Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
Verbale dell'incontro al Centro Giovanni Paolo II di Loreto (27/02/09)
Loreto, Centro Giovanni Paolo II
27 febbraio 2009
Diocesi presenti: Ascoli, Fermo, Camerino, Macerata, Jesi, Ancona, Senigallia, Fano, Urbino. (Francesco Cacciatori accompagna Don Domenico)
Assenti: Loreto, Pesaro, Fabriano e San Benedetto del Tronto
Conducono i lavori Don Domenico Pompili, Mons. Claudio Giuliodori coordina: Don Dino Cecconi
Inizio lavori ore 10.13
Momento di preghiera iniziale
L'Arcidiocesi di Fermo presenta un contributo multimediale.
Achille Natali illustra l'argomento “sogni futuri”. Questo argomento fa parte di una serie di progetti televisivi, una televisione regionale. Data l'impossibilità di partire a livello regionale a Fermo si è presa l'iniziativa 10 anni fa. È necessario evangelizzare con la televisione, non si può prescindere dall'uso dell'immagine per la missione della chiesa. Occorre che i Vescovi credano a progetti sulla comunicazioni, a Macerata per esempio, il Vescovo è aiutato da èTV. Fortemente mediatico è anche il vescovo di Ancona ma non vi sono i mezzi. Ad Ascoli apripista è la parrocchia di Monticelli con la trasmissione della messa parrocchiale ed una serie di videogiornali. A Fermo il progetto televisivo va avanti da alcuni anni, Medi@ Comunicazioni è una società vicina alla diocesi che aiuta nella realizzazione di contributi di evangelizzazione anche con network nazionali. 28 minuti dedicati al territorio vanno in onda su TvCentroMarche con 125000 spettatori, Terra di Marca, che racconta la diocesi attraverso fatti, eventi e personaggi. Dalla prossima settimana dei contributi saranno inseriti anche nel telegiornale di TvCentroMarche. Punto fondamentale è saper creare ed offrire sinergie. Il progetto prevede uno studio di produzione audio-video di 50 mq con 4 telecamere, 8 ingressi audio, parco luci fornito e tre fondali di cui uno in croma key. Una sala attrezzata per trasmissioni radiofoniche, anche una comunità in rete. Questo progetto non è più un sogno, dopo Pasqua ci sarà lo start. Tra una decina di mesi come chiesa marchigiana avremo la possibilità di creare un canale sul digitale terrestre come Chiesa Marchigiana, per far sì che questo accada, dovrebbero insieme accettare le sfide ed essere predisposti al comunicare. Bisogna attivare sinergie per creare questo canale orientato alla cooperazione per ri-evangelizzare. Ci auguriamo che molte diocesi aderiscano a questo progetto.
Don David Esposito presenta il nuovo sito della diocesi di Fermo. Abbiamo deciso di ricostruire il portale da capo. Lo slogan è “Incontriamoci e comunichiamo”, questa è una grossa opportunità perché è di visibilità immediata e facilita di comunicazione. Il sito è nato per creare una velocità di comunicazione tra le istituzioni diocesane e gli utenti, anche quelli meno esperti, per essere molto interattivo con vari servizi e contenuti. Essere ponte, sapere creare ed offrire sinergie.
Obiettivi: condivisione di materiale, sito per ogni parrocchia e monastero.
Contenuti: notizie, multimedialità, video, gallerie fotografiche. Sarà pronta un area Media Center dove sarà diffuso il videogiornale.
E-learning, videolezioni su alcuni contenuti ecclesiali.
Interazione: è stato creato un blog per parlare di alcune problematiche con un esperto che si interfaccia con l'utente, ogni mese cambia l'argomento.
L'home poggia su tre colonne, con menu, notizie e multimedia.
Saranno presto disponibili dirette. La sezione multimedia proporrà anche lezioni su Sacre scritture e catechismo. www.fermodiocesi.it
Don Gesualdo parla riguardo le radio.
