rosone

Il pensiero del giorno

Venerdì 21 Dicembre

«O Oriens,
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis»

«O (astro) Sorgente,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte»

Giovedì 20 Dicembre

«O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis»

«O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiuse,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo
dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell'ombra della morte»

 

Mercoledì 19 Dicembre

«O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare»

«O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi»

Martedì 18 Dicembre

«O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento»

«O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente»

Lunedì 17 Dicembre

«O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodisti,
attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviter disponensque omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae»

«O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza»

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fssato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me. Io non sono degno di slegare i lac- ci dei suoi sandali: egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuo- co inestinguibile». Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo”.
Parola del Signore

Meditiamo
Il bene abita il cuore dell’uomo, insieme alla diffcoltà di vederlo e all’incapacità di compierlo in pienezza. Giovanni Battista indica alle folle che lo interrogano di scrutare l’interiorità del proprio cuore e seguirne la legge di amore che vi trovano scritta. Ma questo non dona a noi la pienezza di vita, che viene da “Colui che battezza in Spirito santo e fuoco” (vangelo) che Giovanni Battista indica. La nostra vita trova la sua pienezza nel Signore Gesù. In Lui, “Salvatore potente” che dona nella sua Umanità una nuova vita “la condanna è revocata” (prima lettura). Così la gioia abita il cuore dell’uomo, lo rende amabile e volto alla fducia in Dio. E questo genera “la pace di Dio” che supera ogni intelligenza” e custodisce il cuore e la mente” (seconda lettura).

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
 

Nel discendere dal monte i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli capirono che egli parlava loro di Giovanni il Battista”.
Parola del Signore

Meditiamo
Secondo la tradizione giudaica l’arrivo del Messia sarebbe stato preceduto dal ritorno glorioso di Elia, profeta divorato dal fuoco dell’amore per Dio e i fratelli. Gesù identifica Giovanni Battista con Elia indicando così se stesso come il Messia. I profeti sono scomodi, ed i capi del popolo, che non hanno voluto riconoscere Giovanni, tantomeno sono disposti a riconoscere Gesù. Anche oggi ci sono profeti che ci parlano del Signore e ci preparano alla sua venuta. Nella nostra comunità, famiglie semplici, ma ricche di fede e amore ci rivelano la forza dello Spirito, l’amore fedele di Dio per l’umanità e l’amore totale di Cristo per la Chiesa.

Preghiamo insieme
Genitori
Ti preghiamo, Signore, per i nostri figli, perché sappiamo avere occhi grandi.
Figli
Ti preghiamo, Dio, per i nostri genitori, perché ci aiutino a trovare la verità,la strada giusta, le scelte più adatte a noi.

Genitori
Ti preghiamo, Signore, per i nostri fgli, perché si fidino di noi.
Figli
Ti preghiamo, Signore, per i nostri genitori, ricompensali per la tanta pazienza  che hanno con noi.
Genitori
Ti ringraziamo, Signore, per i nostri figli: sono la luce dei nostri occhi.
Figli
Ti ringraziamo per i nostri genitori, sono il tuo volto sorridente e amorevole.
Genitori
Aiutaci ad educare i nostri figli, trasmettendo la fede, attraverso la tua Parola e la nostra testimonianza.
Figli
Aiutaci ad imparare dai nostri genitori e a crescere con loro nel tuo Amore.
Insieme
Aiutaci a camminare insieme e ad essere una famiglia unita nel tuo Nome e nella tua Chiesa.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,16-19)

“In quel tempo, Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò questa generazione? È simile a dei bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il fauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! Venne Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. Venne il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Parola del Signore

Meditiamo
"Ma  insomma" , sembra dire Gesù con un linguaggio attuale: siete incontentabili! Giovanni era troppo austero, Gesù troppo aperto. Ma qual è il vero Messia? Quello che si inchina alle nostre esigenza, che non disturba le nostre coscienze, o quello che viene a portarci una Salvezza che va oltre i nostri pensieri? Come possiamo riconoscerlo fra i tanti santoni del momento, che, a suon di proclami,  si  professano  salvatori dell’umanità? È la sapienza che risponde alla domanda, quella invocata da Salomone, quella che si rivela nei fatti e ci permette di scegliere ogni giorno Gesù quale Signore della Vita.

