Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile.
Plutarco

L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte'. (Conc. Vat. II, 'Lumen gentium', 59). L'Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. La 'dormitio Virginis' e l'assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Questa antica testimonianza liturgica fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950. (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, che, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta anima e corpo nella gloria celeste. Questa verità di fede ricevuta dalla tradizione della Chiesa fu solennemente definita dal papa Pio XII.
Maria compare per l'ultima volta negli scritti del Nuovo Testamento nel primo capitolo degli Atti: Ella è in mezzo agli apostoli, in orazione nel cenacolo, in attesa della discesa dello Spirito Santo. Alla concisione dei testi ispirati, fa riscontro l'abbondanza di notizie sulla Madonna negli scritti apocrifi, soprattutto il Protovangelo di Giacomo e la Narrazione di S. Giovanni il teologo sulla dormizione della santa Madre di Dio. Il termine "dormizione" è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l'Oriente nel VII secolo con un decreto dell'imperatore bizantino Maurizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine "dormizione" cedesse il posto a quello più esplicito di "assunzione".
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarando che Maria non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea, ha voluto mettere in rilievo il carattere unico della sua santificazione personale, poiché il peccato non ha mai offuscato, neppure per un solo istante, la limpidezza della sua anima. L'unione definitiva, spirituale e corporea, dell'uomo con il Cristo glorioso, è la fase finale ed eterna della redenzione. Così i beati, che già godono della visione beatifica, sono in certo senso in attesa del compimento della redenzione, che in Maria era già avvenuta con la singolare grazia della preservazione dal peccato.
Alla luce di questa dottrina, che ha il suo fondamento nella Sacra Scrittura, nel cosiddetto "Protoevangelo", contenente il primo annunzio della salvezza messianica dato da Dio ai nostri progenitori dopo la colpa, Maria viene presentata come nuova Eva, strettamente unita al nuovo Adamo, Gesù. Gesù e Maria sono infatti associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria è dunque non solo madre del Redentore, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la vittoria di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.
(Autore: Piero Bargellini)
Tutti si meravigliano per la mia serenità. Ma io non trovo motivi per inquietarmi.
Papa Giovanni XXIII
La cosa più profonda per il cristianesimo è l’amore di Dio per la terra. Che Dio nel suo cielo è ricco lo sanno anche le altre religioni. Che egli insieme con le sue creature volle essere povero, anzi ha sofferto e attraverso la sua incarnazione si mise in grado di dimostrare alle creature questo suo dolore dell’amore: questo è l’inaudito sinora.
Hans Urs von Balthasar
Dio non è un tiranno che esige tributi e tanto meno vittime: è il Padre che ci ama teneramente e gioisce per ogni gesto di bontà, che eleva e nobilita l’uomo.
Anonimo
L’odio troverà meno incredibile l’amore di Dio il giorno in cui incontrerà l’amore dell’uomo.
Giulio Girardi

San Lorenzo Diacono e martire
Martire a Roma, 10 agosto 258
Fin dai primi secoli del cristianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agiografici, ai poveri. Gli agiografi sono concordi nel riconoscere in Lorenzo il titolare della necropoli della via Tiburtina a Roma È certo che Lorenzo è morto per Cristo probabilmente sotto l'imperatore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della graticola su cui sarebbe stato steso e bruciato. Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Lorenzo in Palatio, ovvero l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo. (Avvenire)
Patronato: Diaconi, Cuochi, Pompieri
Etimologia: Lorenzo = nativo di Laurento, dal latino
Emblema: Graticola, Palma
Martirologio Romano: Festa di san Lorenzo, diacono e martire, che, desideroso, come riferisce san Leone Magno, di condividere la sorte di papa Sisto anche nel martirio, avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e sfamato con dei beni elemosinati. Tre giorni dopo vinse le fiamme per la fede in Cristo e in onore del suo trionfo migrarono in cielo anche gli strumenti del martirio. Il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero del Verano, poi insignito del suo nome.
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La preghiera è un impegno. Non possiamo pregare veramente per qualcuno, se non saremo pronti ad aiutarlo noi stessi.
A. Bloom
Nazaret è una lezione di silenzio: rinasca in noi la stima del silenzio, questa meravigliosa e indispensabile condizione dello spirito.
Papa Paolo VI
Non basta possedere la Bibbia, bisogna leggerla, non basta leggere la Bibbia, bisogna crederla, non basta credere la Bibbia, bisogna viverla.
Anonimo
Il cristiano è un uomo a cui Dio ha affidato tutti gli uomini.
San Giovanni Crisostomo
La gloria suprema è sentirsi un nulla, adorando.
Søren Kierkegaard
Chi può dire che cosa Dio farebbe di noi se avessimo il coraggio, sulla sua parola, di seguire fino in fondo i suoi consigli e di abbandonarci alla sua provvidenza?
Pierre Teilhard de Chardin
Io mi meraviglio tutti i momenti di come l'uomo possa mettere a repentaglio la salvezza dell'anima sua per motivi assolutamente futili e labili.
san Leopold Mandic
Il grande coraggio lo si ottiene con un continuo ricominciare. Infatti coraggio è aver paura, ma andare avanti lo stesso.
René Bazin
Ricevere l’Eucaristia è riconoscere il valore e la dignità del corpo; è credere che questo nostro corpo fisico ha un’immensa dignità ed è destinato alla risurrezione.
Anonimo
La vera unione che devi cercar di raggiungere con le creature che ti attraggono non si realizza andando diritto ad esse, ma convergendo con esse in Dio.
Pierre Teilhard de Chardin
La contemplazione in se stessa non è la perfezione, poiché questa si trova principalmente nella carità ma è il mezzo migliore e più connesso a questo fine.
Reginald Garrigou-Lagrange
La perfezione dell'uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni.
sant' Agostino
Io non sono mai così poco solo come quando sono solo.
sant' Ambrogio
Eventi dalla diocesi
Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice