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Nel cuore pulsante delle montagne etiopi, dove la vita si intreccia con le sfide della povertà e della malattia, Sirio Cingolani e Martina Luchi si preparano a condividere la loro vita e la loro speranza con coloro che ne hanno più bisogno. Una coppia di missionari laici provenienti da Civitanova Marche diretti a Robe, in Etiopia, per collaborare con la Prefettura Apostolica locale.

La loro storia è una testimonianza di fede, coraggio e amore universale che ha attraversato confini geografici e culturali per abbracciare l'umanità nel suo insieme. Sirio e Martina, uniti nel matrimonio e nella missione, hanno sentito il richiamo profondo di servire gli altri fin dai primi passi del loro cammino insieme.

Per Sirio, l'esperienza della missione ha iniziato a prendere forma nel 2016, quando ha avuto l'opportunità di trascorrere tre intense settimane in Paraguay con le suore redentoriste di Carapeguá. Lì, tra i bambini delle case famiglia, ha trovato un senso di appartenenza ed uno scopo che ha risuonato profondamente nel suo spirito. È stato un momento di rivelazione, un momento in cui ha capito che la sua vita doveva essere dedicata a coloro che avevano ricevuto meno nella vita.

Martina, già nel 2003 ha visitato una missione in Kenya. Quel viaggio aveva risvegliato in lei una passione che non poteva essere sopita.

Dopo il loro matrimonio, hanno lasciato le comodità della loro vita in Italia per abbracciare un percorso di missione più completo, che li ha portati in Paraguay, Guinea-Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Bolivia. Ogni viaggio ha arricchito il loro spirito e rafforzato la loro determinazione a servire gli altri.

Ora, con il sostegno di amici, familiari e mentori spirituali come Don Mauro e Padre Angelo, stanno per iniziare un nuovo capitolo della loro missione in Etiopia. Martina si dedicherà all'insegnamento dell'inglese presso la scuola di Robe, mentre Sirio offrirà il suo aiuto nella gestione dell'ospedale psichiatrico costruito da Padre Angelo con il contributo anche della Diocesi di Fermo.

La loro storia è un richiamo alla solidarietà e all'amore universale che trascende le barriere culturali e linguistiche. Chiedono il sostegno di tutti coloro che desiderano essere parte di questa missione, che si tratti di preghiere, affetto o contributi pratici. Perché, come affermano Sirio e Martina, anche se fisicamente distanti, siamo tutti coinvolti in questo grande disegno missionario, parte di un'unica famiglia globale che si unisce per portare speranza e cambiamento nel mondo.

Che la loro storia possa ispirare altri a seguire il richiamo del cuore e a mettersi al servizio degli altri, perché in ogni gesto di amore c'è la potenza di trasformare il mondo.