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Il per-dono di Dio e il nostro per-dono
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Il 15 giugno a Civitanova si è svolta un'intensa giornata di formazione per adulti e famiglie organizzata e promossa dall’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e dal Movimento diocesano dei Focolari

Nelle giornate di formazione spirituale si parte dall’organizzazione, dalla disponibilità dei relatori, poi si focalizza il tema, il contenuto delle relazioni, si fanno gli inviti, sperando che qualcuno venga, e, soprattutto, ci si augura che chi ha poi effettivamente partecipato torni a casa arricchito. A volte, anche quando sulla carta tutto è perfetto, le cose non funzionano, a volte si va oltre le aspettative.

A conclusione dell’incontro “Vivere per-dono” del 15 giugno, presso l’oratorio parrocchiale “Don Nazzareno Orlandi” di Santa Maria Apparente, organizzato e promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e dal Movimento diocesano dei Focolari, il “padrone di casa”, don Emilio Rocchi, ha sottolineato che si era creato un tale clima di “fraternità e benevolenza reciproca tra persone che poco o per niente si conoscono, che ha permesso di dire cose che magari qualcuno tiene nel segreto per paura del giudizio”. La fatica di ritagliare un sabato intero dagli impegni personali e familiari da dedicare alla riflessione, alla messa in discussione, personale e di coppia, e allo scambio è stata dunque ampiamente ripagata, soprattutto per merito di Cesare e Rita Giorgetti, che si sono letteralmente spezzati e donati con gli spunti che hanno dato, l’ascolto attento e la condivisione più che generosa. I due, che provengono dalla diocesi di Rimini, sono una coppia di sposi con cinque figli e otto nipoti, appartenenti alla Comunità di Caresto, che è un centro di spiritualità in provincia di Pesaro-Urbino che da vari decenni si mette a disposizione di famiglie e fidanzati in tutti i fine- settimana dell’anno. L’attività della Comunità si traduce in esercizi spirituali, incontri, colloqui e pubblicazioni finalizzati a promuovere la spiritualità coniugale; www.caresto.it oppure www.amicidicaresto.com

La mattina è stata dunque dedicata alla riflessione sul perdono di Dio verso di noi e il pomeriggio all’amore reciproco tra gli sposi ma con un taglio che permetteva di rivolgere il discorso non solo alla vita coniugale ma a tutte le relazioni. Tante, tantissime le “PERLE” elargite nel corso della giornata sia da Cesare e Rita che dai partecipanti, attraverso le loro risonanze e testimonianze di vita.

 

 

MATTINA

-    “Dio non sceglie le persone capaci ma rende capaci le persone che sceglie. Dio guarda il cuore dell’uomo e vede ciò che con la Sua grazia ognuno di noi può diventare. Amatevi come io vi ho amato: siamo chiamati a guardare l’altro con lo sguardo di Dio”

-   “Nell’elenco degli irregolari ci siamo tutti”

-   “Nell’Antico e Nuovo Testamento non ci viene detto prima di tutto, perdonate, ma siate persone a cui è stato perdonato! L’iniziativa è sempre di Dio”

-    “Nel Magnificat non c’è scritto ciò che Maria ha fatto ma ciò che Dio ha fatto per lei. La nostra salvezza dipende da ciò che Dio ha fatto per noi”

-   “Nella parabola del Padre misericordioso Quando era ancora lontano, il padre lo vide. E commosso gli corse incontro (Lc 15, 11-32). Gli sposi sono chiamati ad amarsi con una fedeltà che non si limita a non tradire ma che è iniziativa, tensione ad amare per primi, ad essere a disposizione dell’altro continuamente, senza pretendere contropartita”

 

-   “L’amore di Dio non si merita, non si guadagna, può essere solo accolto”

-   “Scrive Dostoevskij: Il segreto di una vita realizzata è agire per ciò che ami e amare ciò che fai”

- “Tutto è sacrificio. La parola nella sua etimologia significa fare una cosa sacra”

-    “Dio non è giusto!” … “La giustizia non basta per essere uomini e tanto meno per essere Dio. L’amore non è giusto, è una divina follia. La Sua giustizia è riconquistare i figli, non ripagare le loro azioni”

-   “Dio ti corre incontro”

-   “Sento la presenza del Signore, ho sempre mantenuto il sorriso”

-   “Non è possibile vivere l’amore nella forma di Dio se non si è in Dio”

-   “Dio ricalcola il percorso! Ci prende da dove siamo e ci fa ritrovare la strada”.

 

 

POMERIGGIO

-   “Non tramonti il sole sopra la vostra ira dice la Bibbia”.

-   “Per chiedere perdono occorre avere la pazienza di aspettare il momento giusto”

-   “Chi chiede scusa dice implicitamente che non è colpa sua, se domani si dovessero ripetere le stesse condizioni, rifarei la stessa cosa. Chi chiede perdono, ammette la sua parte di colpa”

-   “Dio non divide il mondo in colpevoli e innocenti. Non è importante la colpa o l’innocenza, occorre cambiare il punto di vista”

-   “Applicare il pregiudizio positivo: cercare di capire perché l’altro è arrivato a quel comportamento”

-   “Il perdono richiede non l’oblio del passato, ma la dimenticanza… Quel fatto va chiuso nel museo coniugale dove può essere guardato, come un reperto del passato, ma non può essere tirato fuori nelle discussioni che ancora si faranno”

-   “La fede, simbolo del matrimonio, che noi portiamo, è fatta sulla misura del dito di chi la porta: noi ci impegniamo ad amare l’altro sulla sua misura, non sulla nostra”

-    “Sposarsi vuol dire accettare l’altro anche nello sbaglio, non mollarlo nel peccato… La persona è sempre più grande del suo sbaglio”

-   “Il perdono è ricreare, a partire dal proprio cuore, lo spazio perché l’altro esista veramente, non in virtù della santità che lui può produrre, ma in virtù dell’accoglienza che lui chiede”

-   “Perdonare significa non puntare il dito ma mettersi al servizio nella vita familiare”

-   “La forza del perdono va chiesta a Dio, ma noi possiamo scegliere se perdonare o no. Che cosa ci fa crescere? Lo sguardo, l’attesa di Dio della nostra risposta. Questo sguardo ci vede belli, ci vede buoni… Il perdono va nella direzione del bene”

-    “Ri-iniziare il giorno dopo con la speranza che ciò che è accaduto il giorno prima non ritorni, perdonare 70 volte 7… Il problema non è quante volte, ma il cuore”

-    “Da tanto tempo cercavamo un gruppo con cui condividere: ti rendi conto che non sei solo, è stupendo, grazie”

 

Il pomeriggio, prima della celebrazione eucaristica finale, si è concluso con alcune Regole di vita per coppie che Cesare e Rita ci hanno offerto:

1)     La coppia deve trovare una sera alla settimana, senza figli, senza cellullare, senza TV, senza computer e senza rispondere a nessuno, per vivere un momento di spiritualità del divano, ovvero stare seduti, tenendosi per mano, senza parlare di cose da fare, dei figli, per chiedersi: Come stai?

2)    Ognuno dei due chiede perdono all’altro per un fatto concreto

3)    Grazie perché hai fatto questa cosa per me. La materia della preghiera di coppia è la vita di coppia.

Mettere in calendario queste regole una sera alla settimana, un pomeriggio al mese, tre giorni all’anno!

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