Sono un po’ una cenerentola, non ci sono sinergie tra le varie radio diocesane, ogni realtà viaggia per proprio conto. Servirebbe una direttiva nazionale per coordinarci meglio, c'è anche una differenza di organizzazione nelle radio. La linea comune è In-Blu, sarebbe bene vederci col circuito nazionale per scambiarci opinioni. La radio continua ad essere un mezzo di compagnia, dà la possibilità di ascoltare ciò che non avresti pensato, molto immediato come mezzo. Bisogna trovare un modo per avere una radio ecclesiale in cui i contenuti passino in più forme. La nostra novità è aver acquistato una frequenza a Jesi. Chiedo un referente che ci convochi per essere più comunicativi, con sinergie.
Don Dino Cecconi: c'è difficoltà a ragionare insieme e fare esperienze insieme, il 24 Marzo ci sarà un evento qui a Loreto di tutti i giovani delle marche con Mons. Sigalini, se per esempio riusciste per il 24 Marzo far rimbalzare la notizia tra le radio sarebbe nutile.
Se ci credete mandiamo la diretta della veglia alle 21 con le radio collegate!! ?? Sarebbe importante.
Diocesi di Ascoli Piceno
Don Giampiero, c'è una vitalità per il mondo del web con siti che appaiono sempre più accattivanti graficamente e per quanto riguarda la multimedialità. Un aspetto importante sia chi cura l'aspetto tecnico e chi cura l'aspetto redazionale. Convolgere chi ha fatto il corso Anicec è importante coinvolgerlo nell'ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi. È importante anche un sostegno da parte del Vescovo. A Fano c'è un idea importante, la newsletter quindicinale in cui esperienze hanno un grande spazio. Servirebbe omogeneità per le piattaforme (es webdiocesi). Web deve fare da collante, quasi tutti i giornali hanno un sito web.
L'agenzia di stampa dovrebbe e potrebbe diventare un luogo per dare respiro ai mezzi di comunicazione, potrebbe essere un servizio del la nostra chiesa. Chiesamarche è un agenzia di stampa, non è portavoce dei vescovi, è piuttosto un catino di raccolta delle notizie delle marche, interfaccia tra la regione e l'intera nazione, un servizio per la chiesa. Per quanto riguarda il virtual server CEI è sicuramente una risorsa ma in questo momento non risponde alle nostre esigenze per quanto riguarda spazio e velocità.
Laura Mandolini riguardo le sale della comunità.
C'è bisogno di presidi culturali ma le parrocchie e le comunità sono sempre meno predisposte a questa sfida. Si vive il paradosso di cinema molto più frequentati da chi non frequenta la nostra comunità.
La capacità del cinema di esaltare o distruggere valori è alta. L'indifferenza a volte da parte della comunità cristiana è palese, fatiche e soddisfazioni sfociano nella voglia di non rassegnarsi e portare avanti questo progetto. Coordinamento tra le varie sale funziona. In regione sono 30 e vanno avanti, non si nascondono nella difficoltà di agire nell'animazione culturale. Si appoggiano sull'ACEC. Alcune sale hanno cessato la loro attività ecclesiale, altre affittate ad imprenditori privati. Gli esercenti (parroci) sono più che mai convinti di prendersi cura questi spazi. Le urgenze sono il mantenimento strutturale della sala, la necessità di un ricambio generazionale e soprattutto nuovi collaboratori, più sensibilità pastorale, partire dalla sala della comunità per suscitare desideri di approfondimento. ACEC ha lavorato sempre bene, attraverso momenti di formazione condivisi come ad esempio il campo scuola regionale dell'ultimo anno, l' incontro degli esercenti regionale che quest’ anno si è svolto ad Ancona, collaborazione con sentieri di cinema, rapporto con le istituzioni che ancora è duro. Maggiore peso nelle associazioni di categoria perché siamo scomodi e non ci omologhiamo con lo standard cinematorgafico fuori da noi. Possibilità di creare eventi in comune, soprattutto l'obiettivo della crescita culturale è più raggiungibile se il lavoro è coordinato.Tante volte proprio i nostri preti non conoscono questo discorso. Abbiamo comunque ritrovato una vivacità nel territorio. Don Gesualdo è il delegato regionale.
Beatrice Testadiferro, direttrice dell'UCS di Jesi, legge il messaggio di Carlo Cammoranesi: sottolineo la valenza di chiesamarche, crea una cooperazione apprezzata e molto utile. Un breve accenno sulla nostra radio, stanno gia collaborando le associazioni quale azione cattolica, csi e scout.
Don Dino: stanno nascendo delle webtv, l'ultima è quella di Loreto: www.santafamigliatv.it External link. Qui a Loreto c'è necessità di una radio. Radioweb?
Diocesi di Fano.
Don Giacomo Ruggeri in interviene sulla caratteristica dell'ufficio delle comunicazioni sociali incentivata dal direttorio.
Dal paragrafo 190 del direttorio, possiamo parlare dell'UCS come coordinatore tra ufficio pastorale e vari uffici di curia. L'ucs ha la richiesta da parte delle parrocchie di aiuto per manifesti o messaggi. Dal 128, la progettazione è strutturata su 4 piste coordinate tra loro. Come diceva Don Domenico a gennaio, la chiesa non casca nel web ma è invitata a starci. Sta partendo un grogetto che verrà presentato nella prossima giornata delle cs. I corsisti si proporranno di realizzare corsi di giornalismo, corso di realizzazione siti e video, corso media e scuola e corso giovani, genitori ed internet. L'equipe non sta in curia ma si rende disponibile a stare sul territorio intero.
La newsletter riprende notizie della diocesi e dal territorio intero. Abbiamo portato avanti il progetto “comunichiamo”, giornale finanziato da uno sponsor, dei veri e propri quaderni monotematici. 2 quaderni all'anno che si concludono con una bibliografia ragionata.
Don Dino: siamo abituati a ragionare in modo classico, ora nella bibliografia ragionata si inseriscono anche siti web che incentivano la curiosità e l'informazione
APERTURA DIBATTITO
* Argomento settimanali diocesani
Don Dino: è importante dare spazio a riflessioni e comunicati su argomenti di dominio pubblico.
Simona Mengascini, corrispondente SIR regionale: tengo a dire che il lavoro che porta avanti SIR con sir-regione verte molto sui contenuti, portiamo avanti una riflessione a livello regionale su determinati termini, sui movimenti e sulle aggregazioni, tutto quel mondo sensibile a determinati argomenti. Stiamo cercando di fare cultura a livello regionale su alcuni argomenti, facciamo in modo di essere incisivi. È difficile trovare nel nostro mondo di riferimento, c'è bisogno di referenti per i vari argomenti.
Laura Mandolini: bisogna trovare come settimanali diocesani la possibilità di comunicare più insieme.
Don Dino: stanno per istituirsi centri di prima accoglienza a Senigaglia e Fano. Abbiamo un ruolo molto importante su questo tema. Sotto questo argomento, dobbiamo dare un tocco caratteristico di chiesa.
TEMA RADIO
Don Dino: ho difficoltà ad essere coordinatore delle radio, vi si richiede di dare un palinsesto impegnato e con contenuti forti.
Don Giampiero: per quanto riguarda Radio Ascoli, eravamo partiti con una volontà di ristrutturazione, si sta cercando di mettere apposto la questione proprietaria. SI dovrebbbe creare un nuovo consiglio di amministrazione.
