rosone

Il pensiero del giorno

Chi vuol fare qualcosa, trova un mezzo; chi non vuol far nulla, trova una scusa
(Proverbio arabo)

Tutti noi viviamo in tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; e il presente del futuro, che è l'attesa.
Agostino d'Ippona

La fede è la forza del credente perché ci permette di far nostra la forza di Dio.
Anonimo

Domenica IV di Pasqua - 49° Giornata mondiale per le Vocazioni

Nella  quarta Domenica di Pasqua, Domenica del Buon Pastore, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, proposta alla Chiesa universale con profetica intuizione, da Papa Paolo VI nel 1964. Il tema che il S. Padre Benedetto XVI propone in questa  quarantanovesima Giornata mondiale per la riflessione e la preghiera delle comunità  cristiane è: "Le vocazioni dono della carità di Dio" (Deus caritas est, n.17).   Ciò significa riscoprire la gratuità del dono di ogni vocazione e di ogni chiamata a vivere la propria vita nel segno della Beatitudine e dell'Amore, in continuità con quanto afferma Gesù nel vangelo di Matteo: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" (Mt 10,8).     Lo slogan scelto dal Centro Nazionale Vocazioni della Conferenza Episcopale Italiana è: "Rispondere all' Amore... si può"   Esso si propone come invito a vivere con creatività, responsabilità e fedeltà la propria vocazione. E' un grande inno all'amore, che riecheggia in tante pagine bibliche, e che si esprime nelle due grandi espressioni e modalità dell'amore: la vita di coppia e la verginità donata nel ministero ordinato del Sacerdote o nella Vita consacrata. Sono due espressioni dell'Amore che si innestano sullo stesso tronco dalle radici profonde, che attingono fecondità dalla sorgente viva che è Gesù, e come due rami fioriti si liberano in alto per cercare gli spazi inifiniti del Cielo.  Brani biblici di riferimento: 1 Gv 4,19; Cantico dei Cantici 8, 6-7; Geremia 20,7.
 

Preghiera per la 49° Giornata mondiale delle Vocazioni

Beata sei tu, Maria Vergine dal cuore infinito.
Intuisci con affetto di Madre
le segrete attese di ogni persona, che cerca il senso autentico
della propria Chiamata. Incoraggia con cuore di Madre
il profondo desiderio di ogni vita, che sa farsi
dono e servizio nella Chiesa. Donaci la tua mano dolce,
quando la strada delle scelte si fa ardua e faticosa.
Donaci la tua fede trasparente, quando il nostro cuore
è dubbioso ed inquieto.
Donaci la tua preghiera fiduciosa per capire,
per partire, per servire.
Vergine Madre, semplice nel cuore. Vergine Sorella, sostegno nel cammino.
Vergine Amica, infinito Sì all’Amore. Intercedi per noi sante Vocazioni,
dono gioioso della Carità di Dio.

Amen

Tutte le cose sono in realtà doni che vengono da Dio.
Jean Danielou

 

La sofferenza passa quando la sopportiamo.  
Dietrich Bonhoeffer

La vita di un uomo non dipende da quanto ha, ma da quanto dà; non da quanto possiede, ma da quanto ama.
Anonimo

La vita ci è data per cercare Dio, la morte per trovarlo, l’eternità per possederlo.
Jacques Nouet

La santità è la testardaggine nel compiere la volontà di Dio sempre, nonostante qualsiasi difficoltà.
Giacomo Alberione

 

L'uomo veramente grande è colui che fa sentire grande ogni altro uomo.
Gilbert K. Chesterton
 

Colui che pensa da solo, decide da solo, agisce da solo lavora inconsapevolmente contro la comunità. L’autocrate, il solitario, il solipsista non è da elogiarsi, ma piuttosto da criticare e da richiamare all’ordine. Alla resa dei conti, nonostante la migliore volontà, egli è un negatore e un dispregiatore della comunione, un affossatore della comunità.
Giordano Frosini

La santità, la vera aristocrazia del cristiano, può essere accessibile a tutti; può essere, per così dire, democratica.
Paolo VI

Voltatevi, uscite da questo mondo a tre dimensioni ed entrate nell'altro mondo, nella quarta dimensione, dove il basso diventa l'alto e l'alto diventa il basso.
Tommaso Moro

