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Notizie dalla Diocesi

43° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

la riflessione del Direttore dell'Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali

 

Attenti al…ladro
 
La Chiesa è consapevole dei limiti della comunicazione sociale per la missione evangelizzatrice. Tale consapevolezza nasce dal fatto che la Parola del Vangelo non può essere contenuta in nessuno e neppure in tutti gli strumenti della comunicazione, ma li trascende. La comunità cristiana, attraverso l’esperienza di fede, “comunica”nei più diversi ambienti di vita sociale la verità, la bontà, la bellezza del Vangelo e di una vita secondo il Vangelo. Non c’è nella Chiesa e per il mondo,una forza comunicativa più incisiva di quella che è sprigionata dalla testimonianza dei credenti. E’ questa il veicolo privilegiato e insostituibile per trasmettere la “buona notizia” del Vangelo. Detto questo è però necessario e doveroso per la Chiesa evangelizzare tenendo ben presente il ruolo della comunicazione sociale nella nostra vita sociale e nella nostra cultura attuale, attraverso le forme e gli strumenti che l’intelletto umano produce ed utilizza con efficacia. Via allora ad utilizzare con sapienza ed ingegno i mezzi e le tecniche dei nuovi Media: dalla televisione -che attualmente è ancora la regina incontrastata del “creare consenso”- alla radio – che sta vivendo una nuova giovinezza-, dal Web 2.0 –nuovo areopago mediatico- alla carta stampata –ex regina dell’informazione oramai relegata ,da qualcuno, a mero supporto editoriale di un’elite “retrò” o annacquata-. Non c’è dubbio che l’approfondimento costante e qualificato delle problematiche relative al ruolo dei media nella vita della società contemporanea rappresenta una peculiare espressione del dialogo tra la Chiesa e il mondo, perché gli sviluppi della tecnologia e il progresso, in tutti i campi del sapere e delle attività umane, siano coniugati sempre con i valori fondamentali della dignità della persona e del bene comune. Le comunicazioni sociali costituiscono uno dei principali fattori di sviluppo del processo di globalizzazione. Dagli esiti di questo sviluppo dipende, in parte, il futuro dell’umanità. Ecco allora un altro interrogativo: e l’etica?. E’ proprio in questo contesto che si colloca, in generale, la celebrazione della “Giornata delle comunicazioni sociali”. Dare senso ad una comunicazione sempre più rapida, accattivante, globalizzante; una comunicazione che genera una pluralità di verità apparenti, dove tutto è uguale a tutto. Ecco il rischio di una comunicazione acefala; qui si colloca la spina nel fianco di Benedetto XVI, il relativismo. La Chiesa crede e spera nei mezzi di comunicazione e ancor di più nell’intuito umano quando, correlato dalla sapienza divina e dal discernimento, aiuti a scoprire la bellezza della vita dal suo sorgere al suo divenire. Buona comunicazione a tutti e… attenti ai falsi profeti mediatici
 
Achille Natali
Direttore Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali
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