Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.
Signore, tu ci hai amati per primo, perché noi ti amassimo: non che tu avessi bisogno del nostro amore, ma perché noi non potevamo essere ciò per cui ci hai creati se non amandoti… Il tuo amore è lo stesso Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio, colui che dall’inizio della creazione aleggia sulle acque, ossia sulle menti fluttuanti dei figli degli uomini, donandosi a tutti, tutto a sé attirando, ispirando, favorendo, allontanando ciò che è nocivo, provvedendo ciò che è utile, unendo Dio a noi e noi a Dio.
Guglielmo di Saint-Thierry
O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.
Eva, sviata dal messaggio del diavolo, disobbedì alla parola divina e si alienò da Dio. Maria, guidata dall’annuncio dell’angelo, obbedì alla parola divina e meritò di portare Dio nel suo grembo. Quella si lasciò sedurre e disubbidì, questa si lasciò persuadere e ubbidì. In tal modo la vergine Maria poté divenire avvocata della vergine Eva.
Sant' Ireneo
Il Signore che ha cancellato il vostro peccato e ha perdonato le vostre colpe, è in grado di proteggervi e di custodirvi contro le insidie del diavolo che è il vostro avversario, perché il nemico che suole generare la colpa, non vi sorprenda. Ma chi si affida a Dio, non teme il diavolo. "Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31).
Sant' Ambrogio
[Sento ancora la] fiducia ardita di diventare una grande santa, perché non conto sui meriti miei non avendone alcuno, ma spero in colui che è la Virtù, la Santità stessa. Lui solo, contentandosi dei miei deboli sforzi, mi eleverà fino a sé e, coprendomi dei suoi meriti infiniti, mi farà santa.
Santa Teresa di Lisieux
Beato chi veglia in povertà di cuore, l’amore di Dio è il suo regno. Beato chi non mostra mai i pugni, il fiore di Dio cresce nelle sue mani. Beato chi soffre per amore, il sangue di Dio scorre nelle sue vene. Beato chi cerca la giustizia, il cuore di Dio gli si offre. Beato chi continua a perdonare, la gioia di Dio è il suo segreto. Beato chi sa vedere con occhi di bambino, il volto di Dio si rivela al suo sguardo. Beato chi dona la propria vita per la pace, le braccia di Dio lo attendono. Beato chi rischia tutto per me, il canto di Dio lo accoglierà festoso.
A. Lebret
Bisogna che la Chiesa sappia mostrare che non solo è in grado di formare anime pie, ma anche di far regnare la giustizia sociale di cui i popoli sono avidi.
Leone Dehon
Quando Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, accetta cinque pani e due pesci da un ragazzo. Probabilmente molte altre persone avevano portato del pane per il viaggio, ma non lo misero a disposizione. Gesù fece il miracolo sulla generosità del ragazzo. Se Gesù compie il miracolo appoggiandosi al dono di un ragazzo, è evidente che, prima di intervenire, Dio aspetta che l’uomo faccia tutto ciò che gli è possibile. L’onnipotenza di Dio, infatti, non potrà mai mettersi al servizio della nostra pigrizia e tanto meno del nostro egoismo.
Anonimo
Signore, tu ci hai amati per primo, perché noi ti amassimo: non che tu avessi bisogno del nostro amore, ma perché noi non potevamo essere ciò per cui ci hai creati se non amandoti… Il tuo amore è lo stesso Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio, colui che dall’inizio della creazione aleggia sulle acque, ossia sulle menti fluttuanti dei figli degli uomini, donandosi a tutti, tutto a sé attirando, ispirando, favorendo, allontanando ciò che è nocivo, provvedendo ciò che è utile, unendo Dio a noi e noi a Dio.
Guglielmo di Saint-Thierry
Bisogna condividere la pazienza di Dio che non conosce l’intransigenza, il radicalismo, l’integralismo ma che attende lo sviluppo verso il bene della storia. Purtroppo spesso i credenti sono travolti da un’ansia apocalittica, sono giudici implacabili, incapaci di rispettare, pronti perfino a invocare pene di morte, eliminazione, torture a fine esemplare. Il Libro della Sapienza, invece, ci insegna che “il padrone della forza, Dio, giudica con mitezza e, con tal modo di agire, insegna al suo popolo che il giusto deve amare gli uomini”.
Gianfranco Ravasi
MEDITIAMO
Signore, la tua Parola oggi mi fa pensare e riflettere su me stesso. So che c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole: un tempo per piangere e un tempo per ballare. Ma scopro che spesso sono poco saggio , distratto e incapace di riconoscere la tua ora nella mia vita, nella vita della mia famiglia, negli avvenimenti che ogni giorno ci coinvolgono. Vorrei fare a modo mio, decidere i tempi a mio stare al gioco. Ti supplico allora di non stancarti di rivolgere la tua Parola al mio cuore, così che capisca il Tuo disegno su me?
