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In viaggio per avere la salvezza eterna. Nel 1300 Bonifacio VIII introdusse il Giubileo moderno

Bonifacio_VIII“O Roma nobile, del mondo signora, di tutte le città la più splendente, rossa del sangue rosa dei martiri, bianca del bianco giglio delle vergini, ti salutiamo in tutto e per tutto, ti benediciamo: salve nei secoli!”. Quest’inno musicato dal compositore L. Liszt alla fine dell’Ottocento, dopo la scoperta di un antico poema medievale che cantavano i pellegrini che si recavano festanti a Roma, credo possa esprimere l’ispirazione originaria del Giubileo. Anche se le sue radici affondano nel mondo biblico dove si prescrive l’Anno Sabbatico ogni sette anni ed il Giubileo ogni cinquant’anni (Lev. 25,1-32) come un atto di libertà per gli schiavi e per le terre che dovevano riposare ed essere riscattate qualora vendute a causa di sopraggiunta povertà, nel mondo cristiano-cattolico il Giubileo nasce dalla devozione popolare del pellegrinaggio verso Roma, in vista della salvezza eterna mediante l’acquisto dell’indulgenza.

L’afflusso nella Città Eterna delle reliquie importanti di Gesù alla fine del XIII secolo avevano istillato la convinzione che sarebbe stato sufficiente recarsi a Roma, nuovo centro della Cristianità (particolarmente alla tomba dell’Apostolo Pietro), per godere di quei benefici un tempo concessi teoricamente nel giubileo biblico (liberazione degli schiavi e ritorno del possesso degli averi ai primi proprietari). La totale rilettura spirituale de “l’anno di perdono, anno veramente giubilare”, svuota il Giubileo da ogni applicazione sociale.

Nella forma attuale si dovette attendere il 1300 per inaugurare il Primo Giubileo della storia ad opera dell’energico e risoluto pontefice Bonifacio VIII. Il fondamentale bisogno di salvezza eterna da raggiungere con atti esteriori a volte plateali ed eroici, tipico dell’uomo medievale, insieme alle rinnovate paure e speranze della fine del mondo che accompagnano ogni inizio di secolo nella cristianità, spinsero immense folle tra il Natale del 1294 ed il 1° gennaio 1300 a raggiungere in pellegrinaggio la Basilica di San Pietro, nella convinzione che questa pratica avrebbe favorito il perdono delle colpe e l’acquisto di indulgenza di cento anni.

Il 22 febbraio 1300 Bonifacio VIII decretò: “L’anno centesimo a Roma è sempre Giubilare/I peccati sono assolti le pene condonate/Questo dichiarò Bonifacio e confermò”. Così iniziò il primo dei 32 Giubilei che ovviamente nel corso dei secoli risentono delle particolari e differenti vicende della storia della Chiesa. Papa Clemente VI residente ad Avignone concesse nel 1343 che d’ora in avanti il Giubileo venisse celebrato ogni 50 anni e quindi nel 1350 (che si svolse senza la presenza del papa, che restò ad Avignone). Il terzo fu celebrato nel 1390 nonostante si era pensato ad una cadenza ogni 33 anni: Bonifacio IX nel 1389 era già in ritardo sulla tabella di marcia, quando aveva deciso una tale scadenza (che sarebbe stata nel 1383). Si pensò così oltre al terzo, di celebrarne un quarto nel 1400 e un quinto nel 1423 col pontefice Martino V che accenna per la prima volta all’apertura di una porta santa (nella Basilica del Laterano).

Questo gesto fu ufficializzato da papa Borgia Alessandro VI che decretò nell’anno Santo del 1500 l’apertura di una porta santa in ognuna delle quattro basiliche patriarcali. Il suo predecessore Paolo II nel 1470 aveva ridotto la scadenza del Giubileo ogni 25 anni, periodo tutt’ora in vigore nella Chiesa. Nel lungo elenco dei Giubilei, il secolo XIX è il periodo in cui l’istituzione dell’evento giubilare rischiò di scomparire: nel 1800 non fu celebrato per la morte del pontefice Pio VI come quello del 1850, all’epoca di Pio IX, che non lo convocò. Gli altri due 1825 e 1875 furono celebrati senza particolare solennità.

Nel secolo XX il fenomeno giubilare risorge con l’obiettivo di far risplendere Roma come meta principale del pellegrinaggio dei cattolici e centro della cristianità. Nel Novecento, infatti, si celebrarono otto giubilei (di cui ben quattro straordinari) dando una maggiore rilevanza all’incontro dei pellegrini col Santo Padre, aspetto abbastanza marginale nei precedenti.

Dopo la celebrazione del trionfale Giubileo del Duemila, siamo alle porte di quello del 2025 che papa Francesco propone come un’occasione per far rifiorire la speranza non solo nei cattolici, ma nel mondo intero. Il ritorno del Giubileo alla sua ispirazione biblica, auspicata dall’attuale pontefice nella bolla di indizione Spes non confundit, può ridonare a questa bella iniziativa il suo vero obiettivo, che è quello di una vera liberazione, che porti giustizia agli uomini e pace al mondo intero, senza indulgere troppo a fenomeni devozionalistici, che rischiano di non attivare un vero processo di conversione per il perdono dei peccati.

 

Don Tarcisio Chiurchiù

Eventi dalla diocesi

16 aprile 20:00

Contestualmente sarà celebrato il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità

25 aprile

A Loreto

23 maggio 18:00

In Cattedrale

31 maggio 21:00

In Cattedrale

02 giugno 10:00

In Cattedrale

15 giugno 18:30

Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice

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