rosone

Il pensiero del giorno

VIVERE SECONDO INTELLETTO
Ester, nel brano che oggi la liturgia ci propone, prega: “Signore fatti conoscere… e metti sulla mia bocca una parola ben misurata”.  Noi potremmo esprimere lo stesso bisogno invocando: “ Signore, donaci il dono dell’intelletto, cioè di quell’intelligenza che viene dal cuore e che sa guardare in profondità”. Abbiamo bisogno di capire in profondità la Parola di Dio e di gustare la bellezza delle realtà rivelate. Necessitiamo del dono dell’intelletto per comprendere che l’unico valore assoluto è l’amore di Dio, che si vuole comunicare a noi per trasformare tutta la vita. Direbbe san Paolo: “D’ora innanzi, quelli che piangono, vivano come se non piangessero e quelli che gioiscono, come se non gioissero” . Ossia, tutto nella nostra vita deve essere relativizzato: il nostro pianto e la nostra gioia devono essere ridimensionati, considerati con un certo distacco. Noi piangiamo, spesso, per motivi che non sono veramente validi, o ci rallegriamo per motivi abbastanza superficiali. Invece dovremmo piangere solo per ciò che ci separa da Dio e dovremmo rallegrarci solo per ciò che ci unisce a Lui.

Don Orione:
Per la grazia di Dio, non venderò una virgola sola della mia Fede per nessun piatto di lenticchie; tutto l’oro del mondo e qualche cosa di più e di meglio, non vale un alito dei desideri del Papa.

Preghiamo:
Spirito di intelletto, dissipa dall’anima mia la fosca nebbia dell’errore e disperdi le tenebre del peccato perché possa elevare la mente e il cuore dalle cose terrene alla cose celesti (S. Gregorio di Narek). Amen!

VIVERE SECONDO SAPIENZA
«Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo»: donaci, o Dio, il dono della sapienza!  Il saggio non brilla perché sa molte cose o per il successo ottenuto, ma per la sua capacità di comprendere ciò che è essenziale nella vita e che fa veramente bene.
Il saggio è tale perché è umile, perché sa di non sapere. Nella Chiesa vi sono tantissimi “piccoli che sono anche saggi”: da Bernardette Soubirous ai pastorelli di Fatima, a don Orione… tutte persone umili, senza doti eccezionali, ma che, grazie al dono della sapienza, hanno messo Gesù e il Vangelo al centro delle loro scelte e sono diventati grandi. Chi vuol diventare sapiente deve cominciare dalle cose semplici. Ci vuole poco: un sorriso, una preghiera semplice, una parola delicata, un gesto amichevole, un po’ di pazienza, un sms all’amico che si sente solo, un po’ di attenzione all’antipatico …  Diventiamo saggi e saremo felici. Sì, perché la felicità è la conseguenza di una vita buona!  E la fonte per attingere la Sapienza ci viene data in dono solo da Colui che è la Sapienza:  Dio !

Don Orione:
Il dono della sapienza, distaccandoci dai pensieri e dagli affetti di terra,  non lascerà altro gusto che delle cose di Dio.
La vita dev’essere là dove è l’Ostia.

Preghiamo:
Spirito Santo, rendici  semplici  ma  sapienti. Donaci, perciò, un cuore puro; genuino, non bugiardo; limpido, non torbido; schietto, non confuso; libero, non condizionato; attento, non indifferente; sereno, senza paura; retto, che non pensa male; onesto, che non fa male; essenziale, che sceglie ciò che è vitale; innocente, che resiste alla tentazione; aperto, che non esclude nessuno; intelligente, che intuisce il bene. Amen!

VIVERE SECONDO SAPIENZA

“Guardate a Lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti” (Sal33) Il dono della sapienza ci fa guardare  e camminare nella direzione giusta: la Vita eterna. Nel Credo diciamo: “Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo”. Pare che  la morte faccia  paura e che non sia opportuno parlarne. Eppure non è stata cancellata la parola di Dio contenuta in Sir 7,40: “In tutte le tue opere ricordati della tua fine e non cadrai nel peccato”. Non c’è dubbio che il degrado morale dipende, in buona parte, dal non tenere dinanzi quella Meta. Il dono della sapienza ci ricorda che:  “Non abbiamo quaggiù una città stabile ma andiamo in cerca di quella futura” (Eb 13, 14).
Viviamo secondo sapienza, ossia restituiamo a Cristo il primo posto e restituiamo l’uomo a Dio.