Mario Staffolani da Camerino: abbiamo lasciato il circuito In-Blu poiché secondo noi non funziona. Prendiamo solo l'agenzia di informazione, troviamo i notiziari antichi anni luce. Unica novità è stata: mettere scaricabile il vangelo del giorno. Progetto nacque anche per essere sostenuto da pubblicità, gli impianti costano…
Fermo: non siamo cosi scontenti del servizio di radio In-Blu, l'importante non è la diretta ma che ci sia.
Don Domenico Pompili: sono venuto soprattutto per ascoltare e conoscere. Tutto serve per avere una conoscenza diretta con gli operatori. Quest’ incontro spero si ripeta annualmente. Nella nostra relazione si richiede continuità. È stato molto utile per me sentire i vari ambiti della comunicazione. Mi pongo 3 domande.
1- Da dove veniamo? E la presenza di don Claudio risponde a questo. Mi rendo conto che prima di me è stato fatto un grande investimento, è bene non dimenticare questo, veniamo da 10 anni molto produttivi e penso al direttorio. Ci troviamo di fronte ad un testo invidiato da tante altre parti. Mi pare importante sottolineare questo aspetto perché stiamo per avviare un nuovo decennio. Questa grande scommessa della comunicazione ci avvia verso un’altra prospettiva. Abbiamo avuto modo di ragionare molto su questa tematica.
2- Cosa sta succedendo? Siamo in un periodo di crisi e ci aspettano anni duri anche sotto il piano culturale. Non scenderanno sicuramente i toni. Basti pensare alla questione Eluana, è un tono che ci vede coinvolti ancora per molto tempo. Confronto duro ma promettente, mai come in questo periodo si tiene conto del parere della comunità cristiana, c'è un vantaggio a nostro favore, i cattolici hanno una marcia in più. In questo periodo di confusione chi ha un punto i vista riconoscibile è avvantaggiato, non solo a livello ideologico ma anche a livello di esistenza. Non si può non far riferimento alla figura dell'animatore. Cominciano ad esserci persone concrete, l'investimento deve essere prolungato nel tempo, occorre su questo fronte insistere molto di più. Le idee non cambiano se le persone le incarnano, c'è bisogno di un medium e c'è bisogno di persone culturalmente mature, persone che aiutino a capire che gli strumenti non sono oggetti da usare ma mondo in cui siamo immersi. Il corso e-learning sta avendo un calo fisiologico ma 100 mi pare ancora un numero significativo, poi però devono essere utilizzati dalle diocesi questi animatori !.
L'idea è vincente.
3- Cosa fare? Alcune cose sono chiare. La parola sinergia ha avuto modo gia stamattina di configurarsi. Abbiamo capito che per esempio con internet a costi accettabili si possono fare esperienze di comunità. Poter usufruire di un catino virtuale aiuta effettivamente a fare unità. Qui si è parlato di qualcosa molto vicino ad un sogno, come volete accogliere la sfida del digitale terrestre? Sat2000 è stato precursore di questa esperienza. Per quanto riguarda la radio, ho accolto le sottolineature su In-Blu. Avevo reputato importante l'introduzione di una nuova figura. Accolgo il lavoro dei settimanali e dei periodici e vedo come Avvenire sia una risorsa completa. Noto però un certo autolesionismo su questo giornale, come possiamo fare per far si che avvenire sia un giornale non imposto ma riscoperto.
Mons. Claudio Giuliodori: il lavoro procede in questi anni, non siamo sempre allo stesso punto, ho una forte memoria storica. Se guardiamo il percorso senza essere travolti dagli affanni dobbiamo riconoscere un grosso cammino che lega la nostra regione, ringrazio Don Domenico per la vicinanza e la presenza anche come sottosegretario della CEI. Una delle sofferenze più grosse è questa sovrapposizione con ufficio stampa ed UCS, si è tirati continuamente su diversi fronti. Stare su questa ordinarietà è difficile con tanti fatti che accadono ogni giorno.
