Notiziario Santa Vittoria
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25 DICEMBRE 2014 SANTO NATALE
Messa del giorno; Anno “B”
Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18
O Gesù, a Betlemme tu hai acceso una luce, che illumina definitivamente il volto di Dio: Dio è umile!
Mentre noi vogliamo essere grandi, tu, o Dio, ti fai piccolo; mentre noi vogliamo essere i primi, tu, o Dio, ti metti all’ultimo posto; mentre noi vogliamo dominare, tu, o Dio, vieni per servire; mentre noi cerchiamo gli onori e i privilegi, tu, o Dio, cerchi i piedi degli uomini e li lavi e lì baci amorevolmente.
Quanta differenza tra noi e te, o Signore!
O Gesù mite ed umile, noi ci fermiamo sulla soglia di Betlemme e sostiamo pensosi e titubanti: la montagna del nostro orgoglio non entra nell’angusto spazio della grotta.
O Gesù mite ed umile, toglici l’orgoglio dal cuore, sgonfia le nostre presunzioni, donaci la tua umiltà e scendendo dal piedistallo incontreremo te e i nostri fratelli, e sarà Natale e sarà festa!
Mi sento emozionato, caro Gesù, nel farti gli auguri di buon compleanno. In ogni Natale tu sei il festeggiato, ma quante volte noi ci appropriamo della festa... e ti lasciamo nell’angolo di un vago ricordo: senza impegno, senza cuore e senza ospitalità sincera!
Da più di duemila anni, a ogni Natale, noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la tua nascita è anche la nostra nascita: la nascita della speranza, la nascita della vita, la nascita dell’amore, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà.
Però il tuo Natale è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade e ci insidia e ci narcotizza fino al punto da non vedere più non sentire più ilrichiamo del vero Natale: il tuo Natale, il Natale di cui abbiamo bisogno!
Quante luci riempiono le vie e le vetrine in questo periodo! Ma la gente sa che la Luce sei tu? E se interiormente gli uomini restano al buio, a che serve addobbare la notte con variopinte luminarie?
Non è una beffa? Non è un tradimento del Natale?
Tante domande, caro Gesù, si affollano nel mio cuore e diventano un invito forte alla conversione.
E noi cristiani mandiamo luce con la nostra vita? E le famiglie e le parrocchie rassomigliano veramente a Betlemme? Si vede la stella cometa nei nostri occhi pieni di bontà?
Dalle case e dai luoghi di divertimento in questi giorni escono musiche che vorrebbero essere invito alla gioia. Ma di quale gioia si tratta? Gli uomini hanno scambiato il piacere con la gioia: quale mistificazione! Il piacere è il solletico della carne e, pertanto, sparisce subito e va continuamente e insaziabilmente ripetuto; la gioia, invece, è il fremito dell’anima che giunge a Betlemme e vede Dio e resta affascinata e coinvolta nella festa dell’amore puro.
Sarà questa la nostra gioia? Sarà questo il nostro Natale?
Ma c’è un altro pensiero che mi turba e mi fa sentire tanto distante il nostro natale dal tuo Natale. A Natale, o Gesù, tu non hai fatto il cenone e non hai prenotato una Stanza in un lussuoso albergo di una rinomata stazione sciistica: tu sei nato povero, tu hai scelto l’umiltà dì una grotta e le braccia di Maria «la poverella», amava chiamarla Francesco d’Assisi, un grande esperto del Natale vero!Come sarebbe bello se a Natale, invece di riempire le case di cose inutili, le svuotassimo per condividere con chi non ha, per fare l’esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a te, o Gesù! Questo sarebbe il vero regalo natalizio!
A questo punto io ti auguro ancora con tutto il cuore: buon compleanno, Gesù! Ma ho paura che la tua festa non sia la nostra festa. Cambiaci il cuore, o Gesù, affinché noi diventiamo Betlemme e gustiamo la gioia del tuo Natale con Maria, con Giuseppe, con i pastori, con Francesco d’Assisi, con Francesco Saverio, con Vincenzo de’ Paoli, con Teresa di Lisieux, con Charles de Foucauld, con Madre Teresa di Calcutta e con tante anime che, con il cuore, hanno preso domicilio a Betlemme.
BUON NATALE A TUTTI.
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