Don Orione:
Baciamo la mano di Dio, ringraziamolo di poter patire qualche cosa per mostrargli il nostro amore, e, alzando gli occhi a Lui, manteniamoci sempre nella fiducia e bontà infinita del Signore.

Preghiamo:
O Padre, donaci di “sapere di buono” e di avere il gusto di Te.
Insegnaci ad offrire alla vita di chi ci passa accanto e del mondo l’aroma della nostra vita, il sapore delle nostre idee, dei nostri affetti, delle nostre scelte per rendere buona la vita dell’umanità intera. Amen!

VIVERE SECONDO SAPIENZA
 
«Siate santi, perché io il Signore, Dio vostro sono santo.» Abbiamo bisogno di essere aiutati a distinguere il bene dal male e di essere interiormente trasformati che per vivere in uno stato di connaturalità con Dio e con il mondo di Dio. Il dono della sapienza ci apre alla contemplazione della bellezza di Dio, e da questa contemplazione ci fa discendere alle cose terrene,  facendocele apprezzare e vivere per quello che veramente valgono. Con il dono della sapienza siamo aiutati a discernere e a giudicare l’amore: quando è dono e quando invece è puro egoismo o semplice erotismo. Siamo aiutati a comprendere se la nostra gioia è superficiale, ingannevole, oppure se è la vera contentezza dei figli di Dio.  Il dono della sapienza ci cambia dal di dentro.

Don Orione:
Come si è contenti, quando si è data tutta la vita per il Signore!

Preghiamo:
Vieni Santo Spirito e donaci la sapienza. La scienza umana non basta.
La scienza ci dice quel che è possibile, la sapienza quel che è lecito.
La scienza guarisce le mani, la sapienza ci insegna ad usarle.
La scienza prepara cuori artificiali, la sapienza cuori saggi.
La scienza ci fa potenti, la sapienza ci fa uomini.
Vieni, Santo Spirito: donaci la sapienza!
È vero che senza la scienza la vita si arresta, ma senza la sapienza si imbarbarisce.
Donaci la sapienza: senza sapienza la terra genera mostri. Amen!

VIVERE SECONDO SAPIENZA

La liturgia, oggi, con il salmista ci fa pregare: «Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi»
Il desiderio intenso di conoscere e di percorrere la via del Vangelo cresce accogliendo, dallo Spirito Santo, il dono della sapienza. Con esso si verifica un po’ quello che avviene nella vita di un ragazzo quando si innamora di una ragazza con la quale fino a ieri viveva un semplice rapporto di amicizia. L’aveva vista mille volte, ma fino a quel momento non gli diceva niente, anzi la trovava bruttina e un po’ noiosa. Poi improvvisamente se ne innamora. È come se l’amore gli avesse aperto gli occhi, e per la prima volta vede e gusta una bellezza che prima gli era nascosta. Questo avviene nell’anima quando la fede viene arricchita dal dono della sapienza. Dio non è più l’essere lontano e senza volto, ma è sentito e gustato nella sua ricchezza e nella sua bellezza. Da questa conoscenza più vera di Dio scaturisce un modo nuovo di vedere la vita e di valutarne ogni esperienza. L’anima ripiena della sapienza di Dio valuta ogni cosa come la valuta Dio.

Don Orione:
E’ la fede in Dio e nella Sua Chiesa che ci mantiene l’animo tranquillo e sereno, che ci fa sempre contenti in qualunque luogo e circostanza.

Preghiamo:
O Padre, donaci lo Spirito di sapienza, perché nasca in noi una sensibilità simile alla tua, nel giudicare avvenimenti, uomini e cose. Donaci di vedere tutto secondo il tuo cuore buono, pieno di misericordia e giusto.  Amen!

