Misericordia divina: deve essere evidente il rinnovamento. Spunti di riflessione sulla dottrina delle indulgenze
Misericordia divina: deve essere evidente il rinnovamento. Spunti di riflessione sulla dottrina delle indulgenze
Valorizzare la dottrina dell'indulgenza con la Bolla di Francesco Spes non confundit (9 maggio 2024) che ha indetto il Giubileo ordinario 2025 e invita tutti a diventare “pellegrini di speranza” .
Il Giubileo è un evento di grazia – in particolare – per la Chiesa cattolica; ma offre l'opportunità a ogni creatura di riflettere sulla responsabilità e le conseguenze del proprio agire. I battezzati, consapevoli della contro-testimonianza del peccato, personale e sociale, accolgono l'invito del Papa (successore di Pietro, vescovo di Roma e pastore supremo di tutta la Chiesa) a confidare nella misericordia divina che condona la pena temporale al peccatore pentito che ha confessato la colpa dei propri peccati. E qui si inserisce la dottrina delle indulgenze e il prezioso servizio della Penitenzieria Apostolica, che ne stabilisce norma e disciplina.
Secondo il profeta Ezechiele: «Di' loro: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio – io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagità e viva» (33, 11), il Signore propone di camminare nella “via della vita”.
Gesù, venuto “nella pienezza del tempo” ci ha offerto con la Pasqua la “nuova ed eterna alleanza”, riconciliandoci con il Padre; Maria ne ha gustato in anticipo e per grazia i meravigliosi effetti (cf. l'Immacolata Concezione). Secondo il Vangelo siamo giustificati da Dio quando riconosciamo i peccati (cf. Lc 18, 9-14). Il sacramento della Penitenza aggiunge il sacrificio di Cristo e il dono dello Spirito che risanano le ferite inferte alla comunione con il Padre e la Chiesa. Errori dottrinali, sottovalutazione della Misericordia di Dio, eccessiva fiducia in sé, difficoltà di trovare un ministro disponibile o ritenuto adeguato, … influiscono nella diminuita frequenza del sacramento.
Nel Giubileo vediamo la Chiesa santa e sempre bisognosa di purificazione che ripudia il peccato.
L’Indulgenza che «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio» (Spes non confundit, 23) ha bisogno che si veda il rinnovamento; ecco allora l'accostarsi ai sacramento della Penitenza e dell'Eucaristia, la professione di fede e la preghiera secondo le intenzioni del Papa. Significativi anche gesti che mostrano la speranza e la carità: il pellegrinaggio a un santuario, la preghiera del santo rosario, l’aiuto generoso al prossimo in situazioni di necessità (opere di misericordia corporali e spirituali), la pratica di forme ascetiche (veglie, digiuni, preghiere)...
«Così l’Indulgenza giubilare, in forza della preghiera, è destinata in modo particolare a quanti ci hanno preceduto, perché ottengano piena misericordia» (Spes non confundit, 22). Quando è vissuta in suffragio dei defunti possiamo indicare legame con chi ci ha preceduto nel segno della fede e che per giustizia e gratitudine non vogliano né possiamo dimenticare.
Don Emilio Rocchi
Eventi dalla diocesi
Contestualmente sarà celebrato il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità
Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice