rosone

Il pensiero del giorno

Paolo c’insegna ad avere coraggio, a sposare la causa di Dio e a fidarci di Lui. Cristo garantisce nel tempo di pregare per l’unità dei cristiani e noi viviamo immersi nella sua preghiera. Gesù conosce la nostra fragilità e neanche noi dobbiamo illuderci più di tanto. Il diavolo, ossia colui che divide, è sempre operante fuori e dentro la vita stessa della Chiesa. La preghiera che Cristo ci ha assicurato e alla quale ci uniamo tutti ci fa sperare contro ogni speranza: la misericordia di Dio ha la meglio sulla forza del male. “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi una sola cosa”. Siamo chiamati a questa intimità “perché il mondo creda”.


a cura delle Benedettine di Fermo

Gesù mette in guardia, prevede che il male può bloccarci. Gesù vuole da noi la pienezza di adesione, ci vuole nella gioia vera e che soprattutto ne diventiamo testimoni, in modo da contagiare anche gli altri per i quali Egli ha dato la vita. Facciamo in modo che la Parola di Dio dimori abbondantemente fra noi e che soprattutto la serviamo con grande fedeltà e purezza di spirito: solo così saremo credibili!


a cura delle Benedettine di Fermo

Da questo brano traspare l’amore appassionato di Gesù per noi e si nota la sua gioia per aver fatto conoscere l’amore del Padre a coloro che gli sono stati affidati. E’ giunta l’ora: l’ora tanto attesa e desiderata, l’ora della piena manifestazione del progetto salvifico di Dio. La Pasqua del Signore: questa è la vera gloria del Figlio! Gesù invita ciascuno di noi a mettersi alla sua sequela. Paolo, sull’esempio di Gesù, annunzia con forza tutto questo e non ha paura della persecuzione perché sa a Chi ha dato fiducia.


a cura delle Benedettine di Fermo

La Parola di Dio è la nostra vita: perché? Gesù ci ha tracciato la strada e ci insegna con la sua vita come vivere la nostra quotidianità. Gesù, anche quando era solo, diceva: “Io non sono solo perché il Padre è con me”. Con il Padre si è sicuri perché è Amore, Fedeltà. Cristo è termine della nostra fede, colui che ci dà pienezza e vita nuova con il dono dello Spirito.


a cura delle Benedettine di Fermo

Chiedete ed otterrete”! Cosa, il cristiano deve chiedere? Ognuno di noi pensa sempre alle cose materiali: case, soldi, affetti… Tutte queste cose sono importanti, ma non ci danno la gioia eterna. Cerchiamo le cose di lassù, chiediamo la fede in Dio Padre, nel suo Figlio morto e risorto e nello Spirito Santo vivificante. Chiediamo l’amore verso il prossimo, per chi non ha casa, per i sofferenti, i carcerati. Non chiudiamo la porta del nostro cuore a chi ci ha fatto del male perché “Chiunque ha fatto una di queste cose agli altri, l’ha fatto a me”, dice Gesù nel Vangelo. Non saremo giudicati da Dio per i tanti rosari recitati o per le tante opere di carità sventolate ai quattro venti. Saremo giudicati sull’ amore.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

Il venerdì di Quaresima è il giorno penitenziale per eccellenza. La Chiesa si ferma col silenzio, il digiuno e la carità a contemplare la morte del Signore Gesù. Questo venerdì della sesta settimana di Pasqua, la Chiesa contempla la sua Resurrezione. Non più lutti, né pianti, né dolori perché Cristo è risorto. Cosa vuol dire che Cristo è risorto per noi? Siamo caduti? Siamo feriti? Abbiamo peccato, non abbiamo fatto la volontà di Dio, ci siamo ribellati verso la Croce? Dio ci ha giudicato e il suo giudizio è stato il perdono e la misericordia. Chiediamo aiuto allo Spirito Santo, Lui tutto può. E’ la grazia, l’amore inviatici da Dio per affrontare ciò che l’uomo da solo non può arrivare a compiere.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

“Beati coloro che pur non avendo visto crederanno”. Famose le parole di Gesù dette a Tommaso. Parole che si fanno concrete anche in noi se crediamo che Gesù non ha rotolato la pietra del sepolcro solo per se stesso; non ha lasciato il sepolcro per farci rimanere nella morte. Tutt’altro! Accorriamo anche noi al sepolcro perché la pietra che i costruttori hanno scartata è divenuta per noi e per tutti gli uomini la pietra angolare. Cristo è risorto per salvarci, è salito al cielo per preparare un posto anche per noi.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

Non sempre comprendiamo la Verità tutta intera, ma Gesù oggi c’invita ad accogliere i suoi inviati e ad aprire il nostro cuore al suo amore. Gesù annuncia che lo Spirito di Verità che Egli ci darà, ci guiderà alla Verità. Non sempre siamo pronti ad accettare la croce, il rifiuto, le mortificazioni per amore a Cristo. Il Consolatore perfetto, però, se ne fa carico per noi. Egli ci aiuta ad accogliere il significato profondo delle parole di Cristo annunciateci. Egli è la nostra guida e ci aiuta a vivere in pienezza il mistero pasquale.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