Preghiamo insieme
Genitori
Abbiamo dieci…
Figli
...e vorremmo cento.
Genitori
Quanto abbiamo cento ...
Figli
...vorremmo mille.
Genitori
Scusa, Signore, se non ci accorgiamo che attorno a noi tanta gente vive con poco.
Figli
Scusa, se abbiamo tante pretese e non ci accontentiamo mai.
Genitori
Aiuta, Dio, chi ha perso il lavoro, la fede, una persona cara.
Figli
Scusa per quando non sappiamo condividere  e godere delle cose semplici.
Insieme
Aiuta la nostra parrocchia ad essere una famiglia con le porte sempre aperte per tutti.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,11-15)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli. "In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti”.
Parola del Signore

Meditiamo


Ciò che veramente vale è rispondere alla chiamata e partecipare alla edifcazione del Regno dei Cieli. Non ha alcun valore diventare importanti o famosi tra gli uomini, e nemmeno conoscere perfettamente le Scritture, se non riconosciamo Cristo nei volti di chi ci è accanto, di chi ci chiede un po’ del nostro tempo. Il Regno dei Cieli è qui, tra noi: la nostra invocazione “venga il tuo Regno” deve essere vissuta nel tessuto sociale dove siamo inseriti, a partire dalla nostra famiglia , per aprirsi, poi,  agli altri. Teniamo sveglio il nostro ascoltare, vivo il nostro guardare: il Regno è qui!


Preghiamo insieme
Genitori
Per tutti quelli che non credono in te.
Figli
Venga il tuo Regno di pace e amore.
Genitori
Per tutti quelli che sono perseguitati per la fede.
Figli
Venga il tuo Regno di pace e amore.
Genitori
Per tutti quelli che soffrono violenza e ingiustizie.
Figli
Venga il tuo Regno di pace e amore.
Genitori
Per tutti quelli che sono soli e abbandonati.
Figli
Venga il tuo Regno di pace e amore.
Insieme
Venga il tuo Regno, Signore Gesù,  Re di giustizia e di pace, sui piccoli e sui grandi, come in cielo, così in terra.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,12-14)

Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si marrisce, non lascerà le novantanovesui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? Se riesce a trovarla, in verità io vi dico: si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si smarrisca”.
Parola del Signore

Meditiamo

Il Pastore che compie questa azione è Dio mosso dal suo grande amore per tutti noi, a partire dai piccoli, i poveri, gli esclusi. L’amore con cui Dio ci ama supera la prudenza ed il buon senso umano, ed è sempre gratuito, più grande di qualsiasi nostro peccato. Non dobbiamo temere di non essere degni della salvezza, il Signore non ci lascerà mai soli. Proprio quando siamo smarriti nel peccato non smette mai di cercarci perché è proprio noi che non vuole perdere. Il tempo dell’Avvento sia allora per noi l’occasione per lasciarci ritrovare dal Buon Pastore.

Preghiamo insieme

Genitori
Grazie, Signore Gesù, perché ci vuoi bene.
Figli
Tu sei il Buon Pastore e offri la tua vita per noi.
Genitori
Grazie, Signore Gesù, perché ci ami tutti senza distinzioni.
Figli
Tu sei il Buon Pastore e offri la tua vita per noi.
Genitori
Grazie, Signore Gesù, perché cerchi chiunque si è perso.
Figli
Tu sei il Buon Pastore e offri la tua vita per noi.
Genitori
Grazie, Signore Gesù, perché fai festa perdonando chi ha sbagliato.
Figli
Tu sei il Buon Pastore e offri la tua vita per noi.
Insieme
O Gesù, Buon Pastore, resta sempre con noi, soprattutto nell’ora della prova e non farci mai mancare il tuo coraggio e la tua fedeltà. O Gesù, Buon Pastore, resta sempre con noi,Grazie, Signore, Gesù.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Luca

“Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri  della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco: alcuni uomini, portando su un letto un paralitico, cer- cavano di farlo entrare e metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo passare, a causa della folla, salirono sulla terrazza e, togliendo le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono perdonati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile, dire: «I tuoipeccati ti sono perdonati», o dire: «Àlzati e cammina?». Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: io ti dico - rivolto al paralitico - àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti rimasero stupiti e lodavano Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
parola del Signore.
 

