Archivio Notizie dalle Parrocchie
Notizie dalle parrocchie
all'Oratorio "Casa del Fanciullo" di Morrovalle
Mercoledì 01 Luglio ha visto l’oratorio Casa del Fanciullo gremito di bambini, fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani e famiglie per l’inizio del secondo torneo in memoria di Daniele Paolucci. Cercando di vivere la Parola di Dio che ci esorta a intraprendere ogni cosa in modo che abbia da Dio l’inizio ed in Lui il compimento, le gare inaugurali sono state precedute da un solenne momento di preghiera e, poi, di saluto e ringraziamento.
Da dove nasce questo torneo, perché anche quest’anno è possibile la sua realizzazione? L’origine più profonda ci è stata ricordata dal Vangelo proclamato durante la preghiera, Mc 16,1-8, la Risurrezione di Gesù. Due anni fa un cammino di dolore è iniziato per la famiglia di Daniele, e per la comunità cristiana tutta, in cui più volte Dio ha tolto nel cammino massi grandi come quello che ostruiva il sepolcro di Gesù. Lentamente questo dolore è stato ed è trasfigurato dalla speranza, perché tanti massi il Signore ha tolto nel nostro cammino e abbiamo compreso chi è oggi Daniele per noi: è l’angelo che seduto sulla pietra del sepolcro rotolata via, ci annuncia la risurrezione di Gesù e ci ricorda che non possiamo lasciarci impietrire dal dolore, ma siamo chiamati a rincorrere il Risorto che “ci precede in Galilea”, cioè nelle strade della vita, per incontrarlo. Questo torneo è perciò un’occasione per correre (non solo letteralmente sul campo di calcio) dietro a Gesù, anche vivendo con uno stile di lealtà, rispetto, fraternità ed amicizia un torneo di calciotto. In questo modo anche lo sport ed il tempo libero diventano una lode a Dio e chi ci vede vivere così queste dimensioni non può non pensare e dire bene di Dio. Anche il sindaco Francesco Acquaroli, che in queste serate vestirà anche i panni del calciatore, nel saluto dopo il momento di preghiera, sottolineando come questa sia la manifestazione sportiva con più partecipanti nel territorio del comune (28 squadre, 768 giocatori circa), ha ricordato che in questo torneo c’è di più, è legato al fatto che “Daniele è partito per un’altra vita”.
Il torneo risponde poi al bisogno della comunità di ricordare. Se Gesù Cristo è risorto, allora diventa possibile, come sottolineava Alfredo Paolucci, papà di Daniele, a nome della sua famiglia, “sentire Daniele vivo in mezzo a noi” e, nello stile di vivere il torneo (in cui non ci sono premi in palio se non la voglia di stare insieme giocando) di cui sopra, ricordare lo stile con cui Daniele ha affrontato la vita, testimoniando la fede ed i suoi valori nei fatti semplici di ogni giorno, con umiltà. “Il tuo modo di vivere: il dono più grande che ci hai lasciato” recita il sottotitolo della locandina.
Un terzo motivo per il quale ci siamo avventurati in questa esperienza ce lo ha ricordato Osvaldo Jaconi, allenatore di calcio, che ha dato il calcio d’inizio al torneo: guardare con fiducia alle nuove generazioni. I fanciulli, i ragazzi, gli adolescenti, i giovani, sono il nostro futuro e va data loro fiducia. Allo stesso tempo però loro hanno bisogno di adulti che sappiano educare, anche nello sport. Alla domanda: “Da questo torneo usciranno dei campioni di calcio nel futuro?” Jaconi ha risposto: “Se usciranno dei campioni non lo so, ce lo possiamo augurare. Però spero che tutti i fanciulli, i ragazzi, gli adolescenti ed i giovani siano un domani degli uomini veri, dei campioni di maturità”. Una comunità cristiana si spende per suscitare campioni di maturità umana e cristiana.
Per questo motivo anche quest’anno abbiamo riconfermato la scelta che l’età dei partecipanti andasse dai 7 anni agli oltre trent’anni, perché il torneo permetta alle strade degli adulti di incrociare quelle dei giovani e delle nuove generazioni nel comune impegno di costruire una civiltà dell’amore e della pace.
don Giordano Trapasso
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