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Riflessioni sul discorso del Papa alle donne
di Manuela Marini
In queste ultime settimane abbiamo assistito al processo ad un padre pedofilo, Joseph Fritzl, in Austria e all’accusa di un altro padre pedofilo e del figlio compiacente anche lui pedofilo, i quali, ambedue italiani, hanno abusato delle figlie per lunghi anni. Intanto si sono registrate moltitudini di violenze sulle donne che vanno dallo stalking agli assassinii fino agli stupri.
Come donna, debbo dire che mi ha molto colpito l’assordante silenzio in difesa della donna da parte di alcuni giornali, radio e di una cospicua parte della chiesa cattolica. Alcuni hanno asserito che “è scontato il valore della donna” ma quando qualcosa è scontato spesso non lo si guarda più con attenzione e quindi il suo valore è, di fatto, inesistente.
Questo, a mio parere, ha portato noi donne del XXI secolo incipiente ad essere molto disincantate e a percepire che, per la nostra società, per le nostre famiglie, per il mondo del lavoro, spesso, valiamo molto poco. E’ questa la tristissima conclusione a cui giungono anche alcuni osservatori, per di più donne, riguardo alla situazione femminile in Italia e in Europa.
In tutto questo, il discorso del Papa alle donne del Luanda del 22/03/2009 è stato come un raggio di sole in mezzo alla tempesta; peccato che non abbia avuto sufficiente eco sui mezzi di comunicazione.
Il santo Padre ha iniziato il suo discorso partendo dalla capacità di mediazione tipica della donna per giungere, dopo un affettuoso saluto , ad invitare la donna a scommettere sulla vita, poiché Dio ne ha fatto la portatrice e la custode prescelta.
Non chiude gli occhi, Benedetto XVI, davanti alla triste condizione della donna, in Africa e nel mondo. Tutti esorto ad un’effettiva consapevolezza delle condizioni sfavorevoli a cui sono state – e continuano ad essere – sottoposte tante donne, esaminando in quale misura la condotta e gli atteggiamenti degli uomini, a volte la loro mancanza di sensibilità o di responsabilità, possano esserne la causa. I disegni di Dio sono diversi.
Dio, infatti, crea l’uomo e la donna perché insieme introducano nel mondo l’Amore, anzi l’ordine dell’amore. (cfr.Gn 2.18) e, spiega il Santo Padre: La donna è un’altro «io» nella comune umanità. Bisogna riconoscere, affermare e difendere l’uguale dignità dell’uomo e della donna: sono ambedue persone, differentemente da ogni altro essere vivente del mondo attorno a loro.
Ambedue sono chiamati a vivere in profonda comunione, in un vicendevole riconoscimento e dono di se stessi, lavorando insieme per il bene comune con le caratteristiche complementari di ciò che è maschile e di ciò che è femminile
Il Papa ha poi citato esempi femminili che hanno posto azioni determinanti, perseveranti e benefiche esattamente come gli uomini ma meno considerate, sottolineando che le donne hanno «pieno diritto di inserirsi attivamente in ogni ambito della vita pubblica, e il loro diritto deve essere affermato e protetto anche mediante strumenti legali, là dove questi appaiano necessari. Tuttavia il riconoscimento del ruolo pubblico delle donne non deve sminuire l’insostituibile funzione che esse hanno all’interno della famiglia: qui, infatti, il loro contributo per il bene e lo sviluppo sociale, anche se poco considerato, è di un valore realmente inestimabile» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace nel 1995, n. 9). Peraltro, a livello personale, la donna sente la propria dignità non tanto quale risultato dell’affermazione di diritti sul piano giuridico, quanto piuttosto come diretta conseguenza delle attenzioni materiali e spirituali ricevute nel cuore della famiglia. La presenza materna all’interno della famiglia è così importante per la stabilità e la crescita di questa cellula fondamentale della società, che dovrebbe essere riconosciuta, lodata e sostenuta in ogni modo possibile. E, per lo stesso motivo, la società deve richiamare i mariti e i padri alle loro responsabilità riguardo alla propria famiglia.
Benedetto XVI ha quindi concluso invitandoci ad affidarci a Maria, nostra avvocata presso il Signore e donna a cui guardare per trovare la pace, la fiducia e la forza di lottare per il bene.
Grazie Santo Padre, questa carezza ha fatto molto bene al cuore delle donne, in particolare al mio.
Manuela Marini
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