L'angolo della spiritualità
L'Angolo della Spiritualità
Catechesi di P.Alberto Pierangioli
Sacramento dell’Ordine Sacro
Settembre (CCC 1533- 1580)
I sacramenti dell'iniziazione cristiana, Battesimo, Confermazione, Eucaristia, sono la base della vocazione di ogni cristiano alla santità e alla missione di evangelizzare il mondo e danno le grazie necessarie per raggiungere questo scopo (CCC 1533). L'Ordine e il Matrimonio sono sacramenti “sociali” e sono donati per il servizio e la salvezza altrui; ma con il servizio agli altri, contribuiscono anche alla santità e salvezza personale. Essi danno a coloro che sono stati già consacrati con il Battesimo e la Confermazione per vivere il sacerdozio comune dei fedeli, anche una consacrazione e missione particolare: chi riceve il sacramento dell’Ordine riceve il sacerdozio ministeriale per pascere la Chiesa in nome di Cristo; i coniugi cristiani con il matrimonio sono consacrati per vivere santamente loro unione e il loro servizio alla vita(CCC 1535).
L'unico sacerdozio di Cristo, sorgente di ogni sacerdozio
Il sacerdozio dell'Antica Alleanza era trasmesso per generazione tra i figli di Aronne, era provvisorio e ha trovato il compimento in Gesù, “unico mediatore tra Dio e gli uomini" e unico sommo sacerdote, con l'unico sacrificio della croce. Per gli ebrei, Gesù non era sacerdote, perché non era discendente di Aronne. Cristo ha fatto della Chiesa "un Regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre" (Ap 1,6). Tutta la comunità dei credenti è sacerdotale (CCC 1546). Il sacerdozio dei fedeli e il sacerdozio dei vescovi e dei presbiteri partecipano all'unico sacerdozio di Cristo, ma sono essenzialmente diversi tra loro.
Il sacerdozio battesimale dei fedeli sviluppa la grazia battesimale, per vivere una vita di fede, di speranza e di carità e quindi di santità e partecipare alla missione di salvezza di Cristo, secondo la propria vocazione.
Il sacerdozio ministeriale è al servizio del sacerdozio battesimale. Il sacerdozio di Cristo è la sorgente del sacerdozio dei suoi ministri, che rendono presente sugli altari l’unico sacrificio della Croce. (CCC 1544-45). Per mezzo dei sacerdoti Cristo continua a santificare e guidare la Chiesa (CCC 15479. Quando i sacerdoti esercitano il loro ministero, Cristo stesso agisce per mezzo loro. Dice S. Agostino: «Malgrado la moltitudine dei ministri, santi o peccatori, che battezzano, la santità del Battesimo è da attribuirsi unicamente a Cristo. Battezzi pure Pietro, è Cristo che battezza; battezzi Paolo, è Cristo che battezza; e battezzi anche Giuda, è Cristo che battezza». La presenza di Cristo non toglie purtroppo la debolezza umana, gli errori o anche il peccato dei ministri; ci sono stati e ci saranno sempre ministri santi e ministri indegni, ma il sacramento è sempre valido, perché è sempre Cristo che agisce anche con un ministro indegno. (CCC 1550-1551).
I tre gradi del sacramento dell'Ordine
L’Ordine sacro, istituito da Cristo, comporta tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato (CCC 1536). Ogni grado è conferito mediante un rito chiamato ordinazione o consacrazione, che conferisce il dono particolare dello Spirito Santo per esercitare una "potestà sacra", a nome di Cristo. Il rito è costituito, per tutti e tre i gradi, dall'imposizione delle mani del vescovo, sul capo dell'ordinando e da una preghiera consacratoria che domanda a Dio l'effusione dello Spirito Santo e dei suoi doni necessari al ministero per il quale il candidato viene ordinato (CCC 1573). La salvezza, opera di Cristo, è da lui affidata agli Apostoli e da essi ai loro successori. Il sacerdozio ministeriale non solo opera a nome di Cristo nell'assemblea dei fedeli, ma agisce anche “a nome di tutta la Chiesa” quando presenta a Dio la preghiera della Chiesa e quando offre il sacrificio eucaristico (CCC 1552; SC 33). É sempre Cristo che prega e si offre insieme al suo corpo mistico per mezzo dei ministri, che sono perciò chiamati ministri di Cristo e della Chiesa. (CCC 1553).
Cristo continua a chiamare alcuni credenti per farli suoi ministri: “Dammi le tue mani per continuare a benedire, le tue labbra per continuare a parlare, il tuo corpo per continuare a soffrire, il tuo cuore per continuare ad amare gli uomini, miei fratelli». Il sacerdozio è un dono da accogliere con fede; è un bene comune, che i cristiani devono chiedere continuamente a Dio, perché mandi operai alla sua messe, e susciti nella Chiesa numerose e sante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. I chiamati ringraziano Dio per averli eletti a un così grande ministero: essere suoi amici e mettere la vita al servizio del Vangelo e chiedono la grazia di rispondere con generosità e con gioia a tale vocazione.
L’unico presbiterio intorno al vescovo
L’episcopato è stato trasmesso dagli Apostoli ai loro collaboratori e da questi ai loro successori (CCC 1554-5-6). Esso è il primo grado e conferisce la pienezza dell'Ordine sacro, con il potere di santificare, insegnare e governare la Chiesa. Da esso dipendono gli altri due gradi.
I vescovi, in quanto successori degli Apostoli e membri del Collegio, hanno parte alla responsabilità apostolica e alla missione di tutta la Chiesa sotto l'autorità del Papa, successore di san Pietro.
