunità; la capacità, nel vivere quotidiano,  dell’incontro della relazione e dell’accompagnamento.
Da lunedì 22 giugno inizieranno nuovi incontri con i parroci della zona Pizzoli-Montereale per organizzare dove sia opportuno la presenza dei tanti volontari della Chiesa marchigiana che hanno offerto il loro tempo e la loro disponibilità. Come valutato in coordinamento nel Tavolo Unitario Regionale di pastorale integrata le linee fondamentali riguardanti i volontari per questi primi mesi sono: la necessità di un primo incontro in diocesi per spiegare che cosa faranno i volontari in Abruzzo; un secondo incontro di formazione a Montorso al centro pastorale Giovanni Paolo II per tutti coloro che partiranno; la creazione di piccoli gruppi di 3 / 4  persone per una settimana almeno.

Vi terremo costantemente informati sui passi che verranno fatti in questi primi tempi e rimaniamo a disposizione delle diocesi marchigiane per informazione e chiarimenti.

Un saluto fraterno

Noemi, Guerrino e Sonia

Mail: emergenze@caritasmarche.it
Tel. 340.6810535

 

Noemi TamburriniNoemi, Come sei giunta a scegliere di dedicare 6 mesi della tua vita in questo progetto di vicinanza ai nostri fratelli d’Abruzzo?

La scelta è stata maturata in breve tempo. Alla fine di aprile, il mio contratto di lavoro non è stato rinnovato ed ho vissuto un momento non facile, anche perché il lavoro che facevo mi piaceva e pensavo di aver capito cosa il Signore volesse da me… evidentemente non era così! Avevo un po’ di progetti in mente ma nessuno di questi si è realizzato. Ho inviato una mail ad una ragazza della Caritas di Macerata che  il giorno dopo mi ha telefonato per propormi il progetto in Abruzzo. Ho cominciato a pensare che le cose erano  andate in un certo modo per un determinato motivo . In quei giorni, all’ACR stavamo affrontando il tema dello Spirito Santo: Gli ho chiesto consiglio e sostegno nella scelta…ed eccomi qua!

Come ti stai preparando a vivere questo tempo? Quali timori ? Qual aspettative?

Come ogni nuovo progetto, grande è la voglia di mettersi in gioco. I responsabili della Caritas mi hanno un po’ illustrato quella che è la situazione nella zona gemellata con la Caritas della nostra regione ma comunque, il da farsi sarà più chiaro una volta arrivati a Pizzoli.

In realtà, le paure ed i timori non sono pochi perché si andrà a lavorare soprattutto sulle relazioni, sui rapporti con le persone, in comunità che stanno attraversando un momento difficile. La paura di non essere all’altezza della situazione è grande ma, nello stesso tempo, spero di poter mettere a disposizione quello che ho imparato nella mia comunità e dal lavoro già svolto nel sociale e di vivere un incontro ed uno scambio di esperienze vicendevoli ed arricchenti .

 

Ti senti sostenuta e incoraggiata in questa scelta? Da chi e in che modo?

Quando ho dato la mia disponibilità, non immaginavo assolutamente che sarei stata sostenuta e accompagnata da tantissime persone che mi hanno dimostrato il loro affetto e la loro vicinanza. A partire dalla Diocesi e dal mio parroco, all’AC parrocchiale, diocesana e regionale, dalla Caritas alla comunità morrovallese. Tutti loro mi hanno assicurato e fatto già sentire una vicinanza nella preghiera e non solo.

Naturalmente, senza l’appoggio della mia famiglia, non sarei partita.

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