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Da Taranto l’impegno continua: coniugare ambiente, lavoro, sviluppo
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Leggendo la relazione di Anna Rossi, delegata alla 49^ Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, scopriamo come la Settimana non è stato un convegno, ma una piattaforma per dare avvio a dei processi

Da Taranto l’impegno continua: coniugare ambiente, lavoro, sviluppo

 Con la Messa del cardinal Bassetti , presidente della CEI, si è chiusa a Taranto la 49^ Settimana sociale dei Cattolici italiani.

La settimana ha visto la partecipazione di circa 1000 persone , delegati di 220 Diocesi, 90 Vescovi, con elevata percentuale di giovani.

Perché Taranto?

Taranto è città simbolo a causa dei gravi problemi creati dall’Ilva, città in cui da tanti anni e per tanti anni si è scelto il profitto anteponendolo alla vita. Taranto è una città dove i primi a pagare le conseguenze dell’inquinamento  sono i bambini ( naturalmente insieme  a tanti adulti):  per loro c’è poca speranza di vita.

Taranto non è stato un convegno, ma una piattaforma per dare avvio a dei processi.

 In realtà Taranto è una tappa intermedia perché molti processi  sono già iniziati subito dopo la Settimana sociale di Cagliari. Nelle Diocesi  si è lavorato continuamente ragionando sul cambiamento di stili di vita, sulla raccolta delle buone pratiche in ogni settore:  nel lavoro, nelle amministrazioni, nelle parrocchie, nelle diocesi ; si è  ragionato sulla finanza etica , sulla conversione ecologica integrale raccomandata da Papa Francesco nella “Laudato sì”,  si sono celebrate le giornate in difesa del creato.

All’apertura dei lavori il Papa ha voluto donarci le indicazioni di tre segnali stradali: 1°  “ ATTENZIONE AGLI ATTRAVERSAMENTI” indicandoci di porre attenzione a tutti quelli che soffrono, di guardare in profondità le vite che attraversano i nostri percorsi. Non possiamo rimanere nell’indifferenza ; 2° “ DIVIETO DI SOSTA”: Vietato  affievolirsi, l’amore di Dio tutto vede, tutto spera; non sostiamo  nelle Sacrestie,non formiamo gruppi elitari. 3° OBBLIGO DI SVOLTA: Lo invocano il grido dei poveri e quello della terra, dobbiamo organizzare la speranza, dobbiamo attuare l’ecologia del cuore.

 Taranto è l’occasione per riaccendere la speranza: la presenza dei numerosi giovani, soprattutto del progetto Policoro, il loro proposito di aiutare il mondo a rimettere al centro dell’economia la fratellanza, ci fanno ben sperare.  A loro il Presidente della Cei ha chiesto di “sognare e costruire con l’aiuto di Dio, una Chiesa gioiosa, perché umile e disinteressata; una Chiesa a contatto con gli uomini e le loro storie; una chiesa che si rigenera nell’ottica della carità” .

I giovani  a Taranto hanno lanciato “Il Manifesto dell’Alleanza” dove dettano i punti su ci ripartire insieme.

Anzitutto la cura delle Alleanze per:

1.Far fiorire l’ambiente;

2. Imparare e contribuire insieme a costruire un sistema educante;

3.sostenere e favorire una imprenditoria dinamica e sostenibile;

4.Far sì che  nelle Comunità locali coesistano in armonia la Tradizione e l’inclusione;

5.promuovere il Protagonismo e Coinvolgimento dei giovani:diventiamo “Noi”, per “Essere Uno”;

6. vivere la corresponsabilità condivisa: trasformiamo il nostro stile di vita in testimonianza;

7. Generare per Vivere. Diveniamo simboli di GENERATIVITÀ

 Il cambiamento non viene solo dall’alto, per vincere la sfida della difesa del bene comune attraverso la transizione ecologica è fondamentale il concorso della conversione dei nostri stili di vita come singoli cittadini e come comunità. Il cambiamento ha bisogno di 4 mani: meccanismi di mercato,cittadinanza attiva, imprese responsabili e istituzioni smart.

 Molti sono già i segni di speranza come la riforma degli appalti, la nascita delle comunità energetiche, i percorsi di co-progettazione  e di co-programmazione tra amministrazioni comunali ed enti del terzo settore, esempi di consumo responsabile etc..  si deve continuare in ogni comunità.

Al termine delle giornate si sono indicate quattro piste di conversione e di generatività futura per le nostre parrocchie; le quattro piste  devono seguire il metodo della sinodalità indicato dal Papa. Esse sono:

a)      Costruire comunità energetiche, b) diventare una società carbon/free e votare col portafoglio le aziende capaci di intrecciare valore economico, c) dignità del lavoro e sostenibilità ambientale: promuovere e utilizzare prodotti caporalato/free; d) creare alleanze intergenerazionali con la società civile.

 I delegati di tutte le diocesi si sono impegnati a condividere nella propria comunità l’esperienza di Taranto, in particolare la promozione dei 7 punti del manifesto.

  La 49^ settimana sociale dei Cattolici sia un punto fermo di svolta per un futuro migliore perchè come è stato detto a Taranto: “ Tutto l’acciaio del mondo non vale quanto la vita di un solo bambino”

 

Anna Rossi

Direttore Ufficio per la Pastorale  Sociale e del Lavoro

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