L'angolo della spiritualità

ASSUMPTA EST

 

Tutte le generazioni mi chiameranno beata

(Lc 1,48)

 

Madre del Verbo incarnato

concepito prima nella fede dei padri

e accolto per fede nel grembo immacolato

suscita in noi ansie di santità.

 

Madre di Dio fatto uomo per amore

ti sei nutrita della Parola, seme fecondo,

santificato dallo Spirito divino,

aiutaci a nutrire l’anima della Parola.

 

Madre della Chiesa raccogli i tuoi figli

sotto il tuo manto amoroso

perché ci mettiamo alla scuola del Maestro

che ci ha aperto la via al cielo.

 

Vergine beata che hai ricevuto il germe

di santità della prima creazione

prega per noi pellegrini verso il cielo

aspiranti alla creazione nuova.

 

In te si è impiantato il cielo, in te ha preso

carne la Sapienza increata

e sei diventata per noi un segno grandioso

di vittoria sul male e sulla morte.

 

Vestita di luce rimanendo umile creatura,

hai compiuto il pellegrinaggio della speranza

perché noi, guardando a te, corriamo

con ansia dietro lo Sposo amato.

 

Incinta, ancora gridi per le doglie del parto

aspettando con noi l’adozione a figli.

Non permettere che il drago rosso

divori il figlio della speranza che è in noi.

 

Facci sentire i sussulti di gioia nell’incontro

con te che segna il compimento

delle promesse anche in noi, poveri

ma pieni di speranza di vedere la salvezza.

 

Insegnaci a fare tutto quello che egli dice,

ad ascoltare con pia sottomissione

la Parola incarnata in te, a praticare

l’umile servizio di annunziare il Verbo.

 

Ti veneriamo Addolorata sotto la croce,

quando sei diventata madre dei figli

che hanno crocifisso tuo figlio, rifugio

dei peccatori in attesa di santificazione.

 

Non ci basta una semplice devozione,

ci occorre un sussulto di fede rinnovata

nel Figlio che hai portato in grembo per noi:

che egli nasca e cresca adulto nella nostra vita.

 

Assunta gloriosamente in cielo

sei diventata nostra garante di eternità;

dall’alto prega per noi poveri peccatori

e accompagnaci sulla via della santità.

 

padrebenedetto 15, viii, 2011