Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Le letture odierne attestano che la presenza di Dio non ci salva dall’essere esposti alle tribolazioni esistenziali, ma ci permette di non finirne piegati. Infatti, anche se ci troviamo nelle afflizioni, con l’aiuto di Dio non le viviamo come angustie insormontabili che ci conduce alla disperazione (Origene, De oratione, 30,1). Insomma ci molliamo, ma non ci spezziamo di fronte alle intemperie della vita, non però per delle nostre capacità, ma per la grazia di Colui che è morto per noi. Con la stessa logica, è preferibile anche perdere membra del nostro corpo, sebbene fondamentali, pur di salvare la nostra integrità. Il Vangelo fa riferimento all’occhio e alla mano, entrambi destri, ovvero in senso favorevole. Eppure anche le parti migliori di noi possono deturparsi. L’occhio contempla infatti la malvagità, e la mano indica la sua esecuzione (Agostino, Sermo Domini in monte, I,13,38). Nel caso specifico il grande scandalo è causato dall’adulterio. Oggi rientra semplicisticamente fra le curiosità dei gossip, ma nella prima Chiesa esso era uno dei tre peccati la cui assoluzione era riservata solo al vescovo. Pertanto il Vangelo si scaglia anche con chi abbandona il con-sorte al proprio destino. Egli diventa infatti corresponsabile di futuri adulteri dell’altro, dato che gliene offre occasione non prendendosene più cura (Anonimo, Opera imperfecta in Mt, hom. 12).
a cura di don Lorenzo Torresi
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Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice