rosone

Il pensiero del giorno

Mercoledì 30 dicembre: sesto giorno dell’ottava di Natale

La lettera di Giovanni è un’esortazione alla comunità cristiana perché sia coerente alle scelte fatte nei riguardi di Dio e del mondo:
Sia ai figli che ai padri Giovanni raccomanda di non amare il mondo, esso è il regno del maligno, del tentatore che spinge gli uomini al male opponendosi a Dio.
Non si può servire a due padroni; colui che ama il mondo non può dire di amare Dio.
Giovanni passa dunque a descrivere le forze che guidano il mondo: sensualità, seduzione delle apparenze, orgoglio che risulta dal possesso dei beni terreni.
Le vere realtà sono altre, sono quelle invisibili che ci riserva il Padre nel regno dei cieli.
La lettera di Giovanni ci pone difronte alla domanda: quali beni desideriamo e cerchiamo veramente?
Se decidiamo di aderire a Cristo dobbiamo dire “no” alle forze del maligno così anche noi possiamo testimoniare che abbiamo vinto il maligno perché Cristo dimora in noi e ci preserva dal male. Celebrare il natale dunque significa separarsi dalla mentalità del mondo per seguire le beatitudini che Cristo ci propone e che non hanno nulla a che fare con le mode facili, comode e passeggere del mondo.
Con la forza di Cristo possiamo cantare anche noi il “Signore regna”! Dice san Girolamo a proposito di questo salmo: “Ogni giorno il Cristo è crocifisso per noi; noi siamo crocifissi al mondo e il Cristo è crocifisso in noi; e ogni giorno il Cristo risuscita in noi”.
Il Vangelo ci presenta la testimonianza della profetessa Anna. La legge ebraica esigeva la deposizione di due testimoni per garantire l’autenticità di un fatto: Simeone e Anna esprimono con la loro età, la lunga attesa dell’umanità e testimoniano la venuta del Messia. La profetessa Anna, vedova, donna di preghiera e di penitenza è anche lei nella schiera dei poveri di Jhavè, per questo loda il Signore quando riconosce nel Bambino Gesù l’atteso messia e diffonde la notizia della sua venuta “a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”.
Il Vangelo di oggi termina con l’osservazione che Gesù cresceva a Nazaret pieno di grazia. Questa Parola ci ricorda che la nostra vocazione cristiana di vivere nel mondo a servizio dei fratelli, inoltre ci sprona a testimoniare Cristo con la lode e l’annuncio del messaggio di salvezza con l’umiltà e semplicità.

a cura delle monache benedettine di Monte San Martino

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