Il dono della fede non è un privilegio, ma un impegno; il battesimo non è un facile biglietto d’ingresso in paradiso, ma è un talento da trafficare, è un seme che deve portare i suoi frutti.
Anonimo

Una società di divertimento sfrenato è una società crudele, una società di assassini.
Ludovico Necchi

L’accoglienza della croce non è puro esercizio ascetico, né tanto meno abnegazione masochista da “flagellanti” fanatici, è invece orientata verso il vero “trovare”, verso la gioia della donazione per la costruzione di un mondo nuovo. Non è un semplice “perdere”, ma un “perdere per trovare”, come il Cristo che “in cambio della gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce” (Eb 12,2).
Gianfranco Ravasi

Non dite mai che Dio è dalla nostra parte, ma piuttosto pregate perché noi possiamo trovarci dalla parte di Dio.
Abraham Lincoln

 

Domenica Ottava di Pasqua - Domenica della Divina Misericordia

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
(Disc. 8 nell'ottava di Pasqua 1, 4; Pl 46, 838. 841)

Nuova creatura in Cristo
Rivolgo la mia parola a voi, bambini appena nati, fanciulli in Cristo, nuova prole della Chiesa, grazia del Padre, fecondità della Madre, pio germoglio, sciame novello, fiore del nostro onore e frutto della nostra fatica, mio gaudio e mia corona, a voi tutti che siete qui saldi nel Signore.
Mi rivolgo a voi con le parole stesse dell'apostolo: «Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri» (Rm 13, 14), perché vi rivestiate, anche nella vita, di colui del quale vi siete rivestiti per mezzo del sacramento. «Poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è più Giudeo, né Greco; non c'è più schiavo, né libero; non c'è più uomo, né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3, 27-28).
In questo sta proprio la forza del sacramento. E' infatti il sacramento della nuova vita, che comincia in questo tempo con la remissione di tutti i peccati, e avrà il suo compimento nella risurrezione dei morti. Infatti siete stati sepolti insieme con Cristo nella morte per mezzo del battesimo, perché, come Cristo è risuscitato dai morti, così anche voi possiate camminare in una vita nuova (cfr. Rm 6, 4).
Ora poi camminate nella fede, per tutto il tempo in cui, dimorando in questo corpo mortale, siete come pellegrini lontani dal Signore. Vostra via sicura si è fatto colui al quale tendete, cioè lo stesso Cristo Gesù, che per voi si è degnato di farsi uomo. Per coloro che lo temono ha riservato tesori di felicità, che effonderà copiosamente su quanti sperano in lui, allorché riceveranno nella realtà ciò che hanno ricevuto ora nella speranza.
Oggi ricorre l'ottavo giorno della vostra nascita, oggi trova in voi la sua completezza il segno della fede, quel segno che presso gli antichi patriarchi si verificava nella circoncisione, otto giorni dopo la nascita al mondo. Perciò anche il Signore ha impresso il suo sigillo al suo giorno, che è il terzo dopo la passione. Esso però, nel ciclo settimanale, è l'ottavo dopo il settimo cioè dopo il sabato, e il primo della settimana. Cristo, facendo passare il proprio corpo dalla mortalità all'immortalità, ha contrassegnato il suo giorno con il distintivo della risurrezione.
Voi partecipate del medesimo mistero non ancora nella piena realtà, ma nella sicura speranza, perché avete un pegno sicuro, lo Spirito Santo. «Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio. Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria» (Col 3, 1-4).

Dalle «Catechesi» di Gerusalemme
(Catech. 21, Mistagogica 3, 1-3; PG 33, 1087-1091)


