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Orientamenti per la celebrazione delle Esequie
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Sulla base delle indicazioni fornite dalla CEI, in accordo con quanto stabilito dal Ministero dell'Interno, l'Arcivescovo ha emanato le disposizioni cui tutte le parrocchie dovranno attenersi a partire dal 4 maggio. A differenza di quanto comunicato in prima istanza, non vi è più l'obbligo di rilevare la temperatura corporea dei partecipanti al rito

ULTIMA ORA: A seguito di aggiornamento pervenuto oggi in tarda serata dal Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, il comunicato emanato questa mattina relativo alle celebrazioni delle esequie, viene aggiornato come di seguito:

 

“In occasione delle celebrazioni esequiali non vi è più l’obbligo di rilevare la temperatura dei partecipanti al rito. Per non esporre se stessi e altri a eventuali contagi, si conferma l’esplicita richiesta di rimanere a casa a quanti presentano una temperatura corporea oltre i 37,5°C, sintomi di influenza o siano stati a contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti”.

 

L’Arcivescovo

Mons. Rocco Pennacchio

 

Fermo, 2 maggio 2020

 

 

Prot. N.  199/2020

Fermo, 2 maggio 2020

 

Orientamenti per la celebrazione delle Esequie a partire dal 4 maggio 2020

 

A seguito della Nota del Segretario Generale della CEI del 30 aprile 2020, complementare alle indicazioni fornite dal Ministero dell’Interno su come organizzare i riti esequiali nella cosiddetta fase 2, vengono di seguito indicate alcune misure cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle norme di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.

 

  • In accordo con la famiglia del defunto, il Parroco scelga se adottare la Celebrazione Esequiale nella Messa (nn. 67-73 del Nuovo Rito delle Esequie), la Celebrazione Esequiale nella Liturgia della Parola (nn. 74-87) o, come avviene attualmente, la sola benedizione della salma al cimitero.
  • In caso di celebrazioni all’interno della chiesa, all’ingresso dei partecipanti alle esequie, sia garantita, da un incaricato, la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner (l’Economato Diocesano fornirà tutte le parrocchie, in tempi brevi, di un termometro digitale). La misurazione della temperatura, precisa la Nota della CEI, andrà fatta anche per le celebrazioni che si svolgessero all’aperto in spazi contigui alla chiesa o anche al cimitero ove vi sia la possibilità di mantenere un adeguato distanziamento fisico (comunque dovrà essere interdetto l’accesso in chiesa o al cimitero a chiunque risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C).
  • Il Parroco abbia cura di informare tutti i fedeli e chiunque entri in chiesa sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i propri canali di comunicazione, sia affiggendo, all’ingresso della chiesa stessa, appositi cartelli informativi.
  • Sia indicato anche l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C o di altri sintomi influenzali, o qualora vi sia stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti.
  • La partecipazione alle esequie è limitata ai parenti stretti del defunto, in numero massimo di 15, che converranno nel luogo dei funerali indossando la mascherina e, possibilmente i guanti, mantenendo sempre le distanze di sicurezza.
  • Il Ministero dell’Interno esorta acché la celebrazione sia di breve durata e si evitino cortei e assembramenti.
  • Se si sceglie di celebrare la Santa Messa sarà necessario, al momento della Comunione eucaristica
  • di evitare che i fedeli si spostino; sia il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli che intendono ricevere la Comunione rimarranno in piedi.
  • Il sacerdote indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga a sua volta un’adeguata distanza di sicurezza. 
  • la distribuzione dell’Eucarestia avvenga dopo che il celebrante abbia curato l’igiene delle proprie mani, o abbia indossato guanti monouso;
  • lo stesso celebrante abbia cura di offrire l’ostia porgendola sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse.
    • La chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica, secondo le indicazioni fornite dall’Economato diocesano.
    • Al termine di ogni celebrazione si dovrà favorire il ricambio dell’aria.

 

+ Rocco Pennacchio

Arcivescovo Metropolita di Fermo

 

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