ALLA SCUOLA DEL VANGELO PER ESSERE  EDUCATI ALLA VITA BUONA

La nostra educazione alla scuola del Vangelo spesso può incuterci paura e apparirci un percorso troppo intricato.  Essa ci pone dinanzi al …. facile o difficile?
Facile è occupare un posto nell'agenda telefonica.  

Difficile è occupare il  cuore di qualcuno.                                          
Facile è giudicare gli errori degli altri.  

Difficile è riconoscere i nostri  propri errori                                                                                                            
Facile è ferire chi ci ama.       

Difficile è curare questa ferita.
Facile è perdonare gli altri.    

Difficile è chiedere perdono.
Facile è esibire la vittoria.  

Difficile è assumere la sconfitta con dignità.
Facile è sognare tutte le notti.

Difficile è lottare per un sogno.
Facile è pregare tutte le notti.

Difficile è trovare Dio nelle piccole cose.
Facile è dire che amiamo.      

Difficile è dimostrarlo tutti i giorni.
Facile è criticare gli altri.       

Difficile è migliorarne uno.
Facile è pensare di migliorare.  

Difficile è smettere di pensarlo e farlo realmente.   

Facile è ricevere.

Difficile è dare.
La scuola del Vangelo, può apparirci, all’insegna del … difficile. Ma in essa non siamo da soli: lo Spirito Santo ci viene in aiuto con i suoi doni di sapienza, consiglio, fortezza, intelletto … Si tratta di raffinati regali che lo Spirito ci fa, per metterci in maggiore sintonia con sé e con il suo modo di pensare e di vivere.
 

Don Orione:  Viviamo in un mondo che va ridiventando pagano in fatto di Fede, ed è la Fede, soprattutto, e la Carità di Gesù Cristo che devono ricostruire il mondo. Chi voglia veramente educare ed edificare Gesù Cristo nell'anima dei giovani e della società, deve viverle, la Fede e la Carità di Gesù Cristo; deve farle risplendere nella sua vita; si devono vedere risplendere fin sul suo volto, nelle sue parole, in tutto il suo insegnamento!

Preghiamo:  Gesù, con Te, il difficile dell’amore che si dona fino al sacrificio della croce è diventato il normale modello di vita dei tuoi discepoli. Illuminaci con il tuo Spirito e rendi ardita, nella carità, la vita di ognuno di noi! Amen!

ALLA SCUOLA DEL VANGELO PER ESSERE  EDUCATI ALLA VITA BUONA

« Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.»
Tutti noi siamo stati chiamati a vivere come "figli" nella casa del Padre. Sappiamo bene di aver ricevuto un dono grande, ma nello stesso tempo sentiamo che questa vita “da figli di Dio” è superiore alle nostre capacità naturali. Avviene in noi quello che avviene nel bimbo adottato che, trasferito da una condizione umile a un ambiente raffinato, avverte la bellezza della vita nuova, ma non si sente a suo agio perché è abituato in altro modo. Dopo essere stato introdotto in questo mondo, ha bisogno di essere aiutato a sentirlo come suo, a gustarlo, a muoversi con disinvoltura, acquistando una mentalità e un modo di agire conforme a questa vita nuova. Altrimenti finisce col rimpiangere – come il popolo d’Israele – la schiavitù e le cipolle d’Egitto, perché la terra promessa gli appare lontana, scialba e senza interesse. L’educazione alla “vita buona” del Vangelo può, e di fatto spesso lo appare, meta troppo alta e non alla nostra portata.

Don Orione:  Per trasfondere il carattere  saldamente cristiano bisogna avere noi il cuore pieno di Dio e saper educare a Dio il cuore dei giovani, perché è il cuore che governa la vita, non l'ingegno;… è il cuore che fa l'uomo, cioè è il cuore che fa la grandezza morale dell'uomo; ma quando il cuore è, quale dev'essere, un altare sacro a Dio.  

Preghiamo:  Alla tua scuola Gesù, ognuno ha il suo posto. Eccoci, i nostri cuori “sono presenti e attenti”. Sei il Maestro più attraente, anche se esigente. Vogliamo seguirti ma abbiamo bisogno dell’aiuto del tuo Spirito, il solo, che con i suoi doni può compensare e supplire ogni nostra inadeguatezza. Amen!

