Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Nella prima lettura san Giovanni ci ricorda che siamo stati creati per essere amati e per amare. Chi non ama sta nella morte chi ama invece possiede la vita eterna.
La sorgente dell’amore è Dio. Gesù Cristo ha dato la vita per noi; e anche noi, in Lui, siamo chiamati a dare la vita per i fratelli. Solo se ci sentiamo amati possiamo amare: e l’amore si traduce in fatti concreti, nel soccorrere i fratelli nelle loro necessità fino a dare la vita.
Il salmo 99 ci invita ad acclamare il Signore, a servirlo nella gioia, a riconoscere che il Signore è Dio. Noi siamo suoi, siamo il gregge che Egli, come Buon Pastore, pasce.
Nel Vangelo Giovanni racconta che Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea, incontrò Filippo e gli disse: “Seguimi”.
Filippo incontrò Natanaele e gli disse che avevano trovato Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret.
Natanaele esclamò: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”, e insieme gli andarono incontro.
Gesù gli risponde ecco un Israelita in cui non c’è falsità, e ancora che l’aveva visto prima quando stava sotto il fico; a lui, che rimane sorpreso per questa conoscenza, promette che ci saranno cose ancora più grandi: “Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul figlio dell’uomo”.
Gesù è sempre in cammino, Lui passa e chiama, a noi spetta riconoscere il suo passaggio e non perdere l’attimo presente, accogliere la grazia dell’incontro.
Natanaele non è doppio di cuore, è sincero e Gesù lo elogia. Quanta fatica per scoprire quello che c’è veramente nel nostro cuore, molte volte siamo tentati di mascherare la nostra realtà con buoni propositi, con delle giustificazioni, ma la sincerità è la strada che ci conduce all’incontro con chi ci conosce da sempre, con chi ci ama così come siamo, con chi ci viene a cercare.
“La sua misericordia ci vide prima che lo conoscessimo, quando ancora giacevamo sotto il peso del peccato. Forse che noi per primi abbiamo cercato Cristo, o non è stato lui invece il primo a cercarci? Forse che siamo stati noi, i malati, a recarci dal medico, e non è stato lui invece il medico a venire dai malati? Non è stato forse il pastore a cercare la pecora che si era perduta, il pastore che, lasciate le novantanove, la cercò e la trovò, riportandola lieto a casa sulle sue spalle? Non andiamo in superbia, perché prima d'essere ritrovati eravamo andati perduti, e siamo stati cercati.” (cfr S. Agostino).
A volte ci illudiamo e attribuiamo a noi stessi la chiamata e il cammino fatto e invece è Dio che prende l’iniziativa, da Lui viene la forza, noi potenzialmente siamo sempre dei deboli e continuamente abbiamo bisogno di ricominciare, di essere rinnovati
a cura delle Monache Benedettine di Monte San Martino
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