Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
San Giovanni apostolo dice che noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi.
Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui e ancora che quando l’amore raggiunge la perfezione non abbiamo più paura del giorno del giudizio, l’amore scaccia il timore.
Non abbiamo ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma abbiamo ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre! (Cfr. Rm 8,15) .
“I re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.”
In questi versetti del salmo 71 che la liturgia ci presenta si fa riferimento alla Gerusalemme messianica., secondo la presentazione del Deutero-Isaia: “Allora il tuo cuore si dilaterà alla gioia quando si sarà riversata su di te la ricchezza del mare e la potenza delle genti verrà a te” (Is 60,5).
La Chiesa è chiamata a irradiare sul mondo la luce di Gesù che deve raggiungere tutti.
Noi siamo aperti a questa universalità, siamo pronti ad accogliere tutti con parole piene di luce e di speranza? Lasciamoci dunque noi stessi illuminare perché la luce di Cristo risplenda fino ai confini della terra!
Nel Vangelo di oggi Gesù, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, costringe i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva., lui intanto congeda la folla e si ritira sul monte a pregare.
Alla sera i discepoli sono ancora sulla barca in mezzo al mare, hanno il vento contrario e sono affaticati nel remare.
Gesù va loro incontro camminando sulle acque, ma essi si mettono a gridare per lo spavento, credono di vedere un fantasma, allora egli dice: “Coraggio, sono io, non temete!”, sale sulla barca e il vento si calma.
L’Evangelista conclude dicendo che i discepoli erano colmi di timore perché avevano il cuore indurito e non avevano capito nemmeno il fatto dei pani.
Gesù, dopo il miracolo, cerca di rimanere solo, si ritira in preghiera per evitare la gloria umana.
Siamo chiamati pure a noi a servire Dio con umiltà, “Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».(Lc 17,10).
In questi giorni San Giovanni non ha fatto altro che annunciarci l’amore di Dio e la nostra chiamata ad amare. I discepoli si spaventano perché non credono, sono induriti, ciò che scioglie il nostro cuore è l’amore e abbiamo continuamente bisogno di sentirci ripetere questa Buona Notizia. Il demonio, interpretando in modo perverso i fatti della nostra storia e rinfacciandoci sempre la nostra debolezza, ci strappa dal cuore l’amore, spaventati e affaticati cerchiamo di andare avanti, di voler noi affrontare le forze del male che, come un vento impetuoso, ci ostacolano il cammino.
La nostra pace e la nostra salvezza sta nell’abbandonarci a questo amore, nel chiedere il dono della fede che ci permette di scorgere la presenza di Dio nella nostra vita, perché è Lui che ci conduce, che ha già vinto il male.
a cura delle Monache Benedettine di Monte San Martino
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