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
MEDITIAMO
“Che bello!” è l’esclamazione che fiorisce spontanea quando vediamo un tramonto, un cielo stellato, il gioco o il sonno dei nostri bambini, lo sguardo luminoso delle persone che amiamo, ma anche quando ascoltiamo parole di sapienza che sentiamo vere e incisive per la nostra vita. La bellezza del vero e del bene attrae, prende, coinvolge. Anche dopo che Dio ebbe creato il cielo e la terra e tutto ciò che ci circonda, gli uscì di bocca l’esclamazione “che bello!” Ma il suo capolavoro sei tu Maria, la tutta bella, la sola capace di accogliere Dio nel proprio grembo. Ora il Verbo può farsi carne e venire a stare in mezzo a noi: ha trovato casa, c’è chi può accoglierlo adeguatamente… e noi? Lo sapremo accogliere adeguatamente nel nostro cuore, nella nostra famiglia, nelle urgenze della nostra vita quotidiana? Sì, e sapremo fermarci a contemplare la tua bellezza ci verrà spontaneo chiedere il perdono per venire liberati ed essere come te tutti e solo amore.
Una parola certa: “Nulla è impossibile a Dio”
MEDITIAMO
Ancora una parola per gli stanchi, per i ripiegati
su se stessi; per quelli che, camminando
nella notte della fede e nella prova della solitudine,
soccombono all’angoscia. Ad essere affaticati ed oppressi
siamo una moltitudine, basta fermarsi un giorno
davanti a un centro di accoglienza per vedere la
fi la di persone in cerca di un aiuto. A volte pensiamo
che il nostro Dio non si interessi della “colonna di
formiche” che avanza faticosamente sulla superfi cie
del nostro pianeta. In realtà Egli si è voluto rendere
talmente solidale con noi da assumersi la nostra
fatica di vivere, un Dio che ci da’, nel suo Cristo, la
forza di vivere. Signore, dammi la tua mano, prendi
per mano tutta la mia famiglia perché la tua stretta ci
comunichi la forza del tuo amore, e da te sostenuti
possiamo camminare con coraggio sulla strada che tu
ci indicherai.
Gesù ti dice: “Vieni e io ti darò ristoro!”
MEDITIAMO
Ancora una parola per gli stanchi, per i ripiegati
su se stessi; per quelli che, camminando
nella notte della fede e nella prova della solitudine,
soccombono all’angoscia. Ad essere affaticati ed oppressi
siamo una moltitudine, basta fermarsi un giorno
davanti a un centro di accoglienza per vedere la
fi la di persone in cerca di un aiuto. A volte pensiamo
che il nostro Dio non si interessi della “colonna di
formiche” che avanza faticosamente sulla superfi cie
del nostro pianeta. In realtà Egli si è voluto rendere
talmente solidale con noi da assumersi la nostra
fatica di vivere, un Dio che ci da’, nel suo Cristo, la
forza di vivere. Signore, dammi la tua mano, prendi
per mano tutta la mia famiglia perché la tua stretta ci
comunichi la forza del tuo amore, e da te sostenuti
possiamo camminare con coraggio sulla strada che tu
ci indicherai.
Gesù ti dice: “Vieni e io ti darò ristoro!”
MEDITIAMO
Matteo ci presenta un Gesù che nella sua opera
di evangelizzazione incontra tante persone
e tra queste ha un occhio di riguardo per le quelle
più povere, le più dimenticate, le più smarrite.
Quando le incontra non gira la testa da un’altra parte,
non dice ad altri di aiutarle, ma, avendone compassione,
invita i suoi discepoli a “pregare” ed “agire”.
A pregare perché siano in molti ad condividere con
Lui questa compassione, ad agire perché tutti possano
scoprire il Regno di Dio. Che strano questo comportamento
di Gesù: bastava una sua parola poteva
per togliere tutte le sofferenze, con un soffi o poteva
annientare Satana, ma chiede il nostro aiuto, ci vuole
responsabilizzare e per questo ci chiama a condividere
con tutti i fratelli la bellezza del suo Vangelo,
impegnandoci a diffonderlo gratuitamente perché
tutto quello che abbiamo è un suo dono.
RADDRIZZATE I SENTIERI
Nel mio comportamento, nel mio pensiero, nella mia parola quante cose storte che posso raddrizzare!
Decisamente devo cambiare in molte cose: impulsività o pigrizia, dissipazione o sensualità, superficialità
o puntigliosità, permalosità o rancore, orgoglio o capriccio, invidia o gelosia, chiasso o mutismo, curiosità
o chiacchere, doppiezza o secondi fini….
Trova le parole che esprimono i comportamenti opposti a quelli elencati sopra e, con l’aiuto del Signore, raddrizza un po’ il tuo pensiero.
- In questa settimana, ogni giorno, domandati: oggi ho migliorato qualcosa? E non aspettare Natale per confessarti!
Mons. Roberto Tebaldi
MEDITIAMO
Matteo ci presenta un Gesù che nella sua opera
di evangelizzazione incontra tante persone
e tra queste ha un occhio di riguardo per le quelle
più povere, le più dimenticate, le più smarrite.
Quando le incontra non gira la testa da un’altra parte,
non dice ad altri di aiutarle, ma, avendone compassione,
invita i suoi discepoli a “pregare” ed “agire”.
A pregare perché siano in molti ad condividere con
Lui questa compassione, ad agire perché tutti possano
scoprire il Regno di Dio. Che strano questo comportamento
di Gesù: bastava una sua parola poteva
per togliere tutte le sofferenze, con un soffi o poteva
annientare Satana, ma chiede il nostro aiuto, ci vuole
responsabilizzare e per questo ci chiama a condividere
con tutti i fratelli la bellezza del suo Vangelo,
impegnandoci a diffonderlo gratuitamente perché
tutto quello che abbiamo è un suo dono.
(Ufficio Pastorale Verona)
Quando crediamo veramente, il segno della
fede certamente avviene. Forse preferiamo
un Dio che ci risolve la vita senza coinvolgerci. Ma il
Signore vuole dei fi gli, non dei burattini. Egli crede
in ciascuno di noi, più di noi stessi: è un Padre che ci
ama, non un potente da convincere. La dottrina dei
due ciechi non era molto giusta: chiamavano Gesù
Figlio di Davide. Ma a Gesù importa che abbiano una
fede corretta. Tocca i loro occhi e dice: “Avvenga per
voi secondo la vostra fede!” Il più grande dei miracoli
è accorgersi della presenza di Dio. Crediamo davvero
che il Signore possa guarire la nostra cecità interiore?
Siamo sempre pronti a chiedere molte cose al
Signore, cose che possono anche non rappresentare
il bene per noi: l’unico pericolo della preghiera è che
Dio ci “ascolti veramente” e ci converta! Dio è servo
della nostra felicità, non dei nostri capricci.
(Ufficio Pastorale Verona)
MEDITIAMO
La “Parola”, in ebraico “Dabar”, ha un duplice
senso: parola e atto; Dio cioè parla mentre agisce
e agisce mentre parla. Ciò che conta è la sintonia
fra l’ascoltare e il cambiare i propri atteggiamenti. La
sabbia è l’orgoglio di sé, dei propri sentimenti, è l’arroganza
di chi pretende di avere sempre ragione, è la
freddezza di chi è indifferente, crea solitudine. In questo
tempo di confusione, dei troppi maestri, dell’eccesso
di notizie, le parole di Gesù ci richiamano alla
concretezza, a scelte di vita chiare.
Il rischio di annacquare il Vangelo fi no ad annegarlo
nell’oceano del buon senso è reale. Chi edifi ca
sull’amore non avrà una vita più facile, una famiglia
senza problemi: soffi eranno venti per gli uni e per gli
altri. Non avrà una vita semplifi cata, ma una esistenza
nella consistenza, con più gioia, con radici salde: una
debolezza avvolta d’onnipotenza.
(Ufficio Pastorale Verona)
MEDITIAMO
Gesù chiama i suoi eroi, ed i suoi eroi rispondono
SI! Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni,
ed innumerevoli altri. Che ne fu di loro?
Essi sono Eroi di Dio, immensi destini di amore, i
loro nomi sono scritti nei cieli. Tutti i loro giorni ed il
loro cuore, tutta la loro vita e la loro morte, tutto, tutto
essi gettarono nell’amore del loro signore Gesù,
Figlio di Dio, Signore della vita, e dei suoi amati, che
siamo noi, che sei tu. Grazie, Signore, che metti nel
cuore dei nostri fi gli il desiderio di essere degli eroi.
Grazie Signore, quando tu li chiami, e loro rispondono
“Sì!”
(Ufficio Pastorale Verona)
MEDITIAMO
Vedere o non vedere, la scelta è tutta qua. I piccoli
vedono, quelli che si credono sapienti non
vedono. Possiamo passare la vita a cercare la formula
perfetta, il “due più due uguale quattro” che dimostri
l’esistenza di Dio. Possiamo passare la vita con gli occhi
puntati sulle nostre formule, su noi stessi. Oppure
possiamo alzare lo sguardo, aprire il cuore e lasciarci
accarezzare dalla luce. Vedere o non vedere, la scelta
è tutta qua.
(Ufficio Pastorale Verona)
Eventi dalla diocesi
Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice