Archivio Riceviamo e pubblichiamo
Riceviamo e pubblichiamo
di Manuela Marini
Le scorse settimane scorsa c’è stata una proposta bi-partisan per promuovere l’insegnamento a scuola della religione islamica, allo scopo di “italianizzare” l’Islam, cioè dargli una connotazione locale. A seguito, infatti, dell’attentato kamikaze alla caserma Santa Barbara di Milano e poiché il 99% degli islamici in Italia non è italiano, non è regolare o viene regolarizzato successivamente, si è pensato che un modo efficace per evitare che gli Imam insegnino un Islam non moderato possa essere quello di farlo insegnare, in italiano, eventualmente nelle scuole, attuando così una buona prassi di integrazione sociale.
Forse l’unico modo di uscirne, superate queste difficoltà, potrebbe essere quello di fare dell’ora di religione a scuola l’ora di Storia delle Religioni in cui nessuno si sente catechizzato ma semplicemente integra la propria cultura religiosa con quella dell’altro; ricordando che già ora, nelle scuole, non si fa catechismo ma storia della religione cristiana e conoscenza delle altre religioni, basterebbe quindi ampliare il programma di conoscenza delle altre religioni presenti in Italia. - Studiare la religione cristiana sarebbe fondamentale per gli islamici per conoscere le basi della nostra cultura, così come per noi lo sarebbe conoscere la religione e la cultura islamica ed attuare così una vera integrazione. Siamo però certi che i musulmani in Italia abbiano la nostra stessa idea di integrazione?
Manuela Marini
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