Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Attraverso il profeta Geremia Dio promette di suscitare nella casa di Davide un germoglio giusto che regnerà da vero re e di radunare il suo popolo disperso in terra d’esilio per farlo dimorare nella propria terra. Dio continua ad essere fedele nonostante il peccato del suo popolo. Questa promessa si compirà pienamente in Gesù Cristo, Lui sarà il re saggio che eserciterà il diritto e la giustizia.
Il salmo ci invita a benedire il Signore, Dio di Israele, perché egli solo compie prodigi. Benedetto è il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra.
Siamo chiamati a dare gloria a Dio e non a noi stessi perché è Lui che opera il bene attraverso di noi.
Il Vangelo racconta di come avviene la nascita di Gesù. La Vergine Maria, promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trova incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe che era giusto decise di non ripudiarla, ma di licenziarla in segreto, mentre pensava queste cose un angelo gli apparve in sogno e disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.
Giuseppe destatosi dal sonno prese con sé sua moglie, obbedì alle parole che Dio gli aveva detto attraverso l’angelo.
La nostra salvezza non un’opera umana ma divina, è lo Spirito Santo che agisce in Maria.
Giuseppe non comprende ciò che sta avvenendo nella sua sposa e interviene Dio attraverso un angelo. Maria aspetta i tempi di Dio, non si mette a discutere con Giuseppe, aspetta in silenzio: E’ Dio che porta avanti la sua opera, che le spiana la strada.
Gesù viene per salvare il suo popolo dai peccati. Oggi si cerca di eliminare il senso del peccato, tutto è lecito, si parla erroneamente di libertà e così con le nostre stesse mani ci costruiamo una prigione, cerchiamo la gioia ma rifiutiamo la via che ci conduce ad essa: Gesù Cristo. Solo riconoscendo che ci siamo allontanati da Lui, che ci siamo fatto dio della nostra vita, possiamo fare esperienza del perdono. Il Signore ci aiuti ad essere luce per i nostri fratelli.
Giuseppe ha ascoltato la voce di Dio e ha obbedito con umiltà, siamo chiamati anche noi a fare altrettanto. E’ Dio che salva e noi non possiamo appropriarci della sua opera, siamo chiamati a servirlo lasciando che agisca attraverso di noi.
In comunione con tutta la Chiesa preghiamo l’antifona di questo giorno per noi e in modo particolare per i fratelli che sono lontani:
O Signore, guida del tuo popolo,
che hai dato la Legge a Mosè sul monte Sinai:
vieni a liberarci con la tua potenza.
A cura delle Monache Benedettine di Monte San Martino
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