Vorrei fare 2 considerazioni di carattere complessivo. Sul dove veniamo proposto da Don Domenico c'è una grossa questione; ovvero gli orientamenti pastorali da questo al prossimo decennio, dobbiamo seguire l'evoluzione di questi prossimi mesi. Veniamo da una stagione unica ed irripetibile. Siamo testimoni di qualcosa che ha del miracoloso. Grazie all'intuizione di S.E. Ruini abbiamo trovato una grande spinta nel progetto culturale. Siamo stati trascinati in un susseguirsi di eventi, fanno di questi 10 anni un evento unico ed invidiato. Abbiamo avuto la fortuna di aver potuto partecipare a questa stagione della chiesa italiana. Tutto questo è solo avviato. La chiesa italiana ha proposto grandi temi e prospettive. Comunicare il vangelo ha sdoganato una chiesa molto aperta al cambiamento, la chiesa ha una grande autorevolezza oggi sul piano culturale. Tutto viene consegnato ad un passaggio importante. Gli orientamenti sono stati fortemente integrati dal convegno di Verona.
Andiamo verso una ipotesi di dare continuità al cammino fatto focalizzando la prospettiva. Ci troveremo a misurarci con la grande emergenza educativa come caratterizzazione del processo comunicativo. Comunicare il vangelo in un mondo che cambia implica l'educazione mirata nella nostra azione. Ci deve essere continuità e valorizzazione, nonché una forte caratterizzazione sulla capacità educativa e formativa. Questo scenario ha una concretizzazione regionale, per noi ci sono dei momenti importanti. Nel 2011 il Congresso Eucaristico e concludiamo con evento ecclesiale regionale. Inseriremo nel panorama nazionale un discorso ricco di eventi della nostra regione.
Questa è una bella realtà che si avvale della passione e dell'impegno non equiparabile a nessun altro sistema di impresa comunicativa. Noi non facciamo business, ci troviamo in una sorta di Limbo a valore aggiunto perché si avvale da una parte dalla motivazione e della passione. Secondo, ci sono delle ragioni molto forti che ci permettono di vivere dei rapporti esclusivi con i quotidiani locali. I nostri settimanali entrano nella vita delle persone in modo completamente diverso da loro. Questo rappresenta anche per le nostre sale, una presenza che riesce a coniugare dinamiche della comunicazione con finalità di altro tenore, ci permette questo di navigare sopra ad un marasma mediatico che sta perdendo la capacita di interagire con le persone e con le dinamiche sociali. Nella nostra povertà di mezzi costituiamo una realtà che ha delle potenzialità che crescono, siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista. Possiamo lavorare ringraziando il Signore per quello che ci da e continuare ad essere motore nella comunità ecclesiale con la formazione e con l’ acculturazione.
Pur registrando dei passi avanti resta inadeguato il ruolo degli UCS diocesani, essi non sono solo la gestione dei mezzi.
L'ufficio stampa è uno strumento da non intendere come il paravento del vescovo, ma come promozione e valorizzazione di eventi.
Per quanto riguarda il digitale terrestre, bisogna vedere se ciò è realizzabile. Nessuno è in grado di istituire una televisione cattolica regionale. Non ci sono le condizioni in questo momento. Facciamo convergere i nostri sforzi sulla valorizzazione di SAT2000. La proposta che faccio è collaborazione intelligente con le televisioni locali. Non dobbiamo sobbarcarci il peso di una televisione. Una riunione in cui si parla della multimedialità possa essere un momento importante. Per quanto concerne l'ACEC, la CEM ha attivato l'osservatorio giuridico, una serie di tematiche importanti per il territorio. Se nessuno interviene passano delle cose assurde e fuori da ogni logica. Ad esempio per la Caritas ci sono progetti europei che vedono collaborazione tra stati. Avere dei referenti su più fronti facilita la comunicazione. Nelle marche ci sono 4 Istituti Superiori delle Scienze Religiose, sarebbe bene che curassimo in queste scuole corsi e percorsi sulle comunicazioni sociali. Parabole Mediatiche 2?
