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Notiziario Santa Vittoria

LA PAROLA A CURA DI DON ALESSANDRO

15 MARZO 2014 IV DOMENICA DI QUARESIMA ANNO "B"

2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21

La prima lettura è una meditazione sulla storia di Israele. L'autore ha davanti a sé lo sfacelo di un popolo, la fine di un'epoca, la distruzione della città santa, la deportazione e l'esilio. Una vera catastrofe! Ci si chiede: perché è accaduto tutto questo? D'istinto noi siamo portati a scaricare su Dio la colpa di tutti gli eventi oppure su qualche fatalità o destino: è comodo tutto questo, perché ci dispensa da ogni responsabilità.

Ma la Bibbia, meditando la storia di Israele, fa una scoperta scomoda ed ha il coraggio di gridarla in faccia: il fallimento di Israele dipende dal suo peccato. È questo il messaggio della prima lettura, che si traduce in tantissime provocazioni, anche per noi oggi. La Bibbia, ci dice con franchezza: potete anche allontanarvi da Dio, ma sappiate che ogni allontanamento da Dio produce un fallimento nella vita. La Bibbia ci dice: siete liberi, potete quindi peccare e peccare significa escludere Dio. Ma sappiate che il peccato ha conseguenze dirette sulla vita e sulla storia. La Bibbia dice ancora: siete liberi e potete peccare. Ma il peccato è frutto di scelte vostre e quindi le conseguenze del peccato ricadono su di voi. Allora se il mondo va male, non diciamo che il male ci è cascato addosso, bensì che noi facciamo andar male il mondo. Se le guerre e la violenza si diffondono non diciamo che dipende dall'aria, bensì dall'odio quotidiano familiare e personale. La pace infatti inizia nella casa e quindi anche la guerra inizia nella casa. E potremmo continuare.

Ma allora Dio è soltanto spettatore e giudice del peccato o della virtù degli uomini? No! Risponde ancora la Bibbia: Dio è coinvolto accanto alla nostra libertà per salvarla. No! Risponde la nostra fede, che ci fa Chiesa, e ci distingue da ogni altra persona: noi abbiamo una storia stupenda da raccontare; noi abbiamo una notizia che da secoli consola gli ammalati, fa brillare gli occhi dei moribondi, mette pace nel cuore di chi crede... È la notizia che Cristo è Figlio di Dio ed è venuto a patire quaggiù la nostra storia... per salvarci. Eccoci allora al Vangelo. Cristo davanti a Nicodemo: Cristo cioè davanti ad ognuno di noi che spesso, di notte, quasi con vergogna ci poniamo interrogativi religiosi, domande serie, problemi di fede.

Nicodemo è un uomo che sente il problema della vita e avverte il fascino di Cristo, ma non vuole uscire allo scoperto: Nicodemo cerca Cristo di nascosto, come fa tanta gente, anche oggi. Nicodemo è l'uomo che si accorge di essere uomo e non Dio: è l'uomo che cerca, anche se ha paura di far conoscere le proprie ansie di verità. E Cristo risponde a Nicodemo con pazienza divina e, nella notte della paura, gli confida il suo mistero: "Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo figlio!". É una notizia che rovescia tutto e investe di luce il mistero di Dio. Se si crede in Cristo, si capisce subito che Dio non può dare più di quanto abbia già dato; si capisce che Dio non ama dall'alto, bensì entrando nell'umiltà, nella fatica, nella passione della nostra vita.

Aggiunge Gesù: "Dio non ha mandato il suo Figlio per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui". E una conseguenza della Bontà di Dio. Dio non condanna nessuno, Dio non scaccia nessuno, Dio non si stanca di nessuno: è l'uomo che si condanna, è l'uomo che fugge l'amore di Dio, è l'uomo che può voltare le spalle a Dio. Ma allora, se Dio non condanna nessuno, come è possibile essere condannati? Lo dice Gesù: "La luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie". Dio è carità: se l'uomo vive la carità accoglie Dio; ma se l'uomo rifiuta la carità, rifiuta Dio e si condanna all'inferno della solitudine. Dio è umiltà: se l'uomo sa mettersi all'ultimo posto, lì si incontra con Dio; ma se l'uomo è pieno di orgoglio, si mette contro Dio e lo perde e cade nell'infelicità. Dio è perdono: se l'uomo perdona, il cuore gli batte all'unisono con quello di Dio; ma se l'uomo vive la vendetta, si separa dal mistero di Dio e la pace muore dentro di lui. "Non sei felice? — diceva il S. Curato d'Ars — E perché non ami Dio". L'accoglienza o il rifiuto di Dio li stiamo vivendo ogni giorno: "Chi opera la verità, viene alla luce...; chi fa il male, odia la luce". L'eternità la stiamo componendo e preparando ogni giorno noi stessi.

 

BUONA DOMENICA

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29 settembre 15:30 - 18:30

Presso il Centro Pastorale "Maria Madre del Terzo Millennio" della parrocchia Santa Caterina di Fermo

17 ottobre

Momento di aggiornamento pastorale del clero diocesano. Interviene don Sebastiano Serafini

22 ottobre 21:30

A Morrovalle (auditorium S.Agostino). Interverrà mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio e Città di Castello

07 novembre

Ritiro spirituale del clero diocesano animato dal diacono Paolo De Martino

05 dicembre

Ritiro spirituale del clero diocesano animato da Paolo Curtaz

09 gennaio

Ritiro spirituale del clero diocesano animato da don Andrea Bezzini

06 febbraio

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