Archivio Notizie dalla Diocesi

Il titolo delle giornate che abbiamo vissuto a Salerno indica chiaramente l’idea che la Chiesa deve  essere un cantiere in cui lavorano insieme  diverse competenze per favorire  la realizzazione e la dignità  dell’uomo nel tempo e nel luogo che gli è stato donato.

Dopo  pochi  mesi dalla Settimana Sociale di Cagliari, L’Ufficio della Pastorale del Sociale e del Lavoro ci ha chiamati a Salerno per dare continuità al lavoro  di noi tutti operatori, affinchè le nostre Chiese si sentano protagoniste nel seguire un Dio che  si è incarnato per insegnarci a vivere .

Il primo obiettivo dunque dei giorni di Salerno è  stato quello di fare in modo che le pastorali agiscano insieme nelle nostre Diocesi, in comunione con il Pastore, condividendo i fini. Quindi la sinodalità sia un processo che continui tra tutte le persone che lavorano insieme per costruire. Chi ha fatto l’esperienza deve mettersi al servizio del cammino comune. Nei gruppi di sinodalità si deve “mettere in evidenza il Kerigma perché l’origine  e’ una irruzione dello spirito che si declina nel rapporto con i problemi  che la realtà ci pone (come tratti il povero che hai vicino, chi non ha lavoro etc.)”.  Mettersi quindi  in cammino seguendo la questione del lavoro degno che è inseparabile dai volti delle persone.

  Alla luce della “Laudato sì” ci siamo confrontati  sulla “ ecologia integrale”:  la questione sociale e quella ambientale non possono essere disgiunte ma le questioni di lavoro, giustizia, pace , ambiente si intersecano tra loro. Bisogna pensare al “Bene Comune” come contenente cinque parole : Pace, Comunità, Prosperità, Pianeta, Relazione.

 Si è sottolineata la necessità di affrontare nuove sfide: negli ambiti del Lavoro (progetto Policoro,raccolta di buone pratiche, oratori che devono occuparsi anche dell’orientamento al lavoro e del collegamento tra scuola e lavoro, sinergia con Caritas),  nell’ambito dell’ impegno politico nei territori, del vivere ed  abitare le relazioni, dell’educare.”

Mons.  Filippo Santoro presidente della Commissione episcopale per i problemi del Sociale, del Lavoro, della Giustizia , della Pace, del Creato, parlando della  formazione socio-politiche ci invita a individuare le problematiche del territorio, fare discernimento comunitario,( non solo tra credenti ma anche con non credenti), avere una visione profetica sulla problematica che ci viene dalla realtà, ed  infine interloquire con il potere politico e le istituzioni  per difendere l’uomo e la sua dignità.  

Molto importanti sono stati ai fini dell’esperienza  il clima di condivisione, di ascolto, di progettazione tra laici e sacerdoti, le esperienze e le testimonianze  raccontate e la visita a diversi luoghi di lavoro dove si vivono “buone pratiche”.

                                                                                                                                                             Anna Rossi