Don Domenico: mi piacerebbe se riuscissimo di anno in anno ad avere una chiave di lettura attraverso la quale l'UCS faccia fluire nel territorio una certa dimensione. Per esempio come noi che ci occupiamo di comunicazione dobbiamo “contaminarci” con la catechesi? Mi piacerebbe se il prossimo anno potessimo convincere l'UCS di mettersi a servizio di una di queste, e ogni anno una!. La comunicazione avviene soprattutto attraverso la liturgia e quando i linguaggi non sono curati noi perdiamo delle straordinarie possibilità.
Il 24 Maggio è la giornata mondiale delle comunicazioni sociali, dovrebbe occupare la vostra preoccupazione, dobbiamo far si che sia un grande giorno di promozione e farci venire delle idee.
Un grande appuntamento: Parabole Mediatiche 2, il 13-15 Maggio del 2010
Don Gesualdo: chiedo che l'ufficio giuridico possa avere visione su tutto. Possiamo si comunicare gli eventi della nostra regione, ma ci sarebbe bisogno di qualcuno che curi bene questo aspetto, ad esempio con una pagina uniformata per tutti i settimanali diocesani.
Mons. Claudio: deve esserci grande lavoro di squadra, non dobbiamo trasformarli in lavori di sindacato. Deve esserci circolarità tra osservatorio e Vescovo.
Si potrebbe per esempio collaborare col Sir per quanto riguarda l'uniformità regionale di una particolare notizia, si potrebbe fare un piccolo comitato che tanga d'occhio le situazioni più importanti
Fine lavori mattutini ore 12.57
Inizio lavori pomeridiani: 14.10
Mons. Claudio Giuliodori: illustrazione vita padre Matteo Ricci anche attraverso un contributo video.
Don Dino: per quanto riguarda il congresso eucaristico, esso avrà un risalto diocesano per la Metropolia di Ancona, dall'avvento di quest’ anno sarà vissuto intensamente a livello regionale, dall'avvento dell'anno prossimo a livello nazionale.
È stato chiesto ai vescovi spagnoli che la GMG si distanzi il più possibile dall'evento di Settembre 2011. Gli eventi saranno decentrati, sarà cosa importante preparare la gente a cosa sia il Congresso. Dobbiamo essere fantasiosi per presentare quell'evento. Vi invito a gruppi di trovarvi e rispondere alla domanda come, quando e cosa fare per diffondere la notizia.
Come media dobbiamo capire come agire!.
Come inserire Padre Matteo RICCI nei nostri Media?
Esce l'idea di un calendario su Padre Matteo Ricci da abbinare ai quotidiani diocesani. (pronto per Novembre 2009! Don Luigi si organizza). Che questo calendario tratti di varie tematiche, legate al personaggio.
Si potrebbe integrare con le radio la storia del personaggio, narrate dai giovani delle scuole in modo da inserire e sensibilizzare al progetto anche gli istituti scolastici.
Dato anche che il 2009 è l'anno dell'astronomia ed il personaggio P. Ricci è astronomo si potrebbe insistere sul personaggio in questo modo.
Don Dino: bisogna essere coscienti che quest'evento deve coinvolgere tutta la regione.
CONGRESSO EUCARISTICO
COME Prepararlo?
Quale materiale?
Potrebbe essere interessante qualche materiale sui miracoli eucaristici nelle Marche.
Ci potrebbe essere un predicatore che ne parli, potrebbe essere interessante, per poi inserirlo come flash in radio. Dobbiamo prepararci bene come media all'evento, deve esserci una presenza significativa per questi eventi.
Presto nascerà la pagina web ed il logo.
Don Dino: noi incaricati siamo nulla senza di voi, siamo solo un interfaccia verso l'esterno.
Ricordo il prossimo incontro, 24 Marzo qui a Loreto.