Meditiamo
Gesù è morto e risorto ormai quasi duemila anni fa,ma la vicenda raccontata in questo brano di Vangelo dobbiamo considerarla assolutamente attuale, una scena che può ripetersi oggi. Basta avere lo stesso amore ostinato e pieno di fede delle persone che hanno calato il malato davanti a Gesù per chiedere il suo aiuto, la sua grazia. Certamente oggi non ab- biamo la gioia di poter avere Gesù davanti ainostri occhi, ma ci ha dato il suo Spirito, ed abbiamo intorno a noi la fede e la testimonianza grande e ricca di una comunità cristiana che crede in Lui.

Preghiamo insieme

Genitori  
Ti affdiamo, Signore, la nostra famiglia,con le gioie e i dolori.
Ti preghiamo di aiutare tutti coloro che soffrono nel corpo.

Figli

Aiuta anche coloro che soffrono nello spirito.
Porta la tua gioia a chi è solo,

Genitori  
Fa’ che tutti possano avere degli amiciche col sorriso e l’aiuto concreto mostrano il tuo volto di Padre  che ama immensamente.

Figli

Guariscici dal male fisico,ma soprattutto perdona i nostri peccati.


Insieme
Aiutaci ad essere attenti a chi soffre
e a riconoscere ogni giorno le cose prodigiose che operi attorno a noi.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,1-6)

“Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, fglio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del fume Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saranno diritte e quelle impervie, spianate. Tutti vedranno la salvezza di Dio!”.
Parola del Signore

Meditiamo
La venuta del Signore va preparata. Come egli è venuto nella nostra natura umana, così le nostre persone lo accolgono preparandone la via (vangelo). C’è spazio in noi per vivere l’incontro profondo di fede con Dio. Ma l’incontro si vive in due: Dio, nel suo Figlio, è già venuto alla pienezza dell’incontro. “Ogni burrone sarà riempito”: ogni vuoto della vita diventa spazio all’accoglienza del Signore. “Ogni monte e colle sarà abbassato”: la nostra pretesa di salire verso Dio con le nostre forze è chiamata a lasciare spazio all’umile abbandono. Allora vediamo “la salvezza di Dio” che porta nella nostra vita festa e felicità (prima lettura). È un cammino che non facciamo da soli: “Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fno al giorno del Signore Gesù” (seconda lettura). Per questo ci è chiesto, oltre la vigilanza anche il discernimento: “accogliere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per i giorno di Cristo”.

(a cura della Diocesi di Verona)

Sabato 8 Dicembre 2012 Immacolata Concezione della B.V. Maria

Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
Il sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole essa fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un fglio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fne». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo? Io non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà santo sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un fglio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla sarà impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me come tu hai detto». E l’angelo si allontanò da lei.”
Parola del Signore

Meditiamo
Il tempo d’avvento è “mariano”; l’attesa del Figlio suppone la riscoperta della Madre. Sembra che tutto cominci con l’annunciazione. In realtà questa solennità ci ricorda che fn dall’inizio della sua esistenza Maria è “preservata .....da ogni macchia di peccato originale”, “piena di grazia”, capolavoro del disegno di Dio. Poi, resa con sapevole del disegno affdatole, anche per la sua risposta sarà degna Madre di Gesù, figlio suo e Figlio di Dio. Come ad ogni discepolo che voglia seguire il Maestro, le è chiesto di rinunziare a se stessa, ai suoi progetti di giovane donna: nessuno lascia un bel progetto, un bel volto, se non ne ha trovato uno ancora più bello. L’Amore che la sta investendo chiede di essere l’Unico, di affdarsi interamente alla sua volontà. La timida resistenza della Vergine sembra espressa in una domanda di chiarezza: “Come avverrà?”. Per generare il Figlio cosa dovrà fare? “Ecco la serva del Signore”.  Contemplando ciò che il Signore ha fatto in lei, partecipiamo anche noi del suo stupore: davvero “nulla è impossibile a Dio!”. Metterci stupiti ad adorare il disegno, con la totale disponibilità di quel “sì” che forisce sulle sue labbra ci fa diventare discepoli e camminare sul suo esempio. Anche in noi Dio ha fatto davvero cose grandi! Lei è preservata dal peccato per i meriti di quel Figlio che l’ha scelta per entrare nella nostra umanità; noi abbiamo ricevuto il Battesimo che ci ha purifcato da ogni peccato nel sangue di quel Figlio che ci vuole partecipi della sua divinità. Lei obbediente: ha risposto in modo davvero singolare. Rivolgerci a lei per ottenerne l’intercessione materna, guardarla per imparare ad assomigliarle: ecco il nostro cammino.