“Signore, che cosa devo fare per ottenere la salvezza?” “Credi nel Signore Gesù e sarai salvo”. L’invito di questo giorno è seguire Gesù nella nostra quotidianità; chiedere aiuto allo Spirito Santo, lo Spirito vivificante che ha il potere di farci risorgere, liberarci dalla schiavitù del peccato e portarci a Vita nuova.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

“Come sono belli i piedi di coloro che annunziano il Signore”. La sesta settimana di Pasqua inizia col tema dell’accoglienza. Accogliere Dio, accogliere la Parola, accogliere il suo messaggero. L’ascolto della Parola produce la fede e la conversione come nella prima lettura. Diversamente ce ne parla il Vangelo di Giovanni; non sempre l’uomo è pronto ad accogliere lo Spirito di Verità, l’amore di Dio. Ed ecco che anche il rifiuto è previsto dal Signore, ma Egli è sempre disponibile nei nostri confronti.


A cura di Franco e Rossella Voto, oblati del Monastero delle Benedettine di Fermo

Lo Spirito Santo sconvolge ed apre vie diverse dalle nostre, come è avvenuto per Paolo che, docile alla sua azione, ha la certezza che la “nuova via” non è altro che quella aperta da Gesù. Il Vangelo lo ribadisce: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me  […] Se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra”. Questa è l’unica via! Gesù entra nelle vicende umane, non evita il confronto con chi si oppone al Vangelo, ma ne soffre lo scontro.
Non ci sono sconti per il discepolo che vuole seguire il  Maestro: a piedi nudi sulle grandi e sicure orme!
Diversamente, è scendere a compromessi!


a cura delle monache benedettine di Fermo

Solo l’amore costruisce, rende il mondo com’era “al principio” nel progetto di Dio  al Quale rende testimonianza.
La comunità primitiva è animata dallo Spirito Santo che mette le ali nel cammino.  Un cuor solo ed un’anima sola , un uscire da se stessi per andare incontro all’altro, un porsi in relazione con i propri simili perché in armoniosa relazione con Dio. Chi si lascia guidare da Lui compie davvero meraviglie, rimanendo nell’umiltà.
“Da questo vi riconosceranno, se avrete amore gli uni verso gli altri”: questa è la carta vincente, l’unica testimonianza eloquente, anche quando è silente!


a cura delle monache benedettine di Fermo

Dio non fa preferenze di persone, ma chiama tutti alla conversione, ossia all’amore: ecco la novità del Vangelo! Se la Chiesa è il luogo dove ciò si manifesta, la libertà e la carità sono le due braccia pronte ad accogliere tutti indistintamente.
L’amore sarà la pietra miliare che farà di tutti una sola famiglia.
L’amore dispiega le ali per accogliere, proteggere e scaldare il cuore.
Saremo allora abitati dalla gioia!


a cura delle monache benedettine di Fermo

Cristo è novità di vita, non legge che incatena; dona l’ebbrezza dell’amore, non la pesantezza di rigide norme. Se la fede in Lui non salva, invano è risorto. Se la Chiesa non vive la verità del Vangelo, tradisce la sua missione, ossia tradisce se stessa. I tralci non possono essere recisi dalla vite, pena la morte per mancanza di linfa vitale. I due elementi sono interdipendenti in una armoniosa comunione attraverso due vie di comunicazione: la missione (portare frutti abbondanti di opere buone) e la preghiera che tocca il cuore di Dio. Lui stesso ci ha detto:” Chiedete quel che volete e vi sarà dato”.


a cura delle monache benedettine di Fermo

“E’ necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel Regno di Dio”: una constatazione da istintivo brivido che cede successivamente il posto alla certezza che Dio non ci abbandona nella prova, necessaria per la nostra crescita.
Tribolati, ma non schiacciati!
Sì, perché il cuore vive in clima di pace, quella vera che abilita a superare gli ostacoli e fa di ciascuno di noi “la casa sulla roccia”, la casa dove Dio dimora.


a cura delle monache benedettine di Fermo

L’idolatria è una tentazione accovacciata alla porta del nostro cuore, sempre pronta a contaminarlo e schiavizzarlo.  Si sa che il tentatore fa bottino anche delle cose sacre, come si evince dal brano degli Atti: al beneficio ricevuto fa seguito un sacrificio idolatrico.
“Non a noi, Signore, ma al tuo nome da’ gloria”:  Paolo ci riconduce sulla rotta, Dio, senza il quale non possiamo fare nulla. Occorre che incliniamo l’orecchio del cuore all’ascolto che sollecita una conversione permanente: solo così saremo dimora di Dio!


a cura delle monache benedettine di Fermo

Dall' «Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo
(Capp. 2-7; 100-103; SC 123, 60-64. 120-122)

 

risto Risorto

Da un'antica «Omelia sul Sabato santo»

(Pg 43, 439. 451. 462-463)
 

Dalle «Catechesi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Catech. 3, 13-19; SC 50, 174-177)

Dall'«Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo
(Capp. 65-67; SC 123, 95-101)


Cristo Risorto

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