Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
In questa sezione odierna del libro di Tobia notiamo con evidenza le continue allusioni del testo a temi di altri libri dell’AT, e soprattutto a Giobbe. La sua pazienza gli permette di sopportare non solo la cecità causata da dalle rondini sbadate, ma anche gli sbeffeggiamenti della persona più intima, la moglie Anna. Sembra anche qui infatti che la sofferenza spetti in modo particolare al giusto, per cui il libro assume i connotati sapienziali e didattici, tipici degli scritti deuterocanonici dell’epoca in cui fu redatto. Paolino di Nola vi vuole addirittura vedere in quest’episodio la forza nel genere maschile (Carmina, 28, 25), che non si manifesta nella violenza ma nella capacità di tollerare anche gli insulti della consorte per la certezza d’essere nel giusto, sebbene la realtà sembri essere beffarda. Anche i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani con tono irriverente e beffardo tentano di mettere in difficoltà Gesù. La consapevolezza dell’imputato di portare con sé l’immagine del Padre gli permette di rispondere con autorevolezza, senza affanno e con dignità riposta in tutti, a differenza della moneta che non conosce di per sé la sua appartenenza (Agostino, Discorso 9, 9). Implicitamente il Figlio suggerisce a tutti noi che dobbiamo rendere a Lui quanto gli appartiene, cioè noi stessi, perché siamo la sua immagine (Tertulliano, De idolatria, 15). Siamo noi la moneta di Dio, che il Figlio è venuto a ricercare e in noi sarà riprodotta la verità (Agostino, Comm. in Gv, 40, 9).
a cura di don Lorenzo Torresi
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Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice