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L'Oratorio Koinè ha prodotto un lungometraggio ispirato alla famosa fiction televisiva
di Silvia Graziani
Abbiamo incontrato per voi affezionati lettori del sito diocesano il regista del lungometraggio di cui tutti stanno parlando moltissimo in queste ultime settimane. Tanto è vero che il promo è cliccatissimo sia su Youtube che su Facebook e il dvd sta andando letteralmente a ruba.
Sto parlando del film "Don Matteo de Nujatri" diretto magistralmente da Renato Maizza, giovane seminarista pugliese di 31 anni non ancora compiuti, già da qualche anno stabilmente a Fermo presso i Missionari della Consolata del Santuario di Santa Maria a Mare di Marina Palmense, oltre che responsabile dell'Oratorio Koinè annesso.
Ciao Renato, come stai? Raccontaci un po' cosa sta succedendo.
Ciao Silvia, benvenuta. In pratica i giovani dell'Oratorio Koinè si sono lanciati in un'avventura hollywoodiana: la realizzazione di un film ispirato alla celebre fiction "Don Matteo". È una nuova esperienza che ha visto impegnati oltre ottanta giovani della parrocchia (e non solo) sia come attori, che sceneggiatori, cameraman ecc.
Tutto è stato realizzato semplicemente con un computer, una sola telecamera e nient'altro (per questo a volte l'audio è un pò... non proprio come al cinema), però abbiamo messo dentro tanta passione e voglia di metterci in gioco. Lo giuro. E poi la location. Tutta la vicenda si sviluppa tra SantaMaria a Mare, Torre di Palme e Porto San Giorgio.
Insomma, una cosa "grossa", ma come nasce questo progetto?
Innanzitutto come occasione di aggregazione per i giovani e i giovanissimi della comunità. Poi un'opportunità per invitare e coinvolgere tutti coloro che sono lontani dalla parrocchia, creando un ambiente di collaborazione, creatività, condivisione e amicizia.
Il film rappresenta, infatti, un modo per costruire un cammino alternativo con e per i ragazzi, lontano dai soliti incontri tradizionali, alle volte unilaterali e poco coinvolgenti. Attraverso la telecamera, i linguaggi e i mezzi di comunicazione attuali, abbiamo cercato di portare un messaggio utilizzando proprio loro come messaggeri: i ragazzi non sono più solo semplici spettatori ma i veri protagonisti!
Bellissima idea! E il messaggio che volete trasmettere qual è?
Partendo sempre dal Vangelo, abbiamo riletto la realtà che ci circonda, i fatti che ormai caratterizzano la nostra quotidianità, soprattutto quella giovanile, tutte quelle problematiche che coinvolgono i giovani direttamente in prima persona, come ad esempio il bullismo. La trama del film, infatti, parla proprio di questo. Abbiamo visto come si può passare dall'indifferenza alla presa di posizione, riavvicinando così la Parola Viva di Dio, lontana e fredda, alla vita di tutti i giorni.
Ma quindi è un film rivolto espressamente ai giovani?
È un film dei giovani e sui giovani, ma destinato a una comunità di adulti non sempre pronta ad accoglierli e ad ascoltarli. Molto spesso infatti questi ultimi cadono nella tentazione di generalizzare, così sono solo capaci di criticarli ed accusarli di immaturità privandoli di fiducia.
Fiducia, certo. Ma in che senso?
La fiducia è quel un dono grande che, se regalato con coscienza e in giusta dose, può fruttare in modo sorprendente! Abbiamo cercato di donare ai ragazzi la possibilità di riscoprire e mostrare al mondo le proprie capacità, quella parte di se stessi che, per paura o per mancanza di appoggi, si tende a nascondere, quasi dimenticandosi di averla. Uno spreco, insomma, di qualità, di passione e di talenti che non aspettano altro che fiorire e dare frutti.
E tutto questo non poteva nascere se non dentro un oratorio, giusto?
Certo. E' questo lo spirito e la missione di un oratorio, e in generale, di tutte quelle istituzioni, religiose o civili, che vivono nella comunità: cogliere le mille sfumature di ciascun componente, unirle in un ambiente ospitale che dia a tutti un'occasione, mescolarle per ottenere alla fine qualcosa di meraviglioso, e sopratutto, lasciare un'impronta, un segno, un risultato che non sia merito del singolo ma di tutti e destinato a tutti. Non fine a se stesso ma per coloro che verranno.
L'oratorio è un cuore pulsante che vuole ascoltare le esigenze dei giovani, sostenerli e accompagnarli all'Incontro che darà poi un nuovo senso a tutti gli altri incontri.
Dunque un'esperienza meravigliosa di cui sentiremo ancora molto parlare.
Speriamo proprio di sì. Lo spero per tutti coloro che ci "hanno messo la faccia" e non parlo solo di chi vi ha recitato a vario titolo. Parlo anche di tutti quelli che ci hanno aiutato dedicando il proprio tempo, i propri spazi e i propri mezzi. In primis la Polizia di Stato per aver messo a disposizione un'auto d'ordinanza e alcune divise (nella persona di Giuseppe Adagio). Poi la Croce Rossa Italiana per aver prestato un'ambulanza con alcuni volontari. Un grazie anche ai locali pubblici della nostra zona e alle case private dei parrocchiani e di altri volenterosi cittadini che ci sono state aperte. Un ringraziamento doveroso anche a tutti gli attori protagonisti e non, a Juri per aver prestato la telecamera e a Michele per aver realizzato il montaggio. Ricordo che sia Juri che Michele sono ragazzi dell'oratorio come tutti gli altri, nessuno di loro fa questo di professione. È puramente una passione la loro.
Grazie Renato di questa intervista per tutti i nostri lettori. Da quello che dici, il film deve essere veramente bello e abbiamo tutti grande curiosità di verderlo: devi assolutamente dirci come possiamo avere il dvd.
I dvd sono all'oratorio Koinè presso il Santuario Santa Maria a Mare di Marina Palmense, cioè la chiesa lungo la nazionale, proprio di fronte il casello autostradale di Porto San Giorgio. Potete scrivermi all'indirizzo renatomaizza@hotmail.com oppure telefonarmi al 328.7771068. Mi trovate anche su Facebook. Spero il film vi piaccia.
Senz'altro Renato, sarà bellissimo. Grazie dell'intervista... e voi lettori, correte a procurarvi la vostra copia del film.
Ecco un assaggio del lungometraggio
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loredana
29-07-2011 21:00 - #1