Preghiamo insieme
Insieme
Con gioia e ammirazione ci uniamo al tuo Magnifcat, al tuo canto di amore riconoscente. O Vergine Maria, Madre di Gesù e madre nostra.
Genitori
Con te, rendo grazie a Dio, la cui misericordia si estende di generazione in generazione.
Figli
Anch’io, o Madre di Dio, lodo e benedico il Signore della vita e della storia.
Insieme
Tu, o Maria, che assieme agli Apostoli in preghiera sei stata nel cenacolo in attesa della venuta dello Spirito, accompagnaci nella lode al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo nei momenti di preghiera e nelle situazioni quotidiane di vita. Amen!

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 9,27-31)
In quel tempo,mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi!” Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?” Gli risposero: “Si o Signore”. Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia fatto a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi appena usciti ne sparsero la fama in tutta quella regione”.
Parola del Signore

Meditiamo
Tutti siamo un po’ ciechi incapaci di vedere le meraviglie che il Signore continuamente opera in noi e attorno a noi, nella  nostra famiglia. Oggi, se voglio accogliere il dono di luce che Dio mi  offre, devo lanciare, come i due ciechi del Vangelo, a quell’Uomo che  ha parole di vita, il mio grido di speranza e di fede, devo sostenere lo  sguardo penetrante di Gesù che mi  domanda:  “Credi tu che io possa  fare questo?” e trovare la forza e la  sincerità di risponderli: “Si, Signore, io credo!” Credere in Lui significa accoglierlo, lasciarsi invadere  dalla sua  luminosa presenza, affidarsi a Lui e a Lui affdare la nostra  famiglia, i nostri fgli, le persone che ci sono più care. Gesù non entra  con violenza nella nostra vita, nel  nostro piccolo mondo di oscurità,  pieno di angoscia e di timore,  aspetta che gli si apra almeno una fessura. Una porta, una fnestra anche appena socchiusa, sono già un  invito: ”Vieni Signore Gesù!”

Preghiamo insieme
Insieme
Noi crediamo in te, Dio nostro Padre. Tu sei grande e grande è il mistero di amore con cui riempi il mondo.  Noi siamo opera delle tue mani e ti diciamo grazie.
Genitori
Tu non mi lasci solo e hai mandato il tuo Figlio Gesù che ha amato profondamente la vita delle persone  che incontrava lungo la sua strada.
Figli
Con il dono del tuo Spirito, ho la luce e la forza di credere che anche la mia piccola esistenza fa parte di un grande progetto di amore.
Insieme
In te, Signore, Padre, Figlio e Spirito Santo, noi riconosciamo la via che conduce alla vita bella, dinamica, creativa e piena.

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 7,21.24-27)
“I n quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore” entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fumi, soffarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fumi, soffarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”.

Parola del Signore

Meditiamo
Su cosa si fonda  la nostra vita? Su cosa è costruita la  nostra casa? Pensiamoci bene.  Forse la mia vita si regge sul migliore dei mondi possibili, forse faccio questo lavoro, ho sposato questa  donna perché così è successo, forse ho fondato la mia vita su di un sogno: una professione, dei figli, una persona da amare. Forse quando devo decidere seguo l’istinto, o  mi faccio consigliare, o faccio ciò  che gli altri si aspettano da me. Tutto bene, tutto vero ma Gesù ci dice:  “costruisci la tua casa sulla roccia della mia parola, sulla Parola accolta e vissuta, seguita e concretizzata  non solo ascoltata più o meno distrattamente. Il pericolo è sempre nelle contraddizioni della nostra  vita: ascolto la Parola alla domenica,  poi uscito dalla Chiesa la vita è un’altra cosa. - Belle le Beatitudini … ma  per un monaco, nel mio uffcio altro  che “beati i miti”, bella le parole di  Gesù ma nel mio condominio altro  che “beati i poveri in spirito!” Corriamo il rischio di annacquare il Vangelo fino ad annegarlo nell’oceano del  buon senso. Invece dobbiamo esse-  re costantemente orientati alla volon-  tà del Padre che per la mia vita è  sempre e solo volontà di un “papà” e  quindi volontà di bene!
 