La benedizione è il vostro impegno, il Signore ve ne renderà merito.
Benedizione finale di Mons. Claudio Giuliodori
Termina la riunione alle 15e 15
Allegato # 1
SUI GIORNALI DIOCESANI
In queste occasioni di incontro, il rischio è ancora una volta quello di cadere nell’autoreferenzialità o nella riproposizione di dati ed elementi che attestano la bontà di un prodotto di informazione legato al territorio. Dobbiamo guardare oltre, cercando di sviluppare strategie ed ipotesi di lavoro che consentano un coinvolgimento più stretto ed oggettivo tra le varie realtà. La nostra Federazione (che raccoglie ben 178 testate, di cui 10 marchigiane – 8 settimanali e 2 quindicinali) ha fatto proprio l’auspicio del cardinal Ruini quando ha parlato di “settimanali come concreta espressione dello slancio missionario per attuare una nuova evangelizzazione che si rivolge al mondo parlando un linguaggio comprensibile all’uomo di oggi”. Settimanali cattolici quindi come moderni strumenti di evangelizzazione. Sono un elemento strutturale dell’evangelizzazione diocesana. Anzi per la loro conformazione, si propongono come avamposti della missione e possono arrivare in punti dove i tradizionali strumenti della pastorale (anche noi come Comunicazioni Sociali lo verifichiamo spesso) non arrivano, presentando caratteristiche di approccio e di appetibilità che possono favorire una maggiore penetrazione nei propri ambienti. Raccogliendo quindi la sfida della Chiesa di oggi. Anche perché l’attenzione al territorio non penalizza la matrice ecclesiale e favorisce invece l’osmosi profonda tra la vita della Chiesa e la realtà socio-culturale di un determinato ambiente. In questa osmosi le nostre realtà possono muoversi in un rapporto di graduale sinergia che comincia a produrre qualche piccolo risultato: la Fisc ha finanziato due progetti Marche tra sei testate che avevano come condizione la richiesta di uno stesso formato, di un’identica sede tipografica e della possibilità di costruire pagine in comune. Sinergia è un termine troppo abusato e talvolta quasi snob, ma di certo attraente. Non è una parola da lasciare nel vocabolario dell’organizzazione del lavoro. Non ci può essere sinergia se non ci sono persone che si stimano, che conoscono le reciproche fatiche, che accettano i propri ed altrui limiti, che desiderano camminare insieme, senza gelosie o primogeniture. Preferisco parlare di forme di collaborazione editoriale che dovrebbe vedere tutti i soggetti dell’editoria di ispirazione cristiana stringere contatti per scambiare materiale o produrre insieme alcune informazioni. Perché alcune produzioni curate da un giornale non possono essere utilizzate da altre testate della stessa area cattolica? Sono auspicabili interventi di collaborazione editoriale tra tutti i settimanali ed il quotidiano dei cattolici, Avvenire: abbiamo avuto l’esperimento di un volume sul Papa qualche anno fa inserito come gadget sui nostri giornali. Ma ci vuole un progetto editoriale a lungo respiro tra Fisc ed Avvenire ed altre realtà. Ne abbiamo parlato all’ultimo consiglio nazionale Fisc di Roma della settimana scorsa. Penso all’agenzia Sir che in questi giorni sta festeggiando i 20 anni di vita. Un servizio importante di comunicazione, di giornalismo vero. Scambio di servizi, proposte e riflessioni tra redazioni dei settimanali e redazione Sir che rappresenta un segno forte di crescita e di unità nella diversità di ognuno.
Concretamente, ci stiamo attivando per finalizzare iniziative di formazione permanente, più volte ventilate, per direttori e collaboratori perché il settimanale diocesano ha una sua conformazione, ha un suo imprinting, un suo stile. Si stanno comunque organizzando corsi e seminari nelle singole redazioni. A Macerata il Vescovo Giuliodori si è fatto promotore di un’iniziativa simile per rilanciare il nostro impegno di comunicatori all’interno dei propri strumenti diocesani. Si potrebbe pensare a qualcosa di comune.
