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18 Aprile 2015 - Etica ed Agricoltura

A Fermo il primo seminario formativo per giovani sulle opportunità di lavoro ed imprenditoriali nel mondo agricolo

Sabato 18 Aprile  alle ore 9,30 presso la sede della Caritas diocesana di Fermo è iniziato il primo dei tre seminari formativi sull’ AGRI-CULTURA, aperto a tutti, ma con uno sguardo speciale ai giovani che vogliono incontrare l’agricoltura e le nuove opportunità che essa offre.

 I seminari sono stati pensati dagli Uffici della Pastorale giovanile, della Pastorale del Sociale,del Lavoro e dell’Ambiente e dalla Caritas che promuovono il Progetto Policoro delle tre Diocesi di  Ascoli Piceno, San Benedetto e Fermo in collaborazione con la Coldiretti.

L’intento è di attivare iniziative di formazione ed orientamento verso i giovani a una nuova cultura del lavoro per sostenere e promuovere idee e progetti.

Il seminario di Fermo dal titolo “Esperienze di giovani imprenditori nelle Marche”, proprio perché è la prima delle tre iniziative ha un carattere non esclusivamente  tecnico, operativo ed organizzativo, ma vuole far riflettere sui principi e sulle finalità dell’attività agricola  motivando anche da un punto di vista etico la scelta di fare agricoltura. Don Paolo Bascioni , moderatore dell’incontro, ricorda che l’Agricoltura secondo la Bibbia è la vocazione fondamentale dell’uomo: <> .

 Per questo si è affidata la prima relazione:” Etica ed Agricoltura” a Roberto Petrocchi, Professore Ordinario  dell’Università Politecnica delle Marche , docente di economia politica ed agraria. Il professore ha  affermato che  l’agricoltura è una attività economica che non può essere disgiunta dall’etica e  dalla filosofia; infatti gli agricoltori devono rispondere alla società ed alle generazioni future  delle conseguenze del proprio agire. Egli ha fatto un panoramica veloce nella storia della filosofia dimostrando come etica ed economia sono andate a braccetto fino alla fine dell’800 con alternanza di pensiero che, a seconda delle epoche, valorizzava o condannava l’economia; ha iniziato da Aristotele per passare al Medio Evo con  Sant’Agostino fino a Tommaso d’Aquino che,  nella “Summa teologica”, rielabora il pensiero cristiano ponendo per la prima volta la separazione tra etica ed economia, ammettendo comunque l’importanza del mercante purchè pensi al bisogno  della famiglia e alla necessità dei poveri.

 Solo nell’800 con Bentham, si è arrivati alla concezione utilitaristica dell’economia per cui ogni attività viene giudicata in base  alle conseguenze (consequenzialismo) buone o cattive che determina: la conseguenza è buona se crea benessere e piacere (welfarismo), se è utile  alla gran parte di individui (ordinamento - somma) senza però tener conto dei bisogni di  tutti gli individui;  bisogna organizzarsi in base alla massimizzazione della somma del benessere. E’ a motivo di questa teoria che si completa  la separazione tra economia ed etica .

Questo cambiamento della mentalità  si accompagna ad un grado crescente  di mercantizzazione fino ad arrivare che anche la terra ed il lavoro dell’uomo (inizialmente sacri, donati da Dio   per i bisogni dell’uomo) diventano merci, prodotti per essere scambiati. Oggi siamo passati da una economia di mercato ad una società di mercato; anche nell’agricoltura lo sviluppo delle tecnologie, che hanno sostituito il lavoro dell’uomo (contadino), ed il diffondersi della filosofia utilitaristica hanno determinato disastri territoriali e sociali.

 

All’incontro è intervenuto anche  l’assessore Maura Malaspina che ha presentato le opportunità di lavoro nel campo agricolo attraverso i finanziamenti europei avviati dalla Regione Marche nell’ambito del piano di sviluppo rurale.

 

In questa cornice si sono ben inseriti i racconti delle tre esperienze che hanno testimoniato pienamente nelle loro scelte di giovani imprenditori agricoli la dimensione etica: Paolo Guglielmi , titolare dell’azienda agricola biologica: “ Il lago nella valle” a Monte San Vito e delegato regionale di “ Giovani ed impresa  della Coldiretti Marche”, nella sua azienda fa  agricoltura biologica per il rispetto del terreno e della salute dei consumatori, ospita ragazzi diversamente abili, fa fattoria didattica e collabora con le generazioni passate prendendone i valori, attualizzandoli e promuovendo  nel frattempo il ricambio generazionale. La stessa considerazione sul valore del ricambio generazionale nella continuità dei valori è stata offerta da  Armando Marconi, vivaista di Grottammare che produce piante autoctone in special modo l’alloro che vede il Piceno leader italiano ed europeo; anche Armando è delegato di “ Giovani ed impresa della Coldiretti Marche” a livello provinciale. Egli punta a migliorare la qualità delle produzioni con un occhio speciale alla bellezza ed al colore ai paesaggi. Da ultimo  Gabriele Astolfi , presidente de “ Il Talento “ una cooperativa sociale di Morrovalle promossa da genitori di ragazzi disabili . Sono impresa agricola con dipendenti disabili e disagiati, fanno economia eco-solidale, tendono al biologico,(producono farro,lenticchie, cece).

 Nel dibattito ricco e coinvolgente per le domande dei  giovani della scuola di Agraria di Montegiorgio, e di altri imprenditori agricoli presenti è emersa l’importanza di fare rete tra agricoltori,consumatori, associazioni, università, cooperative sociali e istituzioni per uno sviluppo sostenibile di un territorio attraverso l’agricoltura. Ai giovani presenti le tre testimonianze  non hanno  nascoste le fatiche e le barriere, ma sono state  altresì sottolineate la bellezza e la gioia di lavorare per se stessi e per il bene comune insieme agli altri.  Alle scuole ed agli insegnanti, il professor Petrocchi ed i testimoni consegnano l’imput perché i giovani interessati alle opportunità del lavoro in agricoltura ricevano una formazione oltre che tecnologica, anche culturale, etica e sociale.

 

 

                                                                                                                                 Anna Rossi

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