Rinunciare alla carne il venerdì non è così difficile, anzi, è l’occasione per fare qualche bel pranzo o bella cena di pesce, già rinunciare a vedere uno dei nostri programmi preferiti, rinunciare al caffè, al cinema, ad una sigaretta per tutta la durata della quaresima sembra un’impresa quasi impossibile. Troppo lunga una Quaresima di più di un mese!
Se andassimo invece a guardare l’itinerario che Dio ci propone, attraverso la tradizione della chiesa, scopriremmo che essa è invece un percorso liberalizzante e bello nel senso più alto della parola.
La Quaresima ci vuole infatti portare dal liberismo del mondo, il quale permettendoci “tutto” di fatto ci incatena ai suoi perversi meccanismi di prevaricazione, alla libertà su noi stessi e sulla nostra morte.
Il tema portante della Quaresima, espresso nella liturgia delle ceneri, è appunto “tutto finisce, anche il tuo corpo”.
Il primo passo verso la vera libertà, e verso la resurrezione, lo compiamo confrontandoci con le nostre tentazioni e scoprendo che in realtà non ci rendono felici, ci danno solo la sensazione di esserlo per un breve momento, e poi c’è il vuoto nel nostro cuore, il deserto. Allora, ci chiediamo, cos’è che ci può rendere veramente felici? Anche questa crisi economica ci può aiutare, in questa prospettiva, a capire che forse non c’è nulla di stabile e che ci può dare sicurezza. A cosa appoggerò, quindi, la mia vita?
La risposta ci viene dalla Trasfigurazione della seconda settimana di Quaresima. “Questi è il figlio mio, l’amato. Ascoltatelo.” Dio stesso ci indica cosa ci renderà veramente felici, ascoltare Suo figlio e seguirne la via .
Nella terza domenica di Quaresima Gesù ci indica l’inizio di questa via “Lo zelo per la tua casa mi divora”. Siamo invitati ad amare il tempio del nostro corpo, ciò significa che per Dio abbiamo un immenso valore e quindi, anche noi, ci dobbiamo amare così come siamo! Non è bellissimo sapere che Dio accetta i nostri difetti prima di noi?
Inoltre siamo invitati ad amare il tempio del Suo corpo che è la Chiesa . Essa è fatta di uomini e donne che sbagliano, ma siamo tutti sulla strada di Cristo per fare del nostro meglio, per costruire, insieme a Dio, un mondo d’amore che inizi qui sulla terra e non termini mai. E tutto questo Amore di Dio per noi e per la Chiesa è stato reso manifesto dalla Resurrezione del corpo di Cristo, segno della nostra resurrezione e della Chiesa intera!
Gesù, nell’incontro con Nicodemo (vedi Vangelo della quarta domenica di Quaresima), vuole incontrare tutte le persone in ricerca di ciò che “vale”, in particolare quindi vuole incontrare chi, in questo periodo, sta ricercando la Verità sulla propria vita. Egli ci invita a “guardarlo”, non più solo ad ascoltarlo. Allora osserviamo Gesù, cosa fa? Egli ama, ama fino a che tutte le tentazioni non vengono uccise e fino a rinunciare alla sua divinità e farsi nostro compagno di strada nella vita, nelle gioie e nel dolore, fino al dolore della morte. Non siamo soli a lottare contro le tentazioni, la paura della solitudine, il dolore, la morte, c’è Gesù accanto a noi. Anche lui ha sofferto ed è morto, quale altro “dio” ha fatto altrettanto? Nessuno, perché Gesù non è un invenzione umana ma il Dio dell’Amore che si manifesta, si rivela. Quale persona umana avrebbe mai pensato a un “dio” che si sacrificasse per una sua creatura?
Gesù, invece, è libero di donarsi perché ha rinunciato alle tentazioni e ha un’assoluta libertà sulla propria persona umana. Ciò risulta ancor più chiaramente nel Vangelo della quinta domenica di Quaresima, quando Egli parla esplicitamente della sua morte e della nostra morte, “se il chicco di frumento non muore non porta frutto”. Solo se riusciremo, camminando con Lui e quindi con la Chiesa che è il Suo corpo vivo, a morire ai nostri piccoli egoismi, allora vivremo una vita che va da qui all’eternità e, pur morendo nella carne, risorgeremo portando frutti per tutti già da subito.
E la Chiesa ci lancia questo bellissimo messaggio durante la Quaresima, in primavera, per mostrarci che la morte è necessaria a noi come alle piante per rifiorire!
Questo cammino terminerà nella veglia di Pasqua, quando ricorderemo in modo solenne che l’ultimo ostacolo alla vera libertà è stato superato, la morte e la paura di perdere qualcosa di noi stessi si sono sgretolati davanti all’Amore di Gesù. Che ci resta se non gioire e godere di questo Amore? Che bella la Quaresima!
Manuela Marini