Archivio Notizie dalla Diocesi
Notizie dalla Diocesi
Il Vescovo e il presbiterio hanno vissuto il pellegrinaggio nella Chiesa Cattedrale, indicato come uno dei segni del Giubileo. Il brano che ha fatto da guida all'esperienza è stato il cap. 24 di Luca: il passaggio dallo stupore all'incredulità alla fede - gioia per aver riconosciuto il Crocifisso Risorto. A Loreto nel precedente ritiro, insieme ai presbiteri e diaconi delle Marche, è già stato vissuto il sacramento della Riconciliazione
Una Chiesa che cammina. Una Chiesa che benedice. Una Chiesa che usa misericordia, prima di tutto verso se stessa, e con il popolo santo di Dio. Incertezza, stupore e fede, sono le tre parole che i sacerdoti della Diocesi hanno vissuto in questo Giovedì 3 Marzo, in un pellegrinaggio a loro dedicato, nell'Anno Santo della Misericodia che stiamo vivendo.
Un pellegrinaggio iniziato nella Chiesa concattedrale di San Domenico a Fermo, e che è arrivato fino alla Chiesa Madre, la Cattedrale, dove ha avuto il suo culmine. Il Vangelo della Risurrezione ha introdotto i sacerdoti nel cammino. Lo stupore di una tomba vuota e il senso di smarrimento che a volte prende tutti, nessuno escluso. "Aiutaci e credere anche nella nostra incredulità", abbiamo pregato nel cammino e ha sottolineato il nostro Arcivescovo Luigi, all'arrivo.
Il Vangelo ci ha guidato e ci ha fatto meditare anche nell'adorazione Eucaristica; le litanie ai santi ci hanno accompagnato nel cammino, quasi a ricordarci che abbiamo sempre bisogno di intercessione, attraverso la comunione nel cielo e quella sulla terra.
Ad un certo punto l'Arcivescovo ha interrotto il silenzio di adorazione, riflettendo su come i sacerdoti li presenti, davano l'anticipazione del momento in cui nella Messa Crismale del Mercoledì Santo, la Chiesa si riunisce intorno al suo Vescovo e prega, anche per tutti loro che
rinnovano in quell'occasione le loro promesse sacerdotali. "E per favore, benedite, benedite, benedite, dite bene tra voi", è il monito che Mons. Conti ha marcato con forza, ricordando le parole di benedizione che il libro dei Numeri ci ha lasciato nel giorno dell'apertura della Porta Santa in Duomo.
Un monito forte che richiama alla comunione tra tutti i sacerdoti, e tra i sacerdoti e la gente che forma, si riunisce e vive le nostre comunità parrocchiali.
"Se diciamo bene, stiamo bene tutti", parole di incoraggiamento a vivere con salutare fede e fiducia reciproca questo tempo santo che la Chiesa ci offre. Un presbiterio che parla, si confronta, si aiuta, usa carità al suo interno, che affronta insieme le fatiche e le gioie del ministero, è un presbiterio che è in "salute", che riceve nutrimento e vive la sinodalità a partire dall'Eucarestia.
I nostri sacerdoti hanno bisogno di essere sostenuti con la preghiera, con l'affetto, con il sostegno umano che il calore della gente dà e sa dare sempre e a volte con una misura davvero traboccante.
Attraverso di loro passa il mistero di Cristo. Dalle loro mani riceviamo il perdono e l'Eucarestia. Dalle loro bocche parole di consolazione e speranza. Dai loro occhi sguardi di fede e di gioia.
Questo momento vissuto insieme, sia il segno dell'amore del Padre, sia segno di unità nel camminare insieme e sia segno di conversione e misericordia ricevuta e donata. Solo insieme si può vivere a pieno la gioia del Vangelo. Solo insieme si può donare la propria
vita. Solo insieme possiamo essere luce e un popolo che cammina sulla strada che Dio ci traccia. Un solo Corpo, un solo Spirito.
Don Nicola Del Gobbo
Eventi dalla diocesi
Ritiro spirituale del clero diocesano animato da Paolo Curtaz
Ritiro spirituale del clero diocesano animato da don Andrea Bezzini
Momento di aggiornamento pastorale per il clero diocesano guidato da don Giuseppe Bonfrate
Momento di aggiornamento pastorale del clero diocesano. Interviene il dott. Francesco De Angelis