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Notiziario Santa Vittoria

LA PAROLA A CURA DI DON ALESSANDRO

DOMENICA 31 MAGGIO 2015 SS. TRINITA'


Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20

 
Oggi è la festa di Dio! Che significa allora un giorno dedicato a Lui? Per noi cristiani ogni giorno è un cammino con Cristo e verso Cristo: infatti noi siamo convinti che ogni giorno bisogna ridiventare credenti e ridiventare cristiani. Per questo, in continuazione noi ricordiamo l’avvento del Signore, la nascita a Betlemme, la vita pubblica e soprattutto l’ora di Cristo: la Passione, la Morte, la Risurrezione, il ritomo al Padre e la Pentecoste. Domenica scorsa abbiamo concluso il ricordo annuale di questa storia di salvezza e oggi ci chiediamo: ma chi c’è dietro a questa vicenda? Oggi rispondiamo con certezza: è Dio! E la certezza è questa: Dio non è lontano da noi! Allora per scoprire Dio non bisogna andare lontano: bisogna vivere l’atteggiamento giusto per vederlo, per sentirlo, per incontrarlo. Per sentire la vicinanza di Dio è necessario capire che nessuno di noi è autosufficiente ma, nel profondo, ognuno di noi è povero, tanto povero. L'orgoglioso non sente Dio, mentre l’umile avverte la Sua presenza e trova la pace.
Ma la certezza della vicinanza di Dio, pone subito un nuovo problema: Dio mi è vicino, ma chi è Dio? Cosa posso conoscere di Lui, che è così diverso da noi? E vero che tutto parla di Dio, ma
evidentemente non posso conoscere Dio da vicino se Lui non mi parla se Lui non mi viene incontro.
Raoconta Madre Teresa: “Un maomettano era con padre Gabric e guardava una sorella, che fasciava con tanto amore le piaghe di un lebbroso. La suora non parlava, ma agiva raccolta. Il maomettano si volse al padre e gli disse: Per tutti questi anni ho creduto che Gesù fosse un profeta, ma oggi capisco che è Dio perché ha messo tanto amore nelle mani di questa sorella!”. Solo Dio può parlare di Dio, perché solo Dio è al livello di Dio. Io posso solo balbettare quando parlo di Lui. Allora il problema si trasforma: Dio ha parlato? Dio ha detto qualcosa di sé? Noi crediamo di sì. Cristo è Dio fatto uomo, Cristo è Dio fatto visibile, Cristo è il Figlio del Dio vivente. E, nel momento in cui stava per partire, Cristo ha promesso lo Spirito Santo. Ha detto: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre” (Gv 14,16-17).

Infine, nel giorno dell’Ascensione, Gesù dà agli apostoli un comando preciso: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. La Trinità allora non l’abbiamo inventata noi: la Trinità è nel Vangelo, la Trinità fa parte dell’annuncio di Gesù. Alcuni dicono: “Ma è un mistero incomprensibile!”. Certamente è un mistero! E Dio sarà sempre un mistero, anche quando Lo vedremo in Cielo: noi infatti non potremo mai capire l’Infinito!
Ma la Trinità può essere in qualche modo spiegata dalla nostra piccola ragione? Senza cadere nella presunzione, credo che Gesù ci abbia dato una chiave di spiegazione, facendoci conoscere che Dio è Amore. Infatti se Dio è Amore, Dio non può essere un Dio solitario; se Dio è Amore, Dio è comunità; se Dio è Amore la Trinità ha una sua spiegazione: nell’Amore, appunto! Questo non lo diciamo con leggerezza. Tutt’altro! Molti convertiti parlano di lotta per arrivare alla fede. Tuttavia diciamo a tutti: studiate le Scritture, accostatevì a Cristo, scrutate la storia e vi accorgerete che la fede in Cristo è un passo più che ragionevole. “Non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza” (2Pt 1,16). E Blaise Pascal, abituato più di altri all'uso della ragione, conclude: “L'ultimo passo della ragione sta nel riconoscere che c’è un’infinità di cose che la sorpassano".
Allora ci chiediamo: che cosa ci ha detto Cristo? Egli ha parlato di Dio come di un Padre. Un Padre che chiama alla vita, un Padre che cura e guida ogni cosa secondo una misteriosa provvidenza, un Padre che perdona, un Padre che manda il suo Figlio. E a questo punto è avvenuto un vero salto. Cristo ha presentato se stesso come uguale al Padre e tutto il Vangelo parla di questo: Egli perdona i peccati: questa è una prerogativa di Dio; Cristo e il Padre sono una cosa sola, al punto tale che Gesù può dire: “Chi vede me, vede il Padre” (Gv 14,9).
Gesù non poteva direi una verità più bella di questa: all’origine di tutto c’è l’Amore di Dio. In mezzo c’è la nostra libertà: per lasciarci amare o per rifiutare l’Amore.

BUONA DOMENICA

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