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Riceviamo e pubblichiamo
aumentano gli obiettori di coscienza
Il Dott. Uroda, farmacista a Fiumicino e Presidente dell'UCFI, è stato denunciato per non aver voluto consegnare "la pillola del giorno dopo" ad una cliente.
Bellissima è stata la sua testimonianza il 21 luglio scorso in TV ad Uno Mattina alla presenza della Ginecologa che aveva prescritto la pillola.
In merito alla denuncia del farmacista romano sui giornali di oggi (27 luglio) Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, ha dichiarato: "il Tar del Lazio in data 12 ottobre 2001 ha annullato l’autorizzazione alla vendita della pillola del giorno dopo decisa dal ministro Veronesi perché il foglio illustrativo del prodotto non spiegava che il prodotto può provocare la morte dell’embrione eventualmente formatosi, impedendone l’annidamento in utero. Inoltre il Comitato nazionale di bioetica nel suo parere del 28 maggio 2004 ha riconosciuto credibilità scientifica alla tesi che la pillola produce la morte dell’embrione eventualmente prodotto. Il solo dubbio di contribuire all’uccisione di un essere umano può ragionevolmente e seriamente inquietare la coscienza del sanitario (medico e farmacista che sia) richiesto di cooperare al possibile evento letale. L’obiezione di coscienza - ha concluso Casini - è un diritto umano il cui carattere basilare nell’intero ordinamento giuridico è stato più volte affermato dalla Corte costituzionale".
E' un conforto sapere che, pian piano, qualcuno prende posizione in merito.
Franco Cori,
dottore farmacista di Ortezzano (FM)
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