I presbiteri sono consacrati dal vescovo, per predicare il Vangelo e celebrare il culto divino; dipendono dal vescovo nel loro ministero e formano con lui un unico presbiterio, ne condividono funzioni e sollecitudini, lo rappresentano nelle comunità locali e sono uniti tra loro da intima fraternità. La promessa di obbedienza e il bacio di pace al vescovo nel momento dell'ordinazione significano che essi gli devono obbedienza e che il vescovo li considera suoi intimi collaboratori, figli e fratelli(CCC 1567).
I Presbiteri svolgono il loro specifico ministero nella celebrazione dei sacramenti e principalmente dell'Eucaristia, nell'annuncio del Vangelo e nel guidare i battezzati alla santità. Essi, agendo in persona di Cristo, uniscono le preghiere e i sacrifici dei fedeli al sacrificio del loro Capo e nel sacrificio della Messa rendono presente e offrono al Padre il sacrificio di Cristo e del suo corpo mistico. Da questo unico sacrificio trae la sua forza tutto il loro ministero sacerdotale. Essi rendono così presente in seno alla comunità cristiana Cristo Sacerdote, Profeta e Pastore della sua Chiesa.
Il diaconato permanente, già fiorente nelle prime comunità cristiane e sempre conservato nelle Chiese d'Oriente, è stato ripristinato nella Chiesa latina dal Concilio Vat. II, (CCC 1569 -71). I diaconi non sono consacrati per il sacerdozio, ma per il servizio che viene rafforzato con un sacramento (LG 29). Il diaconato può essere conferito anche a uomini sposati e costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Compete ai diaconi assistere il vescovo e i presbiteri nella celebrazione dei divini misteri, soprattutto dell'Eucaristia, distribuirla, benedire il matrimonio, proclamare il Vangelo, presiedere ai funerali e dedicarsi ai vari servizi della carità. Hanno come modello Cristo, fatto servo di tutti. Data la scarsità dei presbiteri, le vocazioni al diaconato di uomini sposati sono un grande dono di Dio e una ricchezza per la chiesa.
Può riceve l’Ordine sacro il battezzato di sesso maschile, secondo l’esempio di Gesù che ha scelto solo uomini come Apostoli e l’esempio degli Apostoli che hanno fatto la stessa cosa nello scegliere i loro successori (CCC 1578). Tutti i ministri ordinati della Chiesa latina, ad eccezione dei diaconi permanenti, sono normalmente scelti fra uomini che intendono vivere da celibi e consacrarsi con cuore indiviso al Signore e alle "sue cose", donandosi interamente a Dio e agli uomini. Nelle Chiese Orientali, i vescovi sono sempre scelti fra persone celibi, mentre i diaconi e presbiteri possono essere anche cristiani sposati. (CCC 1579-80).
Come per il Battesimo e la Cresima, l’Ordine sacro viene conferito una volta sola in ciascuno dei tre gradi, perché imprime un segno, un “carattere indelebile”, che li configura a Cristo per sempre (CCC 1582).
Un soggetto ordinato validamente può essere dispensato dagli obblighi e dalle funzioni connessi all'ordinazione o gli può essere proibito di esercitarli, per gravi motivi, ma non può più ridiventare laico in senso stretto, poiché il carattere impresso dall'ordinazione rimane per sempre.
La grazia dello Spirito Santo
L’Ordine sacro configura a Cristo Sacerdote, per questo chi lo riceve è detto anche “un altro Cristo” e riceve la grazia necessaria per imitare il servizio del Signore. Il dono spirituale dato dall'ordinazione è espresso bene da questa preghiera del rito bizantino:“Signore, riempi di Spirito Santo colui che ti sei degnato di elevare alla dignità sacerdotale, affinché sia degno di stare irreprensibile davanti al tuo altare, di annunciare il Vangelo del tuo Regno, di compiere il ministero della tua parola di verità, di offrirti doni e sacrifici spirituali, di rinnovare il tuo popolo mediante il lavacro della rigenerazione” (CCC 1587).
Dinanzi alla grandezza della grazia del sacerdozio, i santi e maestri spirituali hanno scritto pagine stupende, come S. Ignazio di Antiochia: “Tutti rispettino i diaconi come lo stesso Gesù Cristo, il vescovo come l'immagine del Padre e i presbiteri come il senato di Dio e come il collegio apostolico: senza di loro non c'è Chiesa” (Ep. ad Tral. 3, 1). S. Gregorio Nazianzeno scrive: “Il sacerdote deve cominciare col purificare se stesso prima di purificare gli altri; deve essere istruito per poter istruire, deve divenire luce per illuminare, avvicinarsi a Dio per avvicinare a lui gli altri, deve santificarsi per santificare”. Il santo Curato d'Ars: “Il sacerdote continua l'opera di redenzione sulla terra. Se si comprendesse bene il sacerdote qui in terra, si morirebbe non di spavento, ma di amore" (CCC 1589).
Conclusione
I cristiani devono pregare per avere da Dio nuove vocazioni e devono anche favorirle; devono anche pregare per la santificazione dei sacerdoti, devono stare loro vicini, collaborare, amare, incoraggiare i sacerdoti nella loro grande ma difficile vocazione e missione.
Oggi purtroppo le vocazioni sono sempre più scarse e insufficienti. É un grave danno per la chiesa; ma può essere una grazia se i laici riscoprono la loro vocazione, missione e responsabilità nella chiesa.
La chiesa non è solo dei sacerdoti: la chiesa è della chiesa, cioè di tutti i battezzati. I sacerdoti fanno del tutto per aiutare i laici a capire e vivere questa responsabilità? I laici cristiani ne sono pienamente consapevoli?
P. Alberto Pierangioli
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