L'unzione dello Spirito Santo

Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, avete assunto una natura simile a quella del Figlio di Dio. Il Dio, che ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi, ci ha resi conformi al corpo glorioso di Cristo.
Divenuti partecipi di Cristo, non indebitamente siete chiamati «cristi» cioè «consacrati», perciò di voi Dio ha detto: «Non toccate i miei consacrati» (Sal 104, 15).
Siete diventati «consacrati» quando avete ricevuto il segno dello Spirito Santo. Tutto si è realizzato per voi in simbolo, dato che siete immagine di Cristo. Egli, battezzato nel fiume Giordano, dopo aver comunicato alle acque i fragranti effluvi della sua divinità, uscì da esse e su di lui avvenne la discesa del consustanziale Spirito Santo: l'Uguale si posò sull'Uguale.
Anche a voi, dopo che siete emersi dalle sacre acque, è stato dato il crisma, di cui era figura quello che unse il Cristo, cioè lo Spirito Santo. Di lui anche il grande Isaia, parlando in persona del Signore, dice nella profezia che lo riguarda: «Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri» (Is 61, 1).
Cristo non fu unto dagli uomini con olio o altro unguento materiale, ma il Padre lo ha unto di Spirito Santo, prestabilendolo salvatore di tutto il mondo, come dice Pietro: Gesù di Nazareth, che Dio unse di Spirito Santo (cfr. At 10, 38). E il profeta David proclama: «Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno. Ami la giustizia e l'empietà detesti; Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali» (Sal 44, 7-8).
Egli fu unto con spirituale olio di letizia, cioè con lo Spirito Santo, il quale è chiamato olio di letizia, perché è lui l'autore della spirituale letizia. Voi, invece, siete stati unti con il crisma, divenendo così partecipi di Cristo e solidali con lui.
Guardatevi bene dal ritenere questo crisma come un puro e ordinario unguento. Santo è quest'unguento e non più puro e semplice olio. Dopo la consacrazione non è più olio ordinario, ma dono di Cristo e dello Spirito Santo. E' divenuto efficace per la presenza della sua divinità e viene spalmato sulla tua fronte e sugli altri tuoi sensi con valore sacramentale. Così mentre il corpo viene unto con l'unguento visibile, l'anima viene santificata dal santo e vivificante Spirito.

Dalle «Catechesi» di Gerusalemme
(Catech. 21, Mistagogica 3, 1-3; PG 33, 1087-1091)


L'unzione dello Spirito Santo

Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, avete assunto una natura simile a quella del Figlio di Dio. Il Dio, che ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi, ci ha resi conformi al corpo glorioso di Cristo.
Divenuti partecipi di Cristo, non indebitamente siete chiamati «cristi» cioè «consacrati», perciò di voi Dio ha detto: «Non toccate i miei consacrati» (Sal 104, 15).
Siete diventati «consacrati» quando avete ricevuto il segno dello Spirito Santo. Tutto si è realizzato per voi in simbolo, dato che siete immagine di Cristo. Egli, battezzato nel fiume Giordano, dopo aver comunicato alle acque i fragranti effluvi della sua divinità, uscì da esse e su di lui avvenne la discesa del consustanziale Spirito Santo: l'Uguale si posò sull'Uguale.
Anche a voi, dopo che siete emersi dalle sacre acque, è stato dato il crisma, di cui era figura quello che unse il Cristo, cioè lo Spirito Santo. Di lui anche il grande Isaia, parlando in persona del Signore, dice nella profezia che lo riguarda: «Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri» (Is 61, 1).
Cristo non fu unto dagli uomini con olio o altro unguento materiale, ma il Padre lo ha unto di Spirito Santo, prestabilendolo salvatore di tutto il mondo, come dice Pietro: Gesù di Nazareth, che Dio unse di Spirito Santo (cfr. At 10, 38). E il profeta David proclama: «Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno. Ami la giustizia e l'empietà detesti; Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali» (Sal 44, 7-8).
Egli fu unto con spirituale olio di letizia, cioè con lo Spirito Santo, il quale è chiamato olio di letizia, perché è lui l'autore della spirituale letizia. Voi, invece, siete stati unti con il crisma, divenendo così partecipi di Cristo e solidali con lui.
Guardatevi bene dal ritenere questo crisma come un puro e ordinario unguento. Santo è quest'unguento e non più puro e semplice olio. Dopo la consacrazione non è più olio ordinario, ma dono di Cristo e dello Spirito Santo. E' divenuto efficace per la presenza della sua divinità e viene spalmato sulla tua fronte e sugli altri tuoi sensi con valore sacramentale. Così mentre il corpo viene unto con l'unguento visibile, l'anima viene santificata dal santo e vivificante Spirito.

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