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Il saluto ai Religiosi del Vicario Episcopale per la Vita Consacrata
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Pubblichiamo la lettera di don Osvaldo Riccobelli, che ha assunto il nuovo incarico lo scorso 3 Settembre

Carissime e Carissimi tutti,

 

                               quando Mons. Arcivescovo, lo scorso 15 Aprile mi accennò la volontà di nominarmi suo Vicario Episcopale per la Vita Consacrata, credevo che scherzasse…

Ho avuto da sempre rapporti sereni e cordiali con i Religiosi e Religiose e, soprattutto, con le Monache di vita contemplativa sin dalla mia infanzia ed essi si sono incrementati durante il mio servizio alla Segreteria di due Arcivescovi, ma da molto tempo avevo fatto un passo indietro quando il mio ruolo si era concentrato nella pastorale in alcune Parrocchie dell’Archidiocesi, ritenendo che la mia presenza e l’amicizia che si era consolidata nel tempo con gli Istituti di Vita Consacrata, potesse essere di intralcio a chi era stato chiamato a svolgere il proprio ministero in loro favore.

Comunque, dopo quel primo accenno ad Aprile, l’Arcivescovo in estate confermò sulla sua proposta…e dentro di me andava maturando la consapevolezza che mi stesse domandando “un impegno in più” e, di conseguenza, una sorta di dispendio ulteriore di energie.

Ma sbagliavo.

Il Concilio Vaticano II mi ricorda che la vita consacrata è «un capitale spirituale che contribuisce al bene di tutto il Corpo di Cristo (cfr Lumen gentium, 43) e non solo delle famiglie religiose» (Lett. Ap.A tutti i consacrati in occasione dell’Anno della Vita Consacrata, III, 5).

A questo punto compresi che, dalla richiesta dell’Arcivescovo stavo guadagnando un ingente “capitale” ecclesiale che non dovevo sottovalutare: «la vita consacrata è un dono alla Chiesa, nasce nella Chiesa, cresce nella Chiesa, è tutta orientata alla Chiesa» (Lett. Ap.A tutti i consacrati…, 5). Non era uno scherzo, allora, quando l’Arcivescovo, accompagnando la sua richiesta, mi disse che voi avreste beneficiato, sì, del mio servizio, ma anche io avrei avuto da voi una testimonianza unica di impegno alla Chiesa e tante preghiere in più che avrebbero sostenuto il mio ministero di pastore, proprio perché voi «esprimete emblematicamente» e con una forza del tutto particolare «il contributo di un dono carismatico al sacerdozio battesimale e al sacerdozio ministeriale» e, «come tale, vi collocate nella dimensione carismatica della Chiesa» (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Lett. Iuvenescit Ecclesia, 15 maggio 2016, 22c).

«Con gioia e gratitudine» (ibid. 8), dal 3 Settembre scorso, ho accolto l’incarico affidatomi.

Cercherò di mostrarvi, per quel che mi sarà possibile, benevolenza, paternità e amore sollecito, consapevole che siete una realtà che «è nel cuore stesso della Chiesa» e «elemento decisivo della sua missione», in quanto «appartenete irrevocabilmente alla sua vita e alla sua santità» (cfr. Lett. Ap.A tutti i consacrati…, 5).

A voi domando, da subito, di pregare per me (posso dirvi che, da aprile, voi siete già nelle mie preghiere ogni giorno!) e, entro la fine di quest’anno, mi piacerebbe almeno riuscire a visitare tutti i 12 Monasteri di clausura (che più direttamente dipendono dal Vescovo).

Vi contatterò a breve per un incontro fraterno, nel quale guarderemo alle ricchezze a alle difficoltà di ogni Monastero, anche in considerazione della Costituzione Apostolica Vultum Dei quaerere e della sua Istruzione Applicativa Cor orans: lo faremo con serenità, lasciandoci da esse piuttosto  illuminare che turbare.

 

Mentre esprimo il mio grande GRAZIE a Mons. Luigi Valentini per il lungo e delicato lavoro tra voi svolto sinora, vi saluto con affetto e gratitudine.

 

 

Fermo, li 27 Settembre 2018.

Anniversario della Dedicazione della Chiesa Cattedrale

 

Osvaldo Riccobelli, Vic. Episc.

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