Archivio Riceviamo e pubblichiamo
Riceviamo e pubblichiamo
di Roberto Antifora
Carissimo e amatissimo Sacerdote,
chi Ti scrive è un tuo fratello laico che sente nel cuore un amore particolare per Te, per quel pochissimo che ha potuto capire di ciò che Tu sei e fai.
Sai che sin da bambino sento forte il desiderio di abbracciarTi, di baciare le Tue mani sacre come quelle di Gesù? Approfitto di quest’anno a Te dedicato e di queste poche righe per dirlo. Sai, so benissimo che Dio, nel Suo disegno d’Amore mi permette addirittura di nutrirmi di Lui, di mangiarLo e di gustarLo nell’Eucaristia ma, sarà successo anche a Te di pensare: “Se avessi potuto vederLo, toccarLo”… E’ vero, Dio è presente in ogni fratello povero, ricco, sano, ammalato, ma in Te oltre a essere presente come in ogni uomo, Egli ha scelto, sì proprio in Te, di essere Lui a potermi far sentire la sua carezza, la sua voce. Sei lo Strumento di Dio, del suo Amore e della sua Misericordia.
Come potrei non amarTi se sei stato Tu che mi hai impartito il s. Battesimo, col quale sono divenuto figlio di Dio nel suo Figlio Unigenito? Come potrei non ringraziare e pregare Dio per Te che mi hai invitato al Banchetto Eucaristico? Come potrei non chiedere all’Altissimo Sacerdote Eterno di custodirTi e di usarTi tutta la sua Misericordia se, a causa della debolezza umana, ti può capitare di sbagliare, dato che sei Tu, amato Sacerdote, a parlarmi continuamente dell’Amore misericordioso di DIO? Solo Tu puoi dirmi, in Nome di Dio, “Io ti assolvo dai tuoi peccati”, e ridonarmi la Vita!
Alcuni giornali mettono molto in risalto notizie di Tuoi fratelli nel presbiterato che si lasciano prendere nella rete del maligno, nemico di Dio e nostro, che con ognuno di Voi “alter Christus” si scatena in modo inimmaginabile solo perché sa già, e bene, chi siete tra gli uomini e per gli uomini.
Quanti laici e consacrati offrono sacrifici e preghiere per Te. Perché alcuni giornali non scrivono mai di quanti di Voi Sacerdoti amate i fratelli fino al dono della vita?
Sai che mi capita di arrivare alle lacrime quando Ti penso solo, specie se vengo a sapere di qualcosa o di qualcuno che Ti ha procurato del male. E’ d’amore vedere quel pianto trasformarsi in preghiera all’Altissimo, sempre attraverso il Cuore immacolato di Maria, perché Ti mandi lo Spirito consolatore, e perché metta nei nostri cuori e nei gesti la maniera per dirTi “Grazie, non temere, Gesù è con Te fino alla fine!”
Posso dirTi ancora un “Grazie”, ma non l’ultimo, per tutto ciò cui hai rinunciato per amore di Dio e dei fratelli?
Un’ultima cosa. Sai che mi hanno detto che quando parlo con Te assumo l’atteggiamento di un bambino? Come non potrei sentirmi piccolo-piccolo al Tuo cospetto, e allo stesso tempo tanto-tanto amato da chi, solo, può nutrirmi di Dio spezzando sia il Pane della Parola, sia il Pane Eucaristico anche per me nato dal pensiero di Dio perché Lo conoscessi, Lo amassi e Lo onorassi, a imitazione di Cristo, con il Tuo insostituibile aiuto.
Grazie a Te e a tutti i Tuoi fratelli Sacerdoti!
Roberto
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