Preghiamo insieme
Insieme
Crediamo in te, Spirito Santo. Quando siamo riuniti in preghiera, tu soffi su di noi l’Amore di Dio. Il tuo fuoco riscalda ed accende di bontà il nostro cuore.
Genitori
O Spirito di Dio, se io fossi nel deserto, tu saresti l’acqua che disseta, se fossi perduto, tu saresti la strada che mi indica la tua volontà di amore.
Figli
È il tuo Spirito, Signore, che mi guida, è il tuo Spirito che mi protegge, è il tuo Spirito che mi dà forza.
Insieme
Scendi su di noi, Spirito Santo e guidaci nel cuore del mondo, con il sorriso di Dio, con la forza dell’amore. Amen.
 

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt. 15,29-37)
In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò e molti altri ammalati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorifcava il Dio di Israele. Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: “Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada”. E i discepoli gli dissero: “Dove potremo noi trovare in un deserto tanto pane da sfamare una folla così grande?” Ma Gesù domandò: “Quanti pani avete?” Risposero: “Sette e pochi pesciolini” Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.” 

Parola del Signore

Meditiamo
La folla che si raduna attorno a Gesù alle falde del  monte rischia di “venir meno per strada”.  È ancora Gesù a preoccuparsi di esse … così i poveri di Israele seduti sull’erba, consumano i  pani e i pesci del miracolo. Oggi  quel miracolo si compie in un modo  ancor più meraviglioso,  nella eucarestia sotto i nostri occhi e noi, purtroppo, non siamo pieni di stupore!  È forse perché non siamo nel deserto? O forse perché viviamo, nonostante tutto, nella società dei consumi e il cibo non ci manca?  Per fare l’esperienza viva del Vange-  lo è necessario saper uscire un poco  dalle nostre occupazioni assillanti e  guardare alle persone con il medesimo atteggiamento di Cristo “sento  compassione per questa folla” . In  famiglia coltiviamo la sensibilità verso i poveri, la condivisione con chi è  meno fortunato di noi, l’interessamento a chi è in difficoltà. Queste  sono le condizioni migliori per parte-  cipare alla “FESTA” del Signore, alla  gioia del suo banchetto. Dobbiamo  deciderci anche noi a partire verso il “monte”  dell’incontro e della “condivisione”.  

 

Preghiamo insiema

Insieme
Crediamo in te, Signore Gesù, Pane di vita che nell’Eucarestia continui a fare dono di te stesso.
Genitori
quotidiano, spezzato, sbriciolato, disperso, per saziare la fame del mondo. Tu stesso, Signore Gesù, sei divenuto pane, il pane
Figli
Tu Gesù, pane di vita, rimetti in piedi i deboli e coloro che sono in cammino
Insieme
Da allora, nell’Eucarestia, mangiare il pane è gustare la musica di Dio, diventare immagine di Dio. Da quel giorno il pane ha il gusto di Dio. Grazie Signore!
 

(a cura della Diocesi di Verona)

Martedì 4 Dicembre 2012
Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 10,21-24)
In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Si Padre perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affdata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete: Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono”.
Parola del Signore

Meditiamo
La gioia dei discepoli per il successo della loro missione provoca un sussulto di esultanza anche in Gesù. Egli si rivolge a Dio chiamandolo Padre o meglio ancora “Papà” come i fgli più piccoli nella tradizione ebraica usano chiamare il loro Papà. Il papà di Gesù è Dio il nostro creatore, il creatore del cielo e della terra e di tutte le cose belle che ci circondano e nei confronti dell’uomo Dio è un carissimo amico, un familiare, un papà. Anche in questa circostanza Gesù si impegna a liberare l’uomo dal terrore di Dio.
La gioia di Gesù è motivata dai criteri che Dio ha scelto nella mani- festazione dei suoi misteri. Li ha nascosti ai sapienti e agli intelligenti e li ha rivelati ai piccoli. Cristo e il suo messaggio non sono stati accettati da persone colte e istruite, ma sono stati capiti ed accolti dalle persone semplici, povere e umili. Il suo messaggio di amore è attuale per ciascuno di noi, per le persone che ci sono care, per la nostra famiglia, per i nostri amici e la rivelazione della paternità di Dio nei nostri confronti è salvezza per noi: ”Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. (Gv. 17,3)

Preghiamo insieme     
 

Insieme     
Crediamo in te, Dio nostro Padre.  
La nostra vita è nelle tue mani.     

