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Decrescita felice, unico avvenire per l'umanità
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L'attenzione sull'uomo e su come si qualifica il suo rapporto con il mondo e con l'ambiente è stato il filo conduttore del convegno di Ottobre proposto a Penna San Giovanni dall'Ufficio di Pastorale Sociale con la collaborazione del Comune e della Confraternita del SS.Rosario

Ottobre è il mese  in cui si svolge a Penna san Giovanni il Convegno sull’Ambiente; è un appuntamento costante che avviene da più di 11 anni. Anche quest’anno nella giornata di Domenica 7 si è realizzato questo incontro. Mentre gli altri anni si erano prese in considerazione tematiche specifiche relative all’ambiente ed al rapporto uomo/ambiente, quest’anno si è voluto puntare l’attenzione sull’uomo.

Sin dall’inizio, partendo dall’analisi delle parole emerse nei convegni precedenti (fragilità, problemi, difficoltà), si è parlato di come i vertici dell’umanità finora hanno affrontato le problematiche socio-ambientali. Si è giunti alla considerazione che, pur nella volontà di risolvere alcuni problemi, è stata sbagliata la prospettiva: infatti  finora le questioni  sono state prese in esame singolarmente demandando le responsabilità ad altri, ma difficilmente si è arrivati a delle soluzioni, anzi esse si sono aggravate.

Forse, ha suggerito don Paolo Bascioni nella sua introduzione ai lavori, è arrivato il tempo in cui più che prendere in considerazione i problemi, dovremmo riconsiderare Chi è l’uomo e come si qualifica il rapporto mondo/uomo.

Dominique Guillemant, nella sua relazione “SAN FRANCESCO, DAL TERREMOTO INTERIORE ALLA RICOSTRUZIONE DI SE’”, propone un confronto molto significativo tra ciò che avviene nella natura e ciò che dovrebbe avvenire in ogni uomo nel percorso della vita e delle esperienze.

Evidenzia come in  Francesco, ogni cosa sulla quale era costruita la sua vita (il denaro, il divertimento e la ricerca di un titolo di cavaliere) si crepa, si sgretola e crolla dopo l’incontro con il lebbroso. Un vero e proprio terremoto interiore che lo costringe ad un lavorio di ricostruzione lento e struggente. Ci vuole tempo per riscostruire un’interiorità a pezzi. Quel terremoto lo accoglie e partecipa alla sua ricostruzione sostenuto dalla Grazia.

Francesco capisce che il suo stesso corpo è dimora di Dio e che deve allargare le mura perché nel suo stato attuale di vita, Dio vi sta troppo stretto! Ricostruirsi perché il Signore possa starci comodo. Francesco ha conosciuto un altro tipo di terremoto, quello delle guerre intestine con conseguenti danni alle cose e soprattutto danni alle persone e alle relazioni sociali. Egli capisce e sperimenta che solo la fede e il senso di fraternità possono aiutare l’uomo a rialzarsi dopo la distruzione, poco importa di che tipo essa sia…; questo è vero anche se si tratta di ricostruire la propria interiorità, c’è sempre bisogno del fratello.

A completare e rendere ancor più significativo ed esplicito l’ obiettivo di questo Convegno è stata la relazione di Roberto Mancini : “VERSO UNA SOCIETA’ SOSTENIBILE”. Egli ha fatto un quadro della situazione presente riferendosi alle ideologie da cui siamo derivati: la capitalista e la comunista; rileva come ambedue volevano il dominio: nella capitalista è il singolo a voler dominare, nella comunista è lo Stato. Il riferimento al dominio è ciò che si rileva anche  nella                            storia attuale: il dominio di uno Stato sull’altro (vedere i rapporti tra Stati Uniti, Cina e Russia), dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla natura: dominio alla ricerca sempre dell’interesse e della ricchezza. Da Roberto Mancini è venuta la riflessione che noi Europei , per la nostra storia (ripensare al meticciato esempio di integrazione tra le razze derivato dalle colonizzazioni spagnole), potremmo portare nel mondo una nuova idea di umanità e di politica ripetibile purificata dagli errori del passato.

Ma il pericolo di questa attualità è la deriva delle divisioni all’interno dell’Europa, se si continua a seminare la divisione, lo scontro tra fratelli in nome di una sicurezza e una ricchezza che mai ed in nessun modo sarà raggiungibile, ci troveremo di nuovo ad essere colonizzati. Conclude affermando che è necessaria una nuova antropologia: l’umanità deve sostituire l’idea del guadagno con quella della relazione, l’idea del successo con quella della realizzazione della propria umanità.

Il dibattito ha riguardato le questioni più contingenti della nostra attualità politica, le difficoltà reali non sempre imputabili al passato, ma anche il nostro modo di essere uomini con l’altro uomo, con il mondo che abitiamo e con Dio.

Dopo il pranzo organizzato nel Chiostro di San Francesco,  durante la S. Messa celebrata nella Pievania di San Giovanni Battista , il celebrante ha riaffermato il fatto che chi vive nella prospettiva di Dio ha un atteggiamento diverso, legato alle relazioni; egli entra in un circolo virtuoso: l’io entra nello Spirito del Regno di Dio, si relaziona con tutto il creato di cui diventa responsabile, si fa  guidare da Dio che illumina e guida il rapporto con il mondo.

 

Anna Rossi

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