Il Diaconato in Diocesi
Il Diaconato in Diocesi
Era il 6 Gennaio 1988, nella cappellina di Villa Nazareth, veniva ufficialmente aperta la strada alla restituzione del diaconato nella nostra diocesi. Alla presenza dell’Arcivescovo Cleto Bellucci, il primo sparuto gruppo di candidati pronunziava “con timore e tremore” il suo “eccomi” alla proposta di ammissione al cammino di discernimento e preparazione al diaconato. Una partenza in sordina, che non prevedeva il coinvolgimento delle realtà parrocchiali di provenienza dei candidati, dal momento che non pochi presbiteri avevano espresso perplessità e scetticismo nei confronti di questa “novità”.
Anche i primi riti di conferimento dei ministeri istituiti (lettorato e accolitato) sono stati celebrati in forma privata. Solo con le ordinazioni diaconali si è giunti alla fase di pubblicizzazione davanti al popolo di Dio nelle diverse comunità parrocchiali. Gli Arcivescovi Cleto Bellucci, Gennaro Franceschetti e Luigi Conti, hanno creduto nel diaconato e l’hanno promosso enormemente. Prezioso per l’avvio del diaconato è stato certamente Don Armando Marziali, che veramente ha sperato contro ogni speranza e che ora gioisce per i risultati raggiunti e sostiene dal Cielo, insieme al primo ordinato, il diacono Tommaso, i passi dei Diaconi della nostra Arcidiocesi.
Molte cose sono cambiate dall’inizio ad oggi: il coinvolgimento delle spose nel ministero dei mariti con modalità più attive e partecipi, l’inserimento in campi di attività e in servizi ecclesiali indicati dal vescovo, le prospettive di più ampio respiro alle intenzioni iniziali, dato l’alto numero dei diaconi oggi, che rende necessario un percorso rinnovato di formazione e di discernimento che l’Arcivescovo Rocco Pennacchio sta attuando.
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