rosone

Il pensiero del giorno

Venerdì IV Settimana di Quaresima

Il Vangelo di oggi Gv 7,1-2.10.25-30
1 Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne.10 Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.25 Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26 Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». 30 Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.
 

Medita
Gesù sa che tira una bruttissima aria in Giudea. La capitale del Regno non ha accolto il profeta, non ha riconosciuto i segni dei tempi. Gesù agisce con prudenza, sale a Gerusalemme, per la festa delle capanne, di nascosto, senza farsi riconoscere, anche se un ennesimo dibattito al tempio (è bellissimo vedere che Gesù frequenta tanto il tempio!) lo porta alla soglia della rissa. Viviamo tempi difficili, amici, tempi ostili ai cristiani. Certo, a parole va tutto bene, ma respiriamo, se davvero abbiamo scelto il Signore, una forte ostilità verso il cristianesimo e i suoi discepoli. Battute, accuse alla Chiesa (alle volte motivate, ma il più delle volte frutto di un'informazione scorretta ed infantile), astio... molte persone pensano alla Chiesa come ad una specie di immensa struttura gerarchica che emana improbabili direttive seguite da un branco di beoti (noi) e a se stessi come ad un glorioso baluardo dell'intelligenza e dell'anticonformismo. Amici in ascolto, non so dove voi viviate, ma dalle mie parti la Chiesa è una piccola comunità di persone molto motivate, preti e laici, che devono tirare avanti una struttura del passato senza più grande senso, conservando la fede e accontentando un sacco di gente che pretende servizi. Bene: esercitiamo la prudenza, là dove viviamo, comportiamoci con semplicità senza ostentare la fede, non apriamo dibattiti in ambienti che sappiamo palesemente ostili ma viviamo con autenticità la nostra appartenenza al Maestro, rendendo ragione della nostra speranza solo se ci viene richiesto. Con la preghiera e la semplicità di vita il Signore ci chiede oggi di essere testimoni, con l'amore e il perdono potremo dire e ridire a chi crede di credere o a chi ha in testa una pessima idea di Dio, qual'è la luce che ha cambiato la nostra vita.

Prega
Non è ancora giunta la tua ora, Signore, tu non sei in balia del giudizio delle persone e della loro ira. Sarai tu, e solo tu, a capire quando il tempo sarà compiuto per donarti all'umanità...

Un pensiero per riflettere

Quando preghi, Dio aspetta che tu risponda affermativamente alla domanda che ti pone interiormente: «Credi tu che io possa fare questo?» (Mt 9,28).
A questa domanda devi rispondere dal profondo del cuore: «Sì, Signore, io credo!»
(Ivan Cronstadt)
 

(A cura dell’Azione Cattolica della Parrocchia S.Rita da Cascia - Villaricca)

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