Genitori     
Signore Dio, ti ho sempre davanti agli occhi,  
con te vicino non cadrò mai.     

Figli     
Il mio cuore è pieno di gioia, l’anima mia è in festa.  
Il mio corpo riposa sicuro.     

Insieme     
Padre nostro che sei nei cieli, sei vicino a noi e in ogni
luogo, la nostra vita è nelle tue mani. Ci fdiamo di te.    
        
(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8,5-11)
“Non ho trovato nessuno con una fede così grande”

In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava “Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente” Gesù gli rispose: “Io verrò e lo curerò”. Ma il centurione riprese: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno “Va” ed egli va, e a un altro “Vieni” ed egli viene, e al mio servo. “Fa’ questo” ed egli lo fa”.
All’udire ciò Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: “In verità vi dico in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande. Ora vi dico che molti verrnn o dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli”.
Parola del Signore

Meditiamo
Ha compassione Gesù, ha compassione per tutti coloro che incontra. Gesù sa che la salute non è tutto, che più importante della salute è la salvezza, ma si lascia convincere e stupire. Gesù è stupito della fede del Centurione di Cafarnao, ne resta piacevolmente ammirato. Gesù sa che la sua missione è destinata al popolo di Israele ma, con gioia, accoglie anche questo ufficiale romano, vedendo nel suo interesse la realizzazione della profezia di Isaia.
Anche noi possiamo stupirci delle tante persone che, pur dicendosi non credenti, compiono gesti di grande fede. Affidiamoci al Dio di ogni compassione, stupiamolo con la nostra fede se pure semplice e forse ancora piccola, stupiamoci della sua presenza in mezzo a noi che si realizza attraverso la testimonianza di persone che pensavamo lontane dal vangelo, quelle stesse persone che vivono con noi nella nostra famiglia tra i nostri amici, sapendo che Egli ha preso su di sé le nostre infermità, ha assunto le nostre malattie…

Preghiamo insieme
*Insieme
Crediamo in te Gesù, fglio di Dio e fratello nostro.

*Genitori
che prendi su di te ogni istante della nostra vita.
Mi fido di te, Gesù, che ti fai vicino a ciascuno di noi,

*Figli
Io credo in te, Gesù che mi ricopri di ogni bene.

*Insieme

È chiaro, Signore Gesù, in te noi vediamo il volto meraviglioso di Dio che si china sui viventi e mormora:

Voi siete miei figli, non abbiate timore!  Io resto sempre con voi, sempre!
 

(a cura della Diocesi di Verona)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,25-28.34-36)
“La vostra liberazione è vicina”
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, fatevi animo e alzate la testa, perché la vostra liberazione è vicina». State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento, pregando affinché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Il tempo di Avvento si apre nel clima dell’attesa.
La vita cristiana è orientata ed attratta dal mistero del Signore Gesù che viene. Come una prima volta è venuto, così tornerà. Il tempo della vita cristiana è il tempo nel quale ognuno di noi si unisce a Cristo e vive in sé la sua vita risorta. Lo spazio della vita è lo spazio in cui matura questa comunione con l’Umanità del Signore risorto. Egli infatti tornerà, ma non da solo: noi attendiamo “la venuta del Signore Gesù con tutti i suoi santi” (seconda lettura).
Dio ha già compiuto “le promesse di bene” di donare alla umanità un “germoglio giusto” (prima lettura). Da qui l’invito alla vigilanza: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita” (vangelo). La nostra vita è tessuta del desiderio di bene, di felicità, di vita che abita il cuore dell’uomo, desiderio spesso disorientato. Il tempo di Avvento è un tempo di purifcazione del desiderio, affnché sia interamente orientato a vivere l’amore di Cristo in noi, nella concretezza della vita di ogni giorno: “Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore verso tutti”.
(a cura della Diocesi di Verona)

Dio mi ha insegnato ad amare. Ho imparato da lui, solo da lui.

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