Tornando ad Avvenire sono emerse un paio di idee e segnalazioni. In un incontro che la Federazione ha avuto con il direttore Boffo è venuta fuori la richiesta di individuare nelle redazioni di ciascun giornale un referente fisso per Avvenire che possa inviare testi riguardante il proprio territorio o rispondere alle indicazioni della redazione del quotidiano. Inoltre l’altra idea era quella di rispondere con una pubblicazione da distribuire con Avvenire ed i nostri settimanali, all’inchiesta distorta di Curzio Maltese su Repubblica in merito ai soldi della Chiesa, conclusasi con un libro dal titolo “La questua”. Si era pensato in un primo momento di favorire la pubblicazione del volume di Umberto Folena “La vera questua” come risposta, ma alla fine si è deciso di realizzare un volumetto nel quale raccontare in positivo quanto le diocesi italiane hanno fatto con l’otto per mille per il bene dei cittadini italiani. Un volumetto che verrà reso disponibile entro giugno. Mentre tra qualche giorno verranno indicate modalità e elementi tecnici per la redazione di articoli che segnalino la realizzazione di opere nelle proprie diocesi: in tutto una trentina per la confezione del testo finale.
Una novità di cui si è discusso nel nostro ultimo consiglio nazionale è una piattaforma web che il settimanale di Trento ha proposto gratuitamente ai nostri giornali. Si è costituito un gruppo di studio per verificare la fattibilità del progetto. Un sistema innovativo che permette ai diversi media di interagire in tempo reale.
Inoltre abbiamo stipulato un contratto con il grafico Aurelio Candido per la fornitura di due nuovi disegni di impaginazione (applicabili ciascuno a quattro formati diversi) per la quale come Fisc è pronta ad affrontare un impegno finanziario, per offrirli poi alle testate che ne facessero richiesta, al costo irrisorio di mille o duemila euro, a seconda della consistenza delle aziende.
Uno sguardo anche all’estero, in special modo all’Europa dell’Est. Il direttore del Sir, Paolo Bustaffa, ha preso contatti con diverse conferenze episcopali ed è nostra intenzione preparare un progetto globale di intervento e di aiuto da sottoporre al consiglio nazionale. Alle diverse diocesi si offrirà tutto il nostro know how e si creerà anche un fondo per eventuali finanziamenti o per ospitare giovani giornalisti per uno stage in Italia.
Tante idee in cantiere, ma la necessità di dare un senso al nostro operare, spesso nascosto o defilato, o magari non eccessivamente valorizzato.
Il Papa, nel convegno di Verona del 2006, aveva rilanciato il significato del nostro essere giornalisti nei media cattolici, ribadendoci “di essere felici di appartenere alla Chiesa e di immettere nel grande circuito della comunicazione la sua voce e le sue ragioni. Non stancatevi di costruire ponti di comprensione e di comunicazione tra l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica. Potrete così essere protagonisti di una comunicazione non evasiva ma amica al servizio dell’uomo di oggi”.
Per far questo serviranno pure grosse capacità tecniche, importanti strumenti di lavoro, un bacino di utenza ricco e fedele al giornale, ma l’amicizia, la stima ed il sentire comune rimangono i pilastri su cui far decollare un progetto unitario dell’editoria cattolica, per essere davvero “ponti” come dice il Papa e non piccoli cavalcavia estemporanei.
Eventi dalla diocesi
Ritiro spirituale del clero diocesano animato da Paolo Curtaz
Ritiro spirituale del clero diocesano animato da don Andrea Bezzini
Momento di aggiornamento pastorale per il clero diocesano guidato da don Giuseppe Bonfrate
Momento di aggiornamento pastorale del clero diocesano. Interviene il dott. Francesco De Angelis