rosone

Il pensiero del giorno

Lunedì III sett. Avvento

Dio non è un uomo che dice e poi si pente, la sua benedizione e la sua fedeltà rimangono per sempre! E’ questa la sintesi del racconto presentato nella prima lettura. Balak, il re Moab, ha paura del popolo d’Israele che si è accampato nelle steppe del suo territorio e chiama Balaam un indovino per maledirlo. Dalla bocca di Balaam che è “costretto” ad obbedire a Dio esce una benedizione, elogia la bellezza delle tende di Giacobbe  che  come un torrente  si diramano, come giardini lungo un fiume. Conclude dicendo che vede una stella che spunta da Giacobbe e che uno scettro sorge da Israele. Davanti alla visione dell’Onnipotente l’indovino cade, si prostra con la faccia a terra gli è tolto il velo dagli occhi e contempla la bellezza del popolo di Dio fino a profetare la venuta del Messia. Con il salmo chiediamo al Signore di farci conoscere le sue vie, di insegnarci i suoi sentieri. Le sue vie non sono larghe, ma strette e conducono alla vita. Abbiamo bisogno di essere guidati nella fedeltà del Signore e istruiti. Da noi viene solo la menzogna, la salvezza è un dono, da soli non possiamo tornare se Dio non viene incontro al nostro errare. Il Signore insegna ai poveri le sue vie, a coloro che non vogliono correre avanti, quasi potessero meglio guidarsi da sé medesimi, ma a coloro che non levano in alto la fronte, che non recalcitrano ma che accolgono il suo giogo. (Cfr. Esp. Sui salmi di S. Agostino) Nel Vangelo vediamo che i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo chiedono a Gesù da dove viene la sua autorità. Gesù risponde dicendo: l’autorità di Giovanni Battista viene dal cielo o dagli uomini? In questo modo sono smascherati, non rispondono, non possono mettersi contro Giovanni il Battista che è riconosciuto dal popolo come un profeta e non accettano che è un dono che viene dall’alto perché si rifiutano di credere. Lasciamoci smascherare anche noi dal Signore, lasciamoci guidare dalla Stella, sottomettiamoci con amore all’autorità di questo Re. Accostiamoci con fiducia alla Chiesa in questo tempo di Avvento per diventare eredi della benedizione e godere della ricchezza che Dio ha deposto in essa,  con la consapevolezza che non abbiamo una fissa dimora su questa terra ma siamo in cammino, pellegrini verso il Cielo.

 

A cura delle Monache Benedettine di Monte San Martino

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