Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Cosa viene da Dio e cosa no ci può essere illuminato dalla Parola di questo giorno. Da Dio sorge una nuova creazione, per chi accoglie la sua Buona Notizia. Egli infatti, anche se è morto una volta soltanto, in realtà muore singolarmente per ciascuno di noi. Il Signore fu detto anche maledizione, non nel senso d’esserlo, ma di aver preso su di sé la nostra maledizione. Egli assunse i nostri peccati ed infermità (Gregorio di Nazianzo, ep. 101 a Cledonio, 61; Ambrogio, De Incarnationis Dominicae Sacramento, 6,60). Infatti siamo stati battezzati nella sua morte, qualsiasi età avevamo (Agostino, Contra Iulianum VI,15,48). Cristo però, disceso agli inferi, non poteva essere trattenuto dalla morte grazie alla sua giustizia, che rese possibile la liberazione dalla questa schiavitù per tutti coloro che, sebbene peccatori, hanno il segno della croce (Ambrosiaster, In 2Cor, 15,21,5). Usciti dal fonte battesimale, la grazia di Dio trasformò le nostre anime e ci ha rimodellato. No cambiando la sostanza della nostra persona, ma donandoci una vera capacità di scelta, come se avesse eliminato un impedimento agli occhi nello scorgere la reale bruttezza del vizio, e di cogliere la grande bellezza e splendore della virtù (Giovanni Crisostomo, Cathechesis ad illuminandos, VIII,14). Ciò che va oltre questa adesione all’opera salvfica di Cristo, non viene da Dio. Egli vuole il nostro Sì, non i tentennamenti, gli aggiustamenti. Pertanto chi vive con semplicità la propria fede non ha bisogno di fare giuramenti. Le sue azioni e parole sono nella verità, proprio perché non hanno bisogno d’aggiungere altro. (Ilario di Poitiers, In Mt, 4,23). A che servono i giuramenti se già in noi sappiamo con certezza d’essere nella verità? Sarebbe solo come mettere le mani avanti per possibili sospetti sul nostro dire. Dobbiamo dire la verità sempre, e non dobbiamo ricorrere a giuramenti per dimostrare che finalmente diciamo il vero (Cromazio di Aquileia, In Mt, 24,2).
a cura di don Lorenzo Torresi
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Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice