rosone

Il pensiero del giorno

Martedì 29 dicembre: quinto giorno dell'ottava di Natale

La prima lettera di Giovanni si presenta come una lettera enciclica destinata alle comunità dell’Asia, minacciate dalle lacerazioni delle false dottrine che davano la priorità assoluta al sapere e,  solo grazie a questo, si sentivano salvati; san Giovanni considera invece insieme la conoscenza di Dio e la comunione con lui, la vita con lui e la fedeltà ai comandamenti, l’elevazione mistica ed una morale impegnata ed esigente sul piano dell’amore dei fratelli.
La pratica dell’amore fraterno è dunque il vero criterio per discernere se uno ha lo spirito di Dio: si tratta di un amore concreto che giunge anche a donare la vita per il nemico perché Dio nel donarci suo Figlio ha fatto conoscere a noi, che eravamo suoi nemici, il mistero del suo amore.
Il Signore ci conceda il suo Santo Spirito perché possiamo mettere in pratica il comandamento dell’amore per poter cantare con il salmista un canto nuovo. “Il canto nuovo è quello dell’uomo nuovo. Il canto nuovo è la nuova alleanza” (Origene).
Il brano del vangelo di Luca narra l’episodio della presentazione di Gesù al tempio. La legge mosaica prescriveva che, quaranta giorni dopo la nascita del primo figlio, i genitori si recassero al tempio di Gerusalemme per offrire il loro primogenito al Signore e per la purificazione della madre.
Anche Giuseppe e Maria si assoggettano a questa prescrizione e offrono il Bambino Gesù, anticipo della vera offerta del Figlio al Padre che si compirà sul Calvario. Essi compiono questo segno secondo l’offerta dei poveri, perché Gesù da ricco che era si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà. Nel Tempio avviene l’incontro del Messia appena nato con il vecchio Simeone; il quale riconosce Gesù per il Messia atteso e lo proclama salvatore e luce del mondo. Da questo momento il destino di 0ogni uomo si deciderà dall’atteggiamento assunto nei suoi confronti: egli sarà per la rovina o per la risurrezione.
Il vecchio Simeone ci invita, con il suo esempio, a scoprire, mossi dallo Spirito, la presenza di Dio nella nostra vita, nelle persone che possono sembrare poco significative, nei piccoli fatti di ogni giorno; inoltre ci presenta un cristianesimo esigente che ci mette di fronte a scelte serie e a rinunce anche dolorose ma che ci permettono di essere più chiaramente “figli della luce”.

a cura delle monache benedettine di Monte San Martino

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