Archivio Notizie dalla Diocesi

Fermo, 31 gennaio 2009

San Giovanni Bosco, sacerdote,

pastore e maestro della gioventù

 

 

 

 

Prot. N. 049/09

 

 

Carissimo fratello nel sacerdozio,

 

Nel condividere questa intuizione con il servizio diocesano di pastorale giovanile, parlai del sinodo dei giovani, facendo leva sull’etimologia della parola, come di “un incrocio di strade”: far incrociare la strada dei giovani con Colui che è la Via, far incrociare la loro strada con quella della comunità cristiana, con quella degli adulti, delle istituzioni…, far incrociare gli eventi particolari e straordinari che abbiamo vissuto a proposito della pastorale giovanile con la quotidianità, far incrociare le progettualità dei diversi uffici diocesani di pastorale, far incrociare i percorsi delle comunità parrocchiali tra loro e con quelli delle associazioni e dei movimenti. L’incrociarsi non vuole certamente essere un fugace passarsi accanto, ma l’inizio di un intenso dialogo e di un percorso condiviso.

Nei mesi scorsi con un gruppo di lavoro e di progettazione promosso dal Servizio diocesano di pastorale giovanile insieme ad altri uffici della pastorale diocesana, abbiamo cercato di individuare qualche coordinata di fondo riguardo al progetto di un Sinodo dei giovani. Prima di tutto il nostro desiderio è che esso sia un percorso, e non solo un ennesimo evento straordinario, per cui la durata di esso sarà congrua per questo obiettivo (almeno tre anni). Inoltre il Sinodo è dei giovani, non solo rivolto a loro, ma avendo proprio loro come protagonisti. “Padri sinodali” saranno dunque i giovani, individuati con l’aiuto del discernimento dei presbiteri all’interno di gruppi, associazioni, movimenti, parrocchie e unità pastorali, i quali saranno chiamati a vivere una sorta di “laboratorio della fede” per poi ascoltare tutti i loro coetanei nei territori delle nostre vicarie e unità pastorali, condividere con loro la propria fede e insieme ad essi rivolgere precise proposte alla nostra Chiesa. Ogni Sinodo che si rispetti alla fine si conclude con la consegna di un testo a tutta la Chiesa locale, che in questo caso sarà elaborato, discusso, votato, approvato dai giovani stessi. Comprensibilmente, per rimanere fedeli all’intuizione dell’incrocio di strade, in questo cammino i giovani saranno affiancati da noi adulti.

Palesemente, il Sinodo dei giovani non è una questione che riguarda solo il servizio diocesano di pastorale giovanile, ma è un’esperienza promossa e vissuta dall’intera Chiesa locale. Per questo, nel nostro prossimo ritiro diocesano (giovedì 12 febbraio, in Seminario) desidero, a partire dalla Parola del Signore (Mc 14,43-50; 16,1-8) ascoltarTi in merito a questa proposta. Ogni indicazione e suggerimento sono bene accetti, ma in particolare vorrei aprire un dialogo e una condivisione su questi aspetti:

Fin da ora Ti chiedo di cominciare a sensibilizzare la tua comunità parrocchiale e di guardarTi intorno per aiutare il Servizio diocesano di pastorale giovanile ad individuare quei giovani che potranno essere convocati come “padri sinodali”.

 

Un fraterno saluto in Cristo

 

 

 

 

+ Luigi Conti Arcivescovo