ALLA SCUOLA DEL VANGELO PER ESSERE  EDUCATI ALLA VITA BUONA



«Se il tuo cuore si volge indietro, se non ascolti e ti lasci trascinare davanti ad altri déi… certo perirai». Il discepolo di Gesù, a differenza di tutti i discepoli del mondo che sono definiti tali perché imparano dottrine e teorie, non è colui che “sa” ma colui che “segue”. Al primo posto per  lui non c’è una dottrina ma un modo di vivere, il seguire una persona. Al discepolo di Gesù non è consentita una sequela a distanza, senza troppo compromettersi. Non si può stare con Gesù e nello stesso tempo  mettere al riparo se stessi. Nella sequela del Maestro non si può introdurre alcuna condizione: non sono ammessi né i“se” né i “ma”.  Non si può frequentare la scuola del Vangelo con la riserva mentale di arrestarsi al primo trimestre … l’esame finale va sostenuto e passa dal servizio, dall’amore che dona la propria vita.

Don Orione:    Cari miei, noi non avremo, però, mai fatto niente, finché non rifaremo cristiana, nella sua anima di fede e nella sua vita, la gioventù: finché non avremo rifatte cristiane le coscienze e il carattere dei nostri giovani.    La Fede cattolica e il carattere saldamente cristiano, formato sul Vangelo e sugli insegnamenti della Chiesa, sono le forze più potenti del mondo morale.

Preghiamo:
Veniamo alla tua scuola, Gesù, perché abbiamo molto da imparare sul senso della vita e della morte e non c’è nessun altro che possa impartire gli opportuni insegnamenti. Di teorie e definizioni ne abbiamo fin sopra i capelli. Abbiamo bisogno di Verità: abbiamo bisogno di Te. Amen!

 

 

Noi possiamo invocare Dio come Padre perché ci è rivelato dal Figlio suo fatto uomo e perché il suo Spirito ce lo fa conoscere.

Anonimo

 

Il Padre nostro ci fa chiedere prima il perdono dei peccati commessi, poi ci fa domandare di evitarli in avvenire, con l’invocazione: Liberaci dal male, liberaci dal Maligno.

Anonimo

 

Ci sbarazziamo di un nemico sbarazzandoci dell'inimicizia.

Martin Luther King

 

Non mettiamo mai limite alle opere di Dio, egli non vuole!

Santa Teresa d'Avila

 

La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore.

Santa Teresa d'Avila

 

La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché Egli maledisse il fico in cui non trovò frutti, ma solo foglie.

Sant' Antonio di Padova

 

 

Spesso ho pensato quale tormento noi uomini dobbiamo essere per Dio, noi che ad ogni momento siamo lì a importunarlo con le nostre piccole angustie... Invece di stare a predicare il dovere di pregare Dio, non sarebbe più giusto ricordare agli uomini il privilegio immenso di poter parlare con Dio?

Søren Kierkegaard

Davanti a Dio porteremo solo ciò che abbiamo donato e non ciò che abbiamo accumulato.

Anonimo

 

 

A tutti gli uomini auguro la felicità ma auguro anche un po' di sofferenza.

Papa Pio XI

 

Il mio unico ideale è essere il servo, la serva, a cui il Signore dona il posto che vuole nel proprio cuore e che desidera soltanto questo: essere fedele.

Pierre Teilhard de Chardin

 

L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno: è libero nella misura in cui dipende da ciò che ama, ed è schiavo nella misura in cui dipende da ciò che non può amare. Il problema della libertà non si pone in termini di indipendenza, ma di amore. La forza del nostro amore determina la nostra capacità di essere liberi.

Gustave Thibon

 

Essere buoni è un’avventura più grande e ardita che fare il giro del mondo in una barca a vela.

Gilbert Keith Chesterton

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Eventi dalla diocesi

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In Cattedrale

31 maggio 21:00

In Cattedrale

02 giugno 10:00

In Cattedrale

15